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Unframing Views
Il progetto vede coinvolti 5 artisti, italiani ed internazionali che, partendo dal concetto tradizionale di mappa, trasformano questo strumento in un personale espediente narrativo in grado di offrire una lettura aperta e articolata della realtà che ci circonda.
Comunicato stampa
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Artopia è lieta di inaugurare, giovedì 18 settembre, la nuova stagione espositiva 2025-2026 con la mostra "Unframing Views", che coinvolge 5 artisti: Oliviero Fiorenzi (Osimo, 1992), Gabriella Hirst (Sydney/Cammeraygal, 1990), Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984), Marzena Nowak (Piaseczno, 1977) e Giacomo Segantin (Abano Terme, 1995). I lavori esposti, che spaziano da installazioni site-specific a opere su carta e video, si intrecciano in un dialogo plurimo volto a decostruire e ricostruire il linguaggio formale legato al paesaggio e alla sua rappresentazione.
Il progetto espositivo si riappropria del concetto geografico di mappa, rappresentazione grafica solita a delineare un contesto definito e ad offrire una raffigurazione oggettiva, trasformandolo in un mezzo per comprendere realtà complesse che vanno oltre un’osservazione neutra. Gli artisti rileggono questo elemento come un personale espediente narrativo che interroga su quanto ciò che avvenga all’esterno sia in realtà il riflesso di azioni e processi interiori. Lo sguardo verso il paesaggio, il legame con lo spazio e l’influenza che esso ha su dinamiche psicologiche ed emotive, tematiche che da sempre connotano la ricerca concettuale di Artopia, prendono forma in una varietà di medium ed interpretazioni, dislocandosi nei due piani aperti della galleria.
Accoglie il visitatore l’ampia installazione a terra "Dima per evaporazione" (2025) di Giacomo Segantin. Forme di carta in scala 1:1 ricostruiscono le macchie di calcare delle monumentali fontane in disuso osservate dall’artista nel quartiere Bicocca di Milano e visibili dall’alto grazie alla mappatura satellitare. Rappresentano una traccia, una sorta di archeologia contemporanea che invita a riflettere sull’identità specifica che connota un quartiere urbano. Nella parete retrostante le mappe "Polar Silk Road map series" (2025) di Elena Mazzi raccontano le trasformazioni geopolitiche dell’artico, approfondendo il rapporto tra cambiamento climatico e trasformazione del paesaggio e sul nostro modo di guardare e di relazionarci ad esso. In una combinazione di carta stampata ed intervento pittorico, Oliviero Fiorenzi elabora una personale mappa idrografica che intreccia geografia naturale e geografia emotiva. L’artista ricostruisce una cartografia poetica, dove il ciclo dell’acqua – pioggia, fiumi, mare, evaporazione, nuvole – si riflette in un ciclo interiore, fatto di emozioni che scorrono e plasmano il corpo. Nella sala video retrostante la proiezione "Force Majeure" (2016) di Gabriella Hirst, ritrae l’artista mentre tenta di dipingere un paesaggio marino in condizioni meteorologiche avverse. L’opera mette in discussione la zona cuscinetto necessaria tra un evento e la sua rappresentazione, nonché l’arroganza della tradizione pittorica romantica che cerca di catturare fenomeni vastissimi all’interno di una piccola cornice rettangolare. In un racconto intimo e delicato i disegni di Marzena Nowak danno forma alla materia effimera e volatile della memoria, tramite linee al confine tra sogno e realtà. L’artista cerca di mappare i propri ricordi, impegnandosi in una trasformazione poetica e percettiva in cui esperienze passate si combinano con proiezioni ed interpretazioni del presente, partendo da impressioni frammentate, dettagli e gesti della vita quotidiana.
"Unframing Views" trasforma lo spazio espositivo in un contenitore attivo in grado dì suscitare immaginazione e riflessione. Sovvertendo un punto di vista canonico di misurazione la mostra offre inedite modalità per osservare ed interagire con lo spazio che ci circonda ed apre un programma espositivo volto ad enfatizzare il legame che Artopia intrattiene con l’architettura e il paesaggio.
Il progetto espositivo si riappropria del concetto geografico di mappa, rappresentazione grafica solita a delineare un contesto definito e ad offrire una raffigurazione oggettiva, trasformandolo in un mezzo per comprendere realtà complesse che vanno oltre un’osservazione neutra. Gli artisti rileggono questo elemento come un personale espediente narrativo che interroga su quanto ciò che avvenga all’esterno sia in realtà il riflesso di azioni e processi interiori. Lo sguardo verso il paesaggio, il legame con lo spazio e l’influenza che esso ha su dinamiche psicologiche ed emotive, tematiche che da sempre connotano la ricerca concettuale di Artopia, prendono forma in una varietà di medium ed interpretazioni, dislocandosi nei due piani aperti della galleria.
Accoglie il visitatore l’ampia installazione a terra "Dima per evaporazione" (2025) di Giacomo Segantin. Forme di carta in scala 1:1 ricostruiscono le macchie di calcare delle monumentali fontane in disuso osservate dall’artista nel quartiere Bicocca di Milano e visibili dall’alto grazie alla mappatura satellitare. Rappresentano una traccia, una sorta di archeologia contemporanea che invita a riflettere sull’identità specifica che connota un quartiere urbano. Nella parete retrostante le mappe "Polar Silk Road map series" (2025) di Elena Mazzi raccontano le trasformazioni geopolitiche dell’artico, approfondendo il rapporto tra cambiamento climatico e trasformazione del paesaggio e sul nostro modo di guardare e di relazionarci ad esso. In una combinazione di carta stampata ed intervento pittorico, Oliviero Fiorenzi elabora una personale mappa idrografica che intreccia geografia naturale e geografia emotiva. L’artista ricostruisce una cartografia poetica, dove il ciclo dell’acqua – pioggia, fiumi, mare, evaporazione, nuvole – si riflette in un ciclo interiore, fatto di emozioni che scorrono e plasmano il corpo. Nella sala video retrostante la proiezione "Force Majeure" (2016) di Gabriella Hirst, ritrae l’artista mentre tenta di dipingere un paesaggio marino in condizioni meteorologiche avverse. L’opera mette in discussione la zona cuscinetto necessaria tra un evento e la sua rappresentazione, nonché l’arroganza della tradizione pittorica romantica che cerca di catturare fenomeni vastissimi all’interno di una piccola cornice rettangolare. In un racconto intimo e delicato i disegni di Marzena Nowak danno forma alla materia effimera e volatile della memoria, tramite linee al confine tra sogno e realtà. L’artista cerca di mappare i propri ricordi, impegnandosi in una trasformazione poetica e percettiva in cui esperienze passate si combinano con proiezioni ed interpretazioni del presente, partendo da impressioni frammentate, dettagli e gesti della vita quotidiana.
"Unframing Views" trasforma lo spazio espositivo in un contenitore attivo in grado dì suscitare immaginazione e riflessione. Sovvertendo un punto di vista canonico di misurazione la mostra offre inedite modalità per osservare ed interagire con lo spazio che ci circonda ed apre un programma espositivo volto ad enfatizzare il legame che Artopia intrattiene con l’architettura e il paesaggio.
18
settembre 2025
Unframing Views
Dal 18 settembre al 07 novembre 2025
arte contemporanea
Location
ARTOPIA GALLERY
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Orario di apertura
Martedì - Venerdì, 11-13 e 15-19
Vernissage
18 Settembre 2025, 18-21
Sito web
Autore




