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Tobia Ravà – Codice Binario
La mostra, come suggerisce il titolo stesso, nasce dall’idea del doppio
Comunicato stampa
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La mostra, come suggerisce il titolo stesso, nasce dall’idea del doppio. Due sono infatti le sezioni della personale che rappresentano il cammino artistico di Tobia Ravà: una dedicata alle opere degli anni novanta a cui fa da contraltare la sezione più recente sulle ultime ricerche alfanumeriche. Parlare di numeri, in un’opera d’arte, può sembrare una stranezza, un controsenso, ma la creatività dello spirito artistico non ha limiti e con Tobia Ravà veniamo condotti ad esplorare la logica alfa-numerica che, appunto si basa sulle regole del codice binario. Una doppia lettura della realtà, attraverso numeri e lettere, quelle antiche dell’alfabeto ebraico. Succede così che il quadro ci ricordi, al primo impatto, un’immagine, di natura, d’interno d’abitazione, di paesaggio urbano, di scorcio monumentale … ma poi, quasi contemporaneamente, lo sguardo dello spettatore percepisce la “costruzione” dell’immagine che, nell’avvicinarsi si sgretola in migliaia di simboli matematici. Cifre e lettere “sfidano” l’occhio e la mente promettendo nuovi scenari e significati, sottesi appunto al tranquillo impatto paesaggistico. E’ un invito al gioco, la pittura di Tobia Ravà, il gioco dei numeri, e dei messaggi che ci vogliono trasmettere, in un’operazione comunicativa che è come un fiume in piena e che, proprio per la sua tridimensionalità, ti “tira dentro al quadro”, ti ipnotizza, ti dà soluzioni che però non tolgono la “sete” della conoscenza, anzi la acuiscono. E’ un gioco a due, “binario”, tra l’autore che propone l’arcano e lo spettatore che lo deve scoprire, decodificare, e questo del gioco di numeri, che richiama la cabala e la Kabalah, è anche un lascito settecentesco veneziano, di quell’epoca fastosa e dorata che fece da sfondo e quasi da matrice del personaggio Casanova. L’impressione che se ne riceve è quella del gioco di prestigio, dove la lettura finale, la legenda, offerta allo spettatore per aiutarlo a decodificare il quadro, è solo l’inizio di un percorso infinito, proprio come le fughe che i paesaggi di Ravà ci offrono, a simboleggiare la consapevolezza del limite della mente umana che è infinitamente piccola rispetto all’universo e alle leggi che lo governano, ma anche infinitamente assetata di quella conoscenza delle cose di cui può solo intuire le ombre incerte, ombre che sono presenti nei quadri di Ravà, come proiezioni dell’oggetto reale e, in quanto tali, come rappresentazione del doppio nel suo ruolo ricorrente, determinante, inquietante, ossessivo, complesso come lo è la nostra stessa esistenza. La mostra di Pomposa a cura di Maria Luisa Trevisan rappresenta la terza tappa dopo le esposizioni di Roma presso la Sala della Lupa a Palazzo Barberini e alla Galleria World's Artists. Dopo Pomposa la mostra si trasferirà a Milano alla Ermanno Tedeschi Gallery.
Tobia Ravà (Padova nel 1959), lavora a Venezia. Si è laureato in Semiologia delle arti all’Università di Bologna, allievo di Umberto Eco, Renato Barilli, Omar Calabrese, Flavio Caroli. Dipinge dal 1971 ed ha esposto dal 1977 in mostre personali e collettive in Italia, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Spagna, Brasile, Argentina, Giappone e Stati Uniti. Presente in collezioni, sia private che pubbliche, in Europa, negli stati Uniti, in America latina e in Estremo Oriente. Dal 1988 si occupa di iconografia ebraica. Nel 1993 è il promotore del gruppo Triplani. Nel 1998 è tra i soci fondatori di Concerto d’Arte Contemporanea e dello spazio PaRDeS.
09
aprile 2006
Tobia Ravà – Codice Binario
Dal 09 aprile al primo maggio 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZINA INFORMAZIONI TURISTICHE
Codigoro, Via Pomposa, (Ferrara)
Codigoro, Via Pomposa, (Ferrara)
Orario di apertura
tutti i giorni 9/13 e 15,30/19
Vernissage
9 Aprile 2006, ore 11
Autore
Curatore




