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Tra l’acqua e il cielo
Un orizzonte che si apre infinito e l’immensità del mare, la serenità e l’inquietudine, l’apertura e il limite: questo progetto espositivo racconta le affinità tra l’acqua e il cielo e invita il visitatore a immergersi in un viaggio fatto di paesaggi e visioni aeree.
Comunicato stampa
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Un orizzonte che si apre infinito e l’immensità del mare che riflette le nuvole mutevoli, la serenità e l’inquietudine, l’apertura e il limite: questo progetto espositivo racconta le affinità tra l’acqua e il cielo, due elementi naturali che si intrecciano e dialogano in modo continuo, e invita il visitatore a immergersi in un viaggio fatto di paesaggi e visioni aeree.
Le sale accolgono opere di pittori che, con sensibilità e formazione profondamente diverse, hanno saputo cogliere la magia dell’incontro tra acqua e cielo. Tra gli italiani, Giovanni Molteni (1898-1990) svela dolcemente le armonie delicate di una Portofino primaverile, Thayaht (1893-1959) incanta con un magnetico notturno sul mare – esposto al Mart di Rovereto nel 2005 –, Edgardo Corbelli (1918-1989) offre un’interpretazione dal sapore più espressionista, mentre Luisa Albert (1969) valorizza sfumature e riverberi. In mostra non possono mancare la danese Birgitte Lykke Madsen (1960), che ha fatto dell’acqua il principale focus della sua produzione pittorica, e il francese Henry Maurice Cahours (1889-1974), maestro della luce, le cui suggestive marine bretoni sono intrise di poesia. I russi delle scuole di Mosca e San Pietroburgo, tra cui Georgij Moroz (1937-2015) e Dmitrij Kosmin (1925-2003), restituiscono tutta la potenza lirica della natura del Nord, tra vasti fiumi e cieli profondi. Dal paesaggio figurativo all’astrazione pura, in cui il colore è utilizzato come linguaggio primario capace di stimolare pensieri o suscitare emozioni: la Composizione astratta turchese di Dora Maar (1907-1997) ne è un esempio.
Accanto alle suggestioni naturalistiche, il percorso si apre a una nuova dimensione, quella del volo narrato dai protagonisti del Secondo Futurismo. Ne sono interpreti i poliedrici Giovanni Acquaviva (1900-1971), Arturo Ciacelli (1883-1966), Renato Di Bosso (1905-1982), Umberto Di Lazzaro (1889-1968), Michele Falanga (1865-1937), Osvaldo Peruzzi (1907-2004), Ugo Pozzo (1900 – 1981) e un rarissimo Giuseppe Cominetti (1882-1930) del 1919: con loro il cielo non è più soltanto contemplazione, ma conquista, uno spazio dinamico, attraversato da linee spezzate, colori vibranti e slanci che raccontano l’ebbrezza di librarsi oltre i limiti umani.
Tra l’acqua e il cielo è dunque un racconto duplice: la quiete del paesaggio che accoglie e l’impeto futurista che proietta verso l’alto. Un invito a guardare, a sognare, a lasciarsi attraversare dalla forza senza tempo degli elementi.
Le sale accolgono opere di pittori che, con sensibilità e formazione profondamente diverse, hanno saputo cogliere la magia dell’incontro tra acqua e cielo. Tra gli italiani, Giovanni Molteni (1898-1990) svela dolcemente le armonie delicate di una Portofino primaverile, Thayaht (1893-1959) incanta con un magnetico notturno sul mare – esposto al Mart di Rovereto nel 2005 –, Edgardo Corbelli (1918-1989) offre un’interpretazione dal sapore più espressionista, mentre Luisa Albert (1969) valorizza sfumature e riverberi. In mostra non possono mancare la danese Birgitte Lykke Madsen (1960), che ha fatto dell’acqua il principale focus della sua produzione pittorica, e il francese Henry Maurice Cahours (1889-1974), maestro della luce, le cui suggestive marine bretoni sono intrise di poesia. I russi delle scuole di Mosca e San Pietroburgo, tra cui Georgij Moroz (1937-2015) e Dmitrij Kosmin (1925-2003), restituiscono tutta la potenza lirica della natura del Nord, tra vasti fiumi e cieli profondi. Dal paesaggio figurativo all’astrazione pura, in cui il colore è utilizzato come linguaggio primario capace di stimolare pensieri o suscitare emozioni: la Composizione astratta turchese di Dora Maar (1907-1997) ne è un esempio.
Accanto alle suggestioni naturalistiche, il percorso si apre a una nuova dimensione, quella del volo narrato dai protagonisti del Secondo Futurismo. Ne sono interpreti i poliedrici Giovanni Acquaviva (1900-1971), Arturo Ciacelli (1883-1966), Renato Di Bosso (1905-1982), Umberto Di Lazzaro (1889-1968), Michele Falanga (1865-1937), Osvaldo Peruzzi (1907-2004), Ugo Pozzo (1900 – 1981) e un rarissimo Giuseppe Cominetti (1882-1930) del 1919: con loro il cielo non è più soltanto contemplazione, ma conquista, uno spazio dinamico, attraversato da linee spezzate, colori vibranti e slanci che raccontano l’ebbrezza di librarsi oltre i limiti umani.
Tra l’acqua e il cielo è dunque un racconto duplice: la quiete del paesaggio che accoglie e l’impeto futurista che proietta verso l’alto. Un invito a guardare, a sognare, a lasciarsi attraversare dalla forza senza tempo degli elementi.
24
ottobre 2025
Tra l’acqua e il cielo
Dal 24 ottobre al 30 novembre 2025
arte moderna
Location
GALLERIA D’ARTE PIRRA
Torino, Corso Vittorio Emanuele II, 82, (Torino)
Torino, Corso Vittorio Emanuele II, 82, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 10.00 - 12.30; 15.30 - 19. Domenica 10.00 -12.30
Autore
Curatore





