Sabato 28 gennaio apre al pubblico il Museo dell’Arpa Victor Salvi, con la mostra “Tre secoli di Arpe”. Il museo, il primo al mondo dedicato esclusivamente all’arpa, alla sua storia e al suo universo sonoro, era stato inaugurato lo scorso 3 dicembre a Piasco, all’imbocco della Valle Varaita, in provincia di Cuneo nella terra che fu dell’Antico Marchesato di Saluzzo.

In occasione dell’apertura, sabato 28 gennaio e domenica 29 gennaio, l’ingresso sarà gratuito e si potrà visitare la fabbrica di arpe. Il nuovo spazio espositivo, disegnato dagli architetti Dario Castellino e da Didier Blin, è stato costruito al di sopra dell’edificio dell’antica fabbrica di arpe e come un prezioso scrigno, espone alcune delle più antiche e belle arpe costruite al mondo.

La Salvi Harps N.S.M. S.p.a e la Comunità Montana Valle Varaita sono i principali promotori del Museo. All’Associazione Museo dell’ Arpa Victor Salvi spetta il compito della gestione della collezione e del Museo.

“Il Museo è un affascinante spazio contemporaneo - ha detto Julia Salvi, presidente dell’Associazione Museo dell’Arpa Victor Salvi - I visitatori avranno l’opportunità non solo di vedere antichi e magnifici strumenti, ma di osservare come nasce un’arpa, tramite una grande vetrata che si affaccia sui laboratori dell’azienda. Il Museo intende offrire ai visitatori un’esperienza sensoriale totale, insieme uditiva e visiva, in uno spazio isolato e rilassante. Vi è un auditorium costruito con le migliori tecnologie acustiche che farà del Museo un polo culturale di riferimento per gli amanti della musica.”

Nella prima esposizione a cura di Anna Pasetti, famosa esperta di storia dell’arpa, sono esposte alcune delle oltre 80 arpe della Collezione Salvi, provenienti da diverse culture e da diverse epoche storiche, che illustrano in modo incomparabile la storia di questo antichissimo strumento.

“Per questa mostra inaugurale sono state selezionate trenta arpe che siano indicative dell’evoluzione tecnologica dello strumento e particolarmente preziose ed interessanti dal punto di vista artistico. – spiega la curatrice Anna Pasetti – Alcune di queste arpe, come quella settecentesca con la figurina alata che soffia in un cornetto, è stata trovata da Victor Salvi completamente smontata e l’ha portata a casa in una valigia. Quasi tutte le arpe della collezione sono state restaurate nel laboratorio interno al museo; diversamente da quanto solitamente accade, gli strumenti sono stati sottoposti ad un restauro conservativo atto a ripristinare quanto più possibile lo stato originale, sia dal punto di vista strutturale, sia dal punto di vista decorativo. E’ in programmazione per la prossima esposizione, una mostra sulle arpe etniche che costituiscono una sezione molto ricca della collezione.”