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Una voce riconoscibile nel silenzio. La pittura di Carlo Bugada 1903-1974
Bugada rifacendosi a un chiarismo quasi indolente, diviene un poeta della terra e dipinge lo spazio in forme trascendenti, non in una dimensione pittorica tesa soltanto a inventare una tridimensionalità, ma come il luogo ‘della solitudine e del silenzio’
Comunicato stampa
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Una voce riconoscibile nel silenzio. La pittura di Carlo Bugada
Sabato 1 marzo alle ore 18 presso la Galleria di SpazioAref si inaugura la mostra di Una voce riconoscibile nel silenzio. La pittura di Carlo Bugada 1903-1974 a cura della Fondazione Aref ETS. L’esposizione rimarrà aperta a ingresso libero fino a domenica 31 marzo 2025, dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19,30.
“Dopo l’imposizione pur non esplicita del ‘ritorno all’ordine’, alcuni operatori d’arte probabilmente meno attratti dal regime, ritornano a un’iconografia attenta alle piccole cose, a una ‘semplicità contemplativa’, alla celebrazione degli ambienti privati, degli interni, delle figure familiari, e alla terra, sia nella dimensione umile delle periferie urbane che della campagna. Bugada rifacendosi a un chiarismo quasi indolente, diviene un poeta della terra e dipinge lo spazio in forme trascendenti, non in una dimensione pittorica tesa soltanto a inventare una tridimensionalità, ma come il luogo ‘della solitudine e del silenzio’; il pittore si confronta con le cose e il ‘tempo della memoria’, in un rifarsi non solo formale e arcaico alla ricerca metafisica. È stato
scritto che la pittura di Bugada si sviluppa coerentemente in composizioni codificate da partiture ispirate all’assoluta semplicità contemplativa, quasi d’ispirazione morandiana, in cui il tratto pittorico è ruvido e riassuntivo, le ombre sono anch’esse rapporti di luce e la pennellata è colma di pigmento e stesa in tocchi densi e unici. La forma delle cose sembra tendere a un distacco dal disegno sottostante, pur mantenendo una vibratile struttura ed è una separazione che riecheggia quella esistenziale del pittore, che orienta la propria vita in un raccoglimento nella provincia, lontana dal polo milanese della formazione accademica e del confronto artistico. Guardando i suoi quadri si avverte un certo realismo greve, silenzioso e immobile, aggettivi che non fungono da elementi contradditori con gli scopi dell’artista di rappresentare comunque
figure e aspetti dell’esistente. Bugada, un poeta segreto che assegna alle cose ordinarie una luce calma e composta, come spesso s’incarica di fare l’arte, esprime in modo allusivo un distacco da una realtà – quella del ventennio – nemica dell’umanità” (Roberto Ferrari).
Carlo Bugada nasce a Cremona nel dicembre del 1903 da una facoltosa famiglia di agricoltori. Dopo gli studi classici frequenta l’Istituto statale d’arte “Toschi” di Parma e poi l’Accademia di Brera, dove si diploma nel 1927, sotto la guida del pittore Ambrogio Alciati. Suoi compagni d’accademia sono De Rocchi, Usellini, Moro e Cristoforo De Amicis. Tornato a Cremona collabora con gli artisti locali e con loro istituisce la sezione cremonese del Sindacato regionale di belle arti. La Permanente di Milano nel 1975 gli dedica una grande retrospettiva con scritti di De Grada, Elda Fezzi, Mario Monteverdi. La Galleria d’arte moderna di Gazoldo degli Ippoliti nel 1996 allestisce una mostra antologica a cura di Mauro Corradini e viene pubblicato un catalogo con scritti di Rossana Bossaglia, Elda Fezzi, Alfredo Puerari e Corradini. A Brescia Bugada esporrà solo nella Galleria San Benedetto presentato da Raffaele De Grada. L’artista muore a Milano nel 1974.
Sabato 1 marzo alle ore 18 presso la Galleria di SpazioAref si inaugura la mostra di Una voce riconoscibile nel silenzio. La pittura di Carlo Bugada 1903-1974 a cura della Fondazione Aref ETS. L’esposizione rimarrà aperta a ingresso libero fino a domenica 31 marzo 2025, dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19,30.
“Dopo l’imposizione pur non esplicita del ‘ritorno all’ordine’, alcuni operatori d’arte probabilmente meno attratti dal regime, ritornano a un’iconografia attenta alle piccole cose, a una ‘semplicità contemplativa’, alla celebrazione degli ambienti privati, degli interni, delle figure familiari, e alla terra, sia nella dimensione umile delle periferie urbane che della campagna. Bugada rifacendosi a un chiarismo quasi indolente, diviene un poeta della terra e dipinge lo spazio in forme trascendenti, non in una dimensione pittorica tesa soltanto a inventare una tridimensionalità, ma come il luogo ‘della solitudine e del silenzio’; il pittore si confronta con le cose e il ‘tempo della memoria’, in un rifarsi non solo formale e arcaico alla ricerca metafisica. È stato
scritto che la pittura di Bugada si sviluppa coerentemente in composizioni codificate da partiture ispirate all’assoluta semplicità contemplativa, quasi d’ispirazione morandiana, in cui il tratto pittorico è ruvido e riassuntivo, le ombre sono anch’esse rapporti di luce e la pennellata è colma di pigmento e stesa in tocchi densi e unici. La forma delle cose sembra tendere a un distacco dal disegno sottostante, pur mantenendo una vibratile struttura ed è una separazione che riecheggia quella esistenziale del pittore, che orienta la propria vita in un raccoglimento nella provincia, lontana dal polo milanese della formazione accademica e del confronto artistico. Guardando i suoi quadri si avverte un certo realismo greve, silenzioso e immobile, aggettivi che non fungono da elementi contradditori con gli scopi dell’artista di rappresentare comunque
figure e aspetti dell’esistente. Bugada, un poeta segreto che assegna alle cose ordinarie una luce calma e composta, come spesso s’incarica di fare l’arte, esprime in modo allusivo un distacco da una realtà – quella del ventennio – nemica dell’umanità” (Roberto Ferrari).
Carlo Bugada nasce a Cremona nel dicembre del 1903 da una facoltosa famiglia di agricoltori. Dopo gli studi classici frequenta l’Istituto statale d’arte “Toschi” di Parma e poi l’Accademia di Brera, dove si diploma nel 1927, sotto la guida del pittore Ambrogio Alciati. Suoi compagni d’accademia sono De Rocchi, Usellini, Moro e Cristoforo De Amicis. Tornato a Cremona collabora con gli artisti locali e con loro istituisce la sezione cremonese del Sindacato regionale di belle arti. La Permanente di Milano nel 1975 gli dedica una grande retrospettiva con scritti di De Grada, Elda Fezzi, Mario Monteverdi. La Galleria d’arte moderna di Gazoldo degli Ippoliti nel 1996 allestisce una mostra antologica a cura di Mauro Corradini e viene pubblicato un catalogo con scritti di Rossana Bossaglia, Elda Fezzi, Alfredo Puerari e Corradini. A Brescia Bugada esporrà solo nella Galleria San Benedetto presentato da Raffaele De Grada. L’artista muore a Milano nel 1974.
01
marzo 2025
Una voce riconoscibile nel silenzio. La pittura di Carlo Bugada 1903-1974
Dal primo al 31 marzo 2025
arte contemporanea
Location
SPAZIOAREF
Brescia, Piazza Della Loggia, 11f, (Brescia)
Brescia, Piazza Della Loggia, 11f, (Brescia)
Orario di apertura
da giovedì a domenica, dalle 16 alle 19.30
Vernissage
1 Marzo 2025, 18.00
Sito web
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