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Una conversazione tra voci inaspettate
Voci inaspettate: Maria Giovanna Abbate, Francesco Capasso, Antonio Lanna, Andrea Laudante, Mario Gabola.
Un incontro informale, studio visit, show-case in un contesto di ricerca, sperimentazione, dialogo e co-presenza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una conversazione tra voci inaspettate, incontro informale, studio visit, show-case:
Maria Giovanna Abbate, Francesco Capasso, Antonio Lanna, Andrea Laudante, Mario Gabola.
📍OPIFICIO PUCA, Corso Atellano 51, Sant’Arpino, CE
📅 27 settembre 2025 alle 19:00
🎟 Ingresso libero
📩 Contatto stampa: opificiopuca.arte@gmail.com 380 6562677 - 333 7578511
Christian Taranto, Untitled Age, taranto.christian@gmail.com / Telefono: +39 342 141 4787/
Comunicazione: studio@black-spring-graphics.com
COMUNICATO STAMPA:
Voci inaspettate: Maria Giovanna Abbate, Francesco Capasso, Antonio Lanna, Andrea Laudante, Mario Gabola.
Un incontro informale, studio visit, show-case in un contesto di ricerca, sperimentazione, dialogo e co-presenza: la pittura di Antonio Lanna apre in pubblico il prolungato dialogo con le pratiche e le materie di Francesco Capasso. Si unisce la voce (in)aspettatamente pittorica di Maria Giovanna Abbate, si genera spazio per continuare le intrecciate conversazioni con il compositore Andrea Laudante. Si tessono (in)aspettate trame con il sax esteso e amplificato di Mario Gabola.
Una conversazione tra voci inaspettate
Un format sviluppato e promosso da Untitled Age, con il supporto dell’Opificio Puca.
Il 17 giugno 2025 l’Opificio Puca ha ospitato Una conversazione tra voci inaspettate, con la partecipazione di Maria Giovanna Abbate, Darya Diamond, Esther Gatón ed Heli Keskikallio. La conversazione si è inserita nel percorso di residenza di Maria Giovanna Abbate a Somma Vesuviana, ospite di Casa Tramandars, ed è nata in continuità con la mostra Igual que Long Beach di Darya Diamond ed Esther Gatón, presentata negli spazi di Pu-Téca. Da qui la creazione di un legame con Marginale – Festival di musica elettronica e arti transmediali, in programma all’Opificio Puca il 22 giugno 2025. In continuità con lo spirito di apertura e dialogo delle conversazioni, il festival ha accolto anche la partecipazione di Heli Keskikallio, invitata con la curatela di Christian Taranto, a prendere parte alle performance all’interno del programma di Marginale.
conversazioni inaspettate
Le mostre possono pure non farsi. I muri, quando ci sono, riempirsi di muffa e marcire. Accumularsi la polvere sulle opere, sulle carte, soffrire il silenzio di casse di legno o carta, di stanze piccole o grandi. Sopportare il peso della dimenticanza e pure del disprezzo. E pure dell’indecisione, dell’incertezza, del dubbio affilato. Del disastro. Questo non impedisce certo alle conversazioni di andare avanti. La tenacia con cui artist* incessantemente interrogano la materia, le materie, se stessi, altr*, altr*, spazi, supporti, menti, tavoli, sedie, dispositivi strumenti, fa pressione allo stesso modo sui foglietti A5 e sui pezzi di tela 3x4. Sui foglietti sparsi, recuperati.
Le conversazioni inaspettate non sono mostre. Sono l’insopportabile desiderio di volerne o poterne fare. O di non farne affatto. Sono una piccola spinta per portare in superficie, per una volta, certi dialoghi, per farli sentire in pubblico. Un’emersione temporanea, informale e probabilmente inaspettata. Poche cose artist* desiderano con ferocia come la discussione, il dialogo, il laboratorio di parole, le costruzioni di pensieri.
A pensarci bene, qualsiasi conversazione è inaspettata. Intervengono voci lontane, vicine, arrivate per caso, voci chiamate da altre voci. Ed è evidente che certi luoghi favoriscono l’emergere. Se non l’urgenza. All’Opificio Puca, che è per definizione un luogo di progettazione di lungo termine (per saperlo basta a volte essere presenti- chiedere fiume -). Poi non si sa bene più chi è allievo di chi, chi ha suggerito, chi ha preso, chi si è segnato cosa, chi parla altre lingue, chi viene richiamato da inaudibile, confuso, smozzicato, cristallino, chiarissimo, marmoreo. Forse anche per questo, anche quando tutto sembra finito, certe cose continuano a essere chiamate progetto.
g. a.
👤 BIOGRAFIE
Maria Giovanna Abbate
Artista visiva (Caserta, 1991. Vive e lavora tra Firenze e Napoli), fondatrice del centro d’arte contemporanea Opificio Puca (Caserta) e del Centro di Ricerche sull’Inutile (Firenze). Si esprime attraverso una ricerca polifonica, a cavallo tra dimensioni collettive e soggettive del fare artistico, frutto di una formazione itinerante ma al tempo stesso permanente, arricchita da incontri fortuiti o intenzionalmente ricercati. Articola una pratica connessa all’idea dell’arte come esperienza. Dal 2021 cura e dirige artisticamente il progetto Oh, Ah, Si! sul fiume fuori rotta, piattaforma sperimentale di arte partecipativa lungo le sponde del fiume Volturno. Ha partecipato a mostre collettive in Italia e all’estero: Biennale di Architettura, Padiglione Italia – The Intelligence of the Sea (Venezia, 2025), I nostri fiumi condividono una bocca, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino, 2024), Lettere intorno a un giardino, Galleria Alfonso Artiaco (Napoli, 2024), Help Art and Science, Expo della Scienza (Wuhu, Cina, 2023), Letizia Battaglia. Storie di strada, Mole Vanvitelliana (Ancona, 2020).
Francesco Capasso
Nato a Napoli nel 1970, vive e lavora a Sant’Arpino, Caserta. Ha studiato Pittura e Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Docente di Arti Visive presso un Liceo Artistico della provincia di Caserta. È un artista multidisciplinare che lavora con l’installazione, la performance, il video e con media più tradizionali come la pittura, la scultura e l’incisione. Un approccio di ricerca non convenzionale, il suo, nella contraddizione e nella varietà, per un’estetica dell’assemblaggio, del frammentario, del contingente. Non una forma fusa, scolpita, modellata, dipinta, ma piuttosto costruita, cucita, incollata, legata insieme, composta con molti componenti, alcuni dei quali sono fatti e altri trovati, alcuni sono detriti e pezzi di opere fallite; per una sintassi formale fatta di curve, ammaccature, torsioni, increspature, grinze, che animano le superfici. Uno sguardo sul disfacimento della modernità che lo porta a teorizzare il paradosso di un’arte postuma, un’arte consapevole nel suo inconscio di essere il segno di una sconfitta. Nel 2004 è stato tra i fondatori del Gruppo Underworld, artisti di formazione molto diversa, uniti dal comune intento di elaborare uno stile fortemente concreto, ancorato alla dimensione del presente, intrecciando fedeltà documentaria e trasfigurazione poetica. Dal 2004 al 2006 intrapresero un lungo vagabondaggio, seguendo l’itinerario segnato da una strada a scorrimento veloce, l’Asse Mediano, in compagnia di scrittori, critici, artisti, architetti e urbanisti. NapoliAssediata, la video-installazione che ne scaturì, nasceva dall’azione primitiva del camminare, dal semplice gesto di muoversi nello spazio naturale, per provare a vedere e a sentire, con gli occhi dell’immaginazione, oltre l’anestetizzazione del reale. Dal 2018 è tra i fondatori dell’Opificio Puca, centro per l’arte contemporanea, impegnato a riconvertire spazi adibiti alle precedenti attività manifatturiere, strutture e capannoni dismessi, lasciati in stato di abbandono e degrado, in spazi per la creazione e la fruizione culturale. Dal 2021 è ideatore e curatore, insieme a Maria Giovanna Abbate, del progetto Oh, Ah, Si! Sul fiume fuori rotta. Un modello sperimentale di arte pubblica e partecipata che ha generato esplorazioni condivise, site-specific, sound walking, workshop di co-progettazione, performance, installazioni video e spettacoli teatrali. Il fiume Volturno come pretesto per vivere l’esperienza di un frammento del territorio, restituirgli un’identità sociale e culturale attraverso l’incontro, la partecipazione, l’intersezione tra diverse culture di immigrati e abitanti storici, e inventare con l’arte rituali sociali, spazi di creatività condivisi, come nuove possibili forme di aggregazione. Selezione di mostre in spazi pubblici e privati: Our Rivers Share a Mouth / I nostri fiumi condividono una bocca, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene (2024). The Others Fair, ex Ospedale Militare Alessandro Riberi, Torino (2019). Forever Never Comes, Parco Archeologico di Roselle, Grosseto (2017). Napoli Assediata, Istituto Cervantes di Napoli (2007). Sogno Barocco, Istituto Cervantes di Napoli (2007).
Antonio Lanna
Nato a Caserta nel 1997. Vive e lavora tra Napoli e Venezia. Nel 2020 ha conseguito la laurea triennale in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e, nel 2022, il biennio in Scultura nella stessa istituzione. Dal 2021 collabora con lo spazio indipendente Opificio Puca, centro per l’arte contemporanea, contribuendo alla realizzazione di residenze e progetti sperimentali. Nel corso della sua carriera ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Tra le più recenti: From Venice with Love alla Stallmann Gallery, Berlino (2024); Giudecca Showroom alla Stallmann Gallery, Venezia (2024); e la residenza d’artista presso NALUSACA, Ales, Sardegna (2024). Nel 2023 ha esposto a Un trait d’union, a cura di Giuditta Mottura e Arianna Sollazzo durante Paratissima a Torino, dove nel 2022 ha vinto il Contemporary Vision Prize e il Factory Prize.
Mario Gabola
Nato a Salerno nel 1981, vive e lavora a Napoli. Sassofonista e sperimentatore sonoro, ha fondato il gruppo A Spirale e il duo Aspec(t), esplorando il rapporto tra sax, feedback e dispositivi fai-da-te. Ha collaborato con Agostino Di Scipio e pubblicato per etichette internazionali. Il suo lavoro indaga l’instabilità sonora e l’incontro tra improvvisazione radicale e pratiche noise, con un’attenzione particolare all’ambiente e alle relazioni sociali generate dal suono.
Andrea Laudante
Andrea Laudante (Napoli, 1993) è compositore e musicista, interessato al suono e all’ascolto in tutte le sue forme. Le sue opere sono fortemente influenzate dallo studio e dalla pratica della tradizione spirituale orientale, in particolare yoga e meditazione vipassana . È un compositore italiano di musica elettroacustica e multi-strumentista. La sua estetica è influenzata dallo studio e dalla pratica delle tradizioni spirituali orientali, che si manifestano in modo significativo in opere come il ciclo Perceptions of Prakṛti. I suoi studi formali includono una laurea in composizione con una tesi sull'influenza dello Yoga nella musica di Giacinto Scelsi, e un master in musica elettroacustica sotto la supervisione di Elio Martusciello presso il Conservatorio di Napoli. Le sue opere sono state eseguite in tutta Europa, Canada, Australia, Sud America, Taiwan, Cina e Hong Kong in festival come Akousma - INA GRM (Parigi), Forum Workshop - IRCAM (Parigi), Totem Électrique (Montréal), Festival Futura (Crest), ICMC XXIII (Shenzhen), Atemporanea (Buenos Aires), SiMN (Curitiba), Sonic Matter (Zurigo), CIM XXIII (Ancona), In-sonora (Madrid), Martini Elettrico (Bologna), Ji.hlava IDFF (Repubblica Ceca), Istanbul International Experimental Film Festival, This Human World (Vienna) ed è stato trasmesso su Rai Radio 3, Radio France e Radio WDR3. Andrea ha anche ricevuto il primo premio di INA GRM Découvertes 2021, il primo premio di Totem Electroacoustic 2023 e una menzione di distinzione per la categoria audio fisso al Prix CIME 2023, oltre al premio “Teresa Rampazzi” al XXIVCIM 2024 come parte del collettivo Totaleee.
Untitled Age
Un gruppo di affinità che aspira ad aprire spazi per supportare artisti fuori dai circuiti dominanti, artisti senza riconoscimento formale, pratiche senza titolo, pratiche processuali, interdisciplinari e discorsive. Nel 2024-2025 è stato ospitato a Pu-Téca Tramandars, un ex vascio trasformato in spazio espositivo con vetrina accessibile 24 ore su 24. UA privilegia disposizioni intime e site-specific, insieme a strumenti di pubblicazione non tradizionali come messaggi audio ed e-zine.
🌐 Opificio Puca
L'Opificio Puca, situato a Sant’Arpino in provincia di Caserta, è un esempio emblematico di archeologia industriale. Nato nel 1912 come calzaturificio per iniziativa del commendatore Enrico Piro, l'edificio ha successivamente ospitato una fabbrica di conserve alimentari sotto la gestione dell'industriale Carlo Puca. Dopo decenni di attività industriale, l'opificio è stato trasformato in un polo culturale grazie all'impegno degli artisti visivi Francesco Capasso e Maria Giovanna Abbate e dell'associazione culturale che ne cura la gestione. Oggi, l'Opificio Puca è un hub creativo che ospita mostre, installazioni, performance teatrali e musicali, promuovendo la sperimentazione artistica e il dialogo tra artisti locali e internazionali. La struttura, con la sua architettura liberty e gli ampi spazi post-industriali, offre un ambiente stimolante per la produzione artistica indipendente e per eventi culturali aperti alla comunità. Tra le iniziative promosse, spicca il progetto "OhAhSi! Sul fiume fuori rotta", ideato da Francesco Capasso e dall'artista Maria Giovanna Abbate un progetto ibrido e sperimentale di arte pubblica e partecipata lungo il fiume Volturno attraverso l'arte, coinvolgendo le comunità locali in un processo partecipativo di riappropriazione del territorio.
EXTRA – Un kit di comunicazione freeware per spazi indipendenti, con un approccio di design minimalista, una prospettiva open source, locandina, modello stories, modello di dossier stampa, distribuito liberamente come risorsa adattabile per artisti, curatori, collettivi, associazioni. Progetto grafico: Giovanni Ambrosio / Black Spring Graphics Studio. Font disegnata da Luigi Gorlero (@luigi_corlero_design) Apfel Grotesk.
CONTATTI STAMPA
Per interviste, materiali stampa e ulteriori informazioni:
-Responsabili Curatela : Christian Taranto, Giovanni Ambrosio
Email: taranto.christian@gmail.com / ga@giovanniambrosio.com
Telefono: +39 342 141 4787/+33 652 61 31 18
Maria Giovanna Abbate, Francesco Capasso, Antonio Lanna, Andrea Laudante, Mario Gabola.
📍OPIFICIO PUCA, Corso Atellano 51, Sant’Arpino, CE
📅 27 settembre 2025 alle 19:00
🎟 Ingresso libero
📩 Contatto stampa: opificiopuca.arte@gmail.com 380 6562677 - 333 7578511
Christian Taranto, Untitled Age, taranto.christian@gmail.com / Telefono: +39 342 141 4787/
Comunicazione: studio@black-spring-graphics.com
COMUNICATO STAMPA:
Voci inaspettate: Maria Giovanna Abbate, Francesco Capasso, Antonio Lanna, Andrea Laudante, Mario Gabola.
Un incontro informale, studio visit, show-case in un contesto di ricerca, sperimentazione, dialogo e co-presenza: la pittura di Antonio Lanna apre in pubblico il prolungato dialogo con le pratiche e le materie di Francesco Capasso. Si unisce la voce (in)aspettatamente pittorica di Maria Giovanna Abbate, si genera spazio per continuare le intrecciate conversazioni con il compositore Andrea Laudante. Si tessono (in)aspettate trame con il sax esteso e amplificato di Mario Gabola.
Una conversazione tra voci inaspettate
Un format sviluppato e promosso da Untitled Age, con il supporto dell’Opificio Puca.
Il 17 giugno 2025 l’Opificio Puca ha ospitato Una conversazione tra voci inaspettate, con la partecipazione di Maria Giovanna Abbate, Darya Diamond, Esther Gatón ed Heli Keskikallio. La conversazione si è inserita nel percorso di residenza di Maria Giovanna Abbate a Somma Vesuviana, ospite di Casa Tramandars, ed è nata in continuità con la mostra Igual que Long Beach di Darya Diamond ed Esther Gatón, presentata negli spazi di Pu-Téca. Da qui la creazione di un legame con Marginale – Festival di musica elettronica e arti transmediali, in programma all’Opificio Puca il 22 giugno 2025. In continuità con lo spirito di apertura e dialogo delle conversazioni, il festival ha accolto anche la partecipazione di Heli Keskikallio, invitata con la curatela di Christian Taranto, a prendere parte alle performance all’interno del programma di Marginale.
conversazioni inaspettate
Le mostre possono pure non farsi. I muri, quando ci sono, riempirsi di muffa e marcire. Accumularsi la polvere sulle opere, sulle carte, soffrire il silenzio di casse di legno o carta, di stanze piccole o grandi. Sopportare il peso della dimenticanza e pure del disprezzo. E pure dell’indecisione, dell’incertezza, del dubbio affilato. Del disastro. Questo non impedisce certo alle conversazioni di andare avanti. La tenacia con cui artist* incessantemente interrogano la materia, le materie, se stessi, altr*, altr*, spazi, supporti, menti, tavoli, sedie, dispositivi strumenti, fa pressione allo stesso modo sui foglietti A5 e sui pezzi di tela 3x4. Sui foglietti sparsi, recuperati.
Le conversazioni inaspettate non sono mostre. Sono l’insopportabile desiderio di volerne o poterne fare. O di non farne affatto. Sono una piccola spinta per portare in superficie, per una volta, certi dialoghi, per farli sentire in pubblico. Un’emersione temporanea, informale e probabilmente inaspettata. Poche cose artist* desiderano con ferocia come la discussione, il dialogo, il laboratorio di parole, le costruzioni di pensieri.
A pensarci bene, qualsiasi conversazione è inaspettata. Intervengono voci lontane, vicine, arrivate per caso, voci chiamate da altre voci. Ed è evidente che certi luoghi favoriscono l’emergere. Se non l’urgenza. All’Opificio Puca, che è per definizione un luogo di progettazione di lungo termine (per saperlo basta a volte essere presenti- chiedere fiume -). Poi non si sa bene più chi è allievo di chi, chi ha suggerito, chi ha preso, chi si è segnato cosa, chi parla altre lingue, chi viene richiamato da inaudibile, confuso, smozzicato, cristallino, chiarissimo, marmoreo. Forse anche per questo, anche quando tutto sembra finito, certe cose continuano a essere chiamate progetto.
g. a.
👤 BIOGRAFIE
Maria Giovanna Abbate
Artista visiva (Caserta, 1991. Vive e lavora tra Firenze e Napoli), fondatrice del centro d’arte contemporanea Opificio Puca (Caserta) e del Centro di Ricerche sull’Inutile (Firenze). Si esprime attraverso una ricerca polifonica, a cavallo tra dimensioni collettive e soggettive del fare artistico, frutto di una formazione itinerante ma al tempo stesso permanente, arricchita da incontri fortuiti o intenzionalmente ricercati. Articola una pratica connessa all’idea dell’arte come esperienza. Dal 2021 cura e dirige artisticamente il progetto Oh, Ah, Si! sul fiume fuori rotta, piattaforma sperimentale di arte partecipativa lungo le sponde del fiume Volturno. Ha partecipato a mostre collettive in Italia e all’estero: Biennale di Architettura, Padiglione Italia – The Intelligence of the Sea (Venezia, 2025), I nostri fiumi condividono una bocca, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino, 2024), Lettere intorno a un giardino, Galleria Alfonso Artiaco (Napoli, 2024), Help Art and Science, Expo della Scienza (Wuhu, Cina, 2023), Letizia Battaglia. Storie di strada, Mole Vanvitelliana (Ancona, 2020).
Francesco Capasso
Nato a Napoli nel 1970, vive e lavora a Sant’Arpino, Caserta. Ha studiato Pittura e Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Docente di Arti Visive presso un Liceo Artistico della provincia di Caserta. È un artista multidisciplinare che lavora con l’installazione, la performance, il video e con media più tradizionali come la pittura, la scultura e l’incisione. Un approccio di ricerca non convenzionale, il suo, nella contraddizione e nella varietà, per un’estetica dell’assemblaggio, del frammentario, del contingente. Non una forma fusa, scolpita, modellata, dipinta, ma piuttosto costruita, cucita, incollata, legata insieme, composta con molti componenti, alcuni dei quali sono fatti e altri trovati, alcuni sono detriti e pezzi di opere fallite; per una sintassi formale fatta di curve, ammaccature, torsioni, increspature, grinze, che animano le superfici. Uno sguardo sul disfacimento della modernità che lo porta a teorizzare il paradosso di un’arte postuma, un’arte consapevole nel suo inconscio di essere il segno di una sconfitta. Nel 2004 è stato tra i fondatori del Gruppo Underworld, artisti di formazione molto diversa, uniti dal comune intento di elaborare uno stile fortemente concreto, ancorato alla dimensione del presente, intrecciando fedeltà documentaria e trasfigurazione poetica. Dal 2004 al 2006 intrapresero un lungo vagabondaggio, seguendo l’itinerario segnato da una strada a scorrimento veloce, l’Asse Mediano, in compagnia di scrittori, critici, artisti, architetti e urbanisti. NapoliAssediata, la video-installazione che ne scaturì, nasceva dall’azione primitiva del camminare, dal semplice gesto di muoversi nello spazio naturale, per provare a vedere e a sentire, con gli occhi dell’immaginazione, oltre l’anestetizzazione del reale. Dal 2018 è tra i fondatori dell’Opificio Puca, centro per l’arte contemporanea, impegnato a riconvertire spazi adibiti alle precedenti attività manifatturiere, strutture e capannoni dismessi, lasciati in stato di abbandono e degrado, in spazi per la creazione e la fruizione culturale. Dal 2021 è ideatore e curatore, insieme a Maria Giovanna Abbate, del progetto Oh, Ah, Si! Sul fiume fuori rotta. Un modello sperimentale di arte pubblica e partecipata che ha generato esplorazioni condivise, site-specific, sound walking, workshop di co-progettazione, performance, installazioni video e spettacoli teatrali. Il fiume Volturno come pretesto per vivere l’esperienza di un frammento del territorio, restituirgli un’identità sociale e culturale attraverso l’incontro, la partecipazione, l’intersezione tra diverse culture di immigrati e abitanti storici, e inventare con l’arte rituali sociali, spazi di creatività condivisi, come nuove possibili forme di aggregazione. Selezione di mostre in spazi pubblici e privati: Our Rivers Share a Mouth / I nostri fiumi condividono una bocca, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene (2024). The Others Fair, ex Ospedale Militare Alessandro Riberi, Torino (2019). Forever Never Comes, Parco Archeologico di Roselle, Grosseto (2017). Napoli Assediata, Istituto Cervantes di Napoli (2007). Sogno Barocco, Istituto Cervantes di Napoli (2007).
Antonio Lanna
Nato a Caserta nel 1997. Vive e lavora tra Napoli e Venezia. Nel 2020 ha conseguito la laurea triennale in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e, nel 2022, il biennio in Scultura nella stessa istituzione. Dal 2021 collabora con lo spazio indipendente Opificio Puca, centro per l’arte contemporanea, contribuendo alla realizzazione di residenze e progetti sperimentali. Nel corso della sua carriera ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Tra le più recenti: From Venice with Love alla Stallmann Gallery, Berlino (2024); Giudecca Showroom alla Stallmann Gallery, Venezia (2024); e la residenza d’artista presso NALUSACA, Ales, Sardegna (2024). Nel 2023 ha esposto a Un trait d’union, a cura di Giuditta Mottura e Arianna Sollazzo durante Paratissima a Torino, dove nel 2022 ha vinto il Contemporary Vision Prize e il Factory Prize.
Mario Gabola
Nato a Salerno nel 1981, vive e lavora a Napoli. Sassofonista e sperimentatore sonoro, ha fondato il gruppo A Spirale e il duo Aspec(t), esplorando il rapporto tra sax, feedback e dispositivi fai-da-te. Ha collaborato con Agostino Di Scipio e pubblicato per etichette internazionali. Il suo lavoro indaga l’instabilità sonora e l’incontro tra improvvisazione radicale e pratiche noise, con un’attenzione particolare all’ambiente e alle relazioni sociali generate dal suono.
Andrea Laudante
Andrea Laudante (Napoli, 1993) è compositore e musicista, interessato al suono e all’ascolto in tutte le sue forme. Le sue opere sono fortemente influenzate dallo studio e dalla pratica della tradizione spirituale orientale, in particolare yoga e meditazione vipassana . È un compositore italiano di musica elettroacustica e multi-strumentista. La sua estetica è influenzata dallo studio e dalla pratica delle tradizioni spirituali orientali, che si manifestano in modo significativo in opere come il ciclo Perceptions of Prakṛti. I suoi studi formali includono una laurea in composizione con una tesi sull'influenza dello Yoga nella musica di Giacinto Scelsi, e un master in musica elettroacustica sotto la supervisione di Elio Martusciello presso il Conservatorio di Napoli. Le sue opere sono state eseguite in tutta Europa, Canada, Australia, Sud America, Taiwan, Cina e Hong Kong in festival come Akousma - INA GRM (Parigi), Forum Workshop - IRCAM (Parigi), Totem Électrique (Montréal), Festival Futura (Crest), ICMC XXIII (Shenzhen), Atemporanea (Buenos Aires), SiMN (Curitiba), Sonic Matter (Zurigo), CIM XXIII (Ancona), In-sonora (Madrid), Martini Elettrico (Bologna), Ji.hlava IDFF (Repubblica Ceca), Istanbul International Experimental Film Festival, This Human World (Vienna) ed è stato trasmesso su Rai Radio 3, Radio France e Radio WDR3. Andrea ha anche ricevuto il primo premio di INA GRM Découvertes 2021, il primo premio di Totem Electroacoustic 2023 e una menzione di distinzione per la categoria audio fisso al Prix CIME 2023, oltre al premio “Teresa Rampazzi” al XXIVCIM 2024 come parte del collettivo Totaleee.
Untitled Age
Un gruppo di affinità che aspira ad aprire spazi per supportare artisti fuori dai circuiti dominanti, artisti senza riconoscimento formale, pratiche senza titolo, pratiche processuali, interdisciplinari e discorsive. Nel 2024-2025 è stato ospitato a Pu-Téca Tramandars, un ex vascio trasformato in spazio espositivo con vetrina accessibile 24 ore su 24. UA privilegia disposizioni intime e site-specific, insieme a strumenti di pubblicazione non tradizionali come messaggi audio ed e-zine.
🌐 Opificio Puca
L'Opificio Puca, situato a Sant’Arpino in provincia di Caserta, è un esempio emblematico di archeologia industriale. Nato nel 1912 come calzaturificio per iniziativa del commendatore Enrico Piro, l'edificio ha successivamente ospitato una fabbrica di conserve alimentari sotto la gestione dell'industriale Carlo Puca. Dopo decenni di attività industriale, l'opificio è stato trasformato in un polo culturale grazie all'impegno degli artisti visivi Francesco Capasso e Maria Giovanna Abbate e dell'associazione culturale che ne cura la gestione. Oggi, l'Opificio Puca è un hub creativo che ospita mostre, installazioni, performance teatrali e musicali, promuovendo la sperimentazione artistica e il dialogo tra artisti locali e internazionali. La struttura, con la sua architettura liberty e gli ampi spazi post-industriali, offre un ambiente stimolante per la produzione artistica indipendente e per eventi culturali aperti alla comunità. Tra le iniziative promosse, spicca il progetto "OhAhSi! Sul fiume fuori rotta", ideato da Francesco Capasso e dall'artista Maria Giovanna Abbate un progetto ibrido e sperimentale di arte pubblica e partecipata lungo il fiume Volturno attraverso l'arte, coinvolgendo le comunità locali in un processo partecipativo di riappropriazione del territorio.
EXTRA – Un kit di comunicazione freeware per spazi indipendenti, con un approccio di design minimalista, una prospettiva open source, locandina, modello stories, modello di dossier stampa, distribuito liberamente come risorsa adattabile per artisti, curatori, collettivi, associazioni. Progetto grafico: Giovanni Ambrosio / Black Spring Graphics Studio. Font disegnata da Luigi Gorlero (@luigi_corlero_design) Apfel Grotesk.
CONTATTI STAMPA
Per interviste, materiali stampa e ulteriori informazioni:
-Responsabili Curatela : Christian Taranto, Giovanni Ambrosio
Email: taranto.christian@gmail.com / ga@giovanniambrosio.com
Telefono: +39 342 141 4787/+33 652 61 31 18
27
settembre 2025
Una conversazione tra voci inaspettate
27 settembre 2025
arte contemporanea
Location
OPIFICIO PUCA
Sant'arpino, Corso Atellano, 61, (Caserta)
Sant'arpino, Corso Atellano, 61, (Caserta)
Orario di apertura
19-24
Autore
Curatore
Progetto grafico
Produzione organizzazione




