La mostra presenta la serie in nero dell’ultima produzione di Eugenia Vanni in cui la dialettica tra supporto e tecnica trova un ulteriore sviluppo; dopo i monocromi e le pennellate realizzati - in negativo - dipingendo sulla stoffa colorata la tramatura della tela, in queste opere la figurazione affiora sulla superficie come un effetto riflesso della differenza fra tela e pittura, e dell’illusione reciproca dell’una nell’altra. Tecnica e materiale, sfondo e figura si confondono e si sovrappongono delineando un ideale di pittura sintetica che esprime il processo in sé di una totalità che travalica la somma delle parti.
Un modo di procedere che le permette di dare forma - piuttosto un’allegoria - al nucleo concettuale che sostiene il suo lavoro, in cui della pittura si compie nella sintesi dei materiali e degli strumenti, reali o sensoriali, e nella contemporaneità del prima ed il dopo. Un soggetto non realmente dipinto ma realizzato con gli artifici della pittura a cui non è estraneo l’inganno. L’esibizione del sipario allude proprio a ciò che esso nasconde.
In un certo senso la figura è già sulla tela, all’artista il compito di oscurare l’eccesso.
Eugenia Vanni (Siena 1980) si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e la NABA di Milano. Ha esposto le sue opere in spazi pubblici e gallerie private in Italia e all’estero tra i quali si ricordano: Italian Cultural Institute (New York), MAN (Nuoro), Museo Marino Marini (Firenze), Casa Masaccio (San Giovanni Val d’Arno), MAC (Lissone), Museo Internazionale e Biblioteca della Musica (Bologna), Villa Pacchiani Santa Croce sull’Arno (Pisa), Museo di Villa Croce, (Genova), Santa Maria della Scala (Siena), Galleria Fuoricampo (Siena). Ha vinto l’edizione 2022-2023 del PAC, Piano per l’arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Attualmente è tutor di Multimedia Art presso l’istituto Marangoni di Firenze e insegna Pittura alla LABA di Firenze. Nel 2016 ha fondato e da allora dirige con l’artista Francesco Carone il Museo d’Inverno nella Contrada della Lupa di Siena.
