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The Post-Material Archive 02
The Post-Material Archive 02 investigates the kinship between living beings, the interactions between species and productive apparatuses, and the possible configurations of post-human future landscapes.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugurazione: Giovedì 4 Dicembre, dalle ore 18:00
Sede: Complesso delle Murate, Semiottagono - Piazza della Madonna della Neve 8, Firenze
Date: 4 - 20 dicembre, 2025
Contemporary Cluster è lieta di presentare la mostra personale THE POST-MATERIAL ARCHIVE 02, mostra personale di Elisa Capucci (Italia, 1998) e secondo capitolo di un’articolata indagine artistica radicata nel pensiero neo-materialista e post-umanista contemporaneo.
L’esposizione, che inaugurerà giovedì 4 dicembre presso lo storico Complesso delle Murate di Firenze, è stata generosamente sostenuta dal Danish Art Council. Le opere in mostra sono state concepite e prodotte all'interno di Thoravej 29, messo a disposizione da ArtHub Copenhagen, dove l’artista attualmente svolge la propria ricerca.
The Post-Material Archive 02 indaga le parentele tra esseri viventi, le interazioni fra specie e apparati produttivi, e le possibili configurazioni di futuri post-umani. La ricerca di Capucci considera la scultura non come mero esito formale o estetico, ma come pratica attiva, epistemica e pedagogica.
Ispirandosi al realismo speculativo, con particolare riferimento al pensiero di Donna Haraway, l’artista esplora la scultura quale strumento diffrattivo capace di riconfigurare le relazioni tra esseri umani e materia complessa. In questa prospettiva, l’opera scultorea si configura come luogo di memoria, dispositivo per l’elaborazione del lutto e spazio di trasformazione attiva. La nozione harawayana di Communities of Compost orienta l’indagine di Capucci sulla vitalità e sull’agenzia della materia organica, urbana e industriale, spostando l’attenzione dal risultato formale al processo relazionale che dissolve i confini tra corpo, spazio, specie e infrastrutture.
L’artista utilizza infatti la scultura come apparato diffrattivo, capace di generare nuove narrazioni attraverso la stratificazione, l’interferenza e la metamorfosi dei materiali. Tale approccio trova espressione soprattutto nelle installazioni, concepite come ambienti multisensoriali ed ecosistemi in trasformazione. Queste composizioni nascono dalla combinazione di elementi industriali, materiali organici e residui urbani raccolti nei territori attraversati quotidianamente dall’artista: scarti e frammenti che, attraverso processi di modellato scultoreo, assemblaggio, riattivazione e formatura, si configurano come nuove entità corporee ibride. In questo gesto di ricomposizione, l’opera diviene un dispositivo condiviso di memoria e rappresentazione, capace di interrogare il modo in cui la nostra relazione attiva con la materia partecipa ai processi di conoscenza e di costruzione della coscienza collettiva.
Capucci rivolge particolare attenzione all’agenzia dei materiali trascurati o dismessi, interrogando la loro capacità di stimolare consapevolezza, flessibilità cognitiva e responsabilità etica nei confronti delle questioni socio-economiche contemporanee. In questo secondo capitolo del progetto, l’artista invita il pubblico a sostare, ricordare e coltivare nuove forme di coesistenza: forme capaci di emergere e persistere anche fra le rovine del presente, ripensando le relazioni che legano corpi, infrastrutture e sistemi socio-economici attuali.
Sede: Complesso delle Murate, Semiottagono - Piazza della Madonna della Neve 8, Firenze
Date: 4 - 20 dicembre, 2025
Contemporary Cluster è lieta di presentare la mostra personale THE POST-MATERIAL ARCHIVE 02, mostra personale di Elisa Capucci (Italia, 1998) e secondo capitolo di un’articolata indagine artistica radicata nel pensiero neo-materialista e post-umanista contemporaneo.
L’esposizione, che inaugurerà giovedì 4 dicembre presso lo storico Complesso delle Murate di Firenze, è stata generosamente sostenuta dal Danish Art Council. Le opere in mostra sono state concepite e prodotte all'interno di Thoravej 29, messo a disposizione da ArtHub Copenhagen, dove l’artista attualmente svolge la propria ricerca.
The Post-Material Archive 02 indaga le parentele tra esseri viventi, le interazioni fra specie e apparati produttivi, e le possibili configurazioni di futuri post-umani. La ricerca di Capucci considera la scultura non come mero esito formale o estetico, ma come pratica attiva, epistemica e pedagogica.
Ispirandosi al realismo speculativo, con particolare riferimento al pensiero di Donna Haraway, l’artista esplora la scultura quale strumento diffrattivo capace di riconfigurare le relazioni tra esseri umani e materia complessa. In questa prospettiva, l’opera scultorea si configura come luogo di memoria, dispositivo per l’elaborazione del lutto e spazio di trasformazione attiva. La nozione harawayana di Communities of Compost orienta l’indagine di Capucci sulla vitalità e sull’agenzia della materia organica, urbana e industriale, spostando l’attenzione dal risultato formale al processo relazionale che dissolve i confini tra corpo, spazio, specie e infrastrutture.
L’artista utilizza infatti la scultura come apparato diffrattivo, capace di generare nuove narrazioni attraverso la stratificazione, l’interferenza e la metamorfosi dei materiali. Tale approccio trova espressione soprattutto nelle installazioni, concepite come ambienti multisensoriali ed ecosistemi in trasformazione. Queste composizioni nascono dalla combinazione di elementi industriali, materiali organici e residui urbani raccolti nei territori attraversati quotidianamente dall’artista: scarti e frammenti che, attraverso processi di modellato scultoreo, assemblaggio, riattivazione e formatura, si configurano come nuove entità corporee ibride. In questo gesto di ricomposizione, l’opera diviene un dispositivo condiviso di memoria e rappresentazione, capace di interrogare il modo in cui la nostra relazione attiva con la materia partecipa ai processi di conoscenza e di costruzione della coscienza collettiva.
Capucci rivolge particolare attenzione all’agenzia dei materiali trascurati o dismessi, interrogando la loro capacità di stimolare consapevolezza, flessibilità cognitiva e responsabilità etica nei confronti delle questioni socio-economiche contemporanee. In questo secondo capitolo del progetto, l’artista invita il pubblico a sostare, ricordare e coltivare nuove forme di coesistenza: forme capaci di emergere e persistere anche fra le rovine del presente, ripensando le relazioni che legano corpi, infrastrutture e sistemi socio-economici attuali.
04
dicembre 2025
The Post-Material Archive 02
Dal 04 al 20 dicembre 2025
arte contemporanea
Location
Semiottagono
Firenze, Piazza Madonna della Neve, 8, (Firenze)
Firenze, Piazza Madonna della Neve, 8, (Firenze)
Orario di apertura
18:00
Sito web
Ufficio stampa
Contemporary Cluster
Autore
Curatore




