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Tino Stefanoni – Una lirica concettualità
L’artista pur percorrendo una strada solitaria esterna a movimenti di gruppo, rientra in ogni caso e da sempre nell’area di respiro concettuale con la differenza, rispetto al puro concettualismo, dell’uso di una pittura analitica
Comunicato stampa
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“Una lirica concettualità” è il titolo della mostra. L’artista, infatti, pur percorrendo una strada solitaria esterna a movimenti di gruppo, rientra in ogni caso e da sempre nell’area di respiro concettuale con la differenza, rispetto al puro concettualismo, dell’uso di una pittura analitica.
Il mondo delle cose è il suo mondo, e quindi gli oggetti del quotidiano sono da sempre il “pretesto” per i suoi linguaggi e messaggi: poiché il mondo delle cose, a differenza del mondo animale e del mondo vegetale è di pura pertinenza dell’uomo. Ed è attraverso le cose che l’uomo lascia la traccia della sua esistenza e la sua sensibilità, che Stefanoni presenta e analizza nello stato più asettico possibile. Anche i suoi paesaggi colorati diventano oggetti per la mente: gli alberi o i prati, che pur farebbero parte del mondo vegetale, qui diventano “albero-oggetto” o “prato oggetto” come il lavoro dei segnali stradali regolamentari o le piastre guida per la ricerca delle cose degli anni 60/70. Secondo una lucida didattica, ironica e metafisica, il linguaggio pittorico diventa più simile alle immagini necessarie per un libretto d’istruzioni che a quelle di un catalogo d’arte. Ed è qui l’origine della singolare e personalissima ricerca della sua poesia nascosta.
Il mondo delle cose è il suo mondo, e quindi gli oggetti del quotidiano sono da sempre il “pretesto” per i suoi linguaggi e messaggi: poiché il mondo delle cose, a differenza del mondo animale e del mondo vegetale è di pura pertinenza dell’uomo. Ed è attraverso le cose che l’uomo lascia la traccia della sua esistenza e la sua sensibilità, che Stefanoni presenta e analizza nello stato più asettico possibile. Anche i suoi paesaggi colorati diventano oggetti per la mente: gli alberi o i prati, che pur farebbero parte del mondo vegetale, qui diventano “albero-oggetto” o “prato oggetto” come il lavoro dei segnali stradali regolamentari o le piastre guida per la ricerca delle cose degli anni 60/70. Secondo una lucida didattica, ironica e metafisica, il linguaggio pittorico diventa più simile alle immagini necessarie per un libretto d’istruzioni che a quelle di un catalogo d’arte. Ed è qui l’origine della singolare e personalissima ricerca della sua poesia nascosta.
12
maggio 2007
Tino Stefanoni – Una lirica concettualità
Dal 12 maggio al 10 giugno 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE L’INCONTRO
Chiari, Via XXVI Aprile, 38, (Brescia)
Chiari, Via XXVI Aprile, 38, (Brescia)
Orario di apertura
feriale dalle 16 alle 19; sabato e festivi: dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 19; lunedì chiuso
Vernissage
12 Maggio 2007, ore 17.30
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