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Valle d’Itria Arte Contemporanea 2010 #3 – Oscar Turco
Il Palazzo della Corte – Ex Pretura, struttura del XVI secolo nel centro storico della città di Noci, ospita i lavori di Oscar Turco, artista operante a Roma nella storica Fondazione Pastificio Cerere di Via degli Ausoni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Associazione Culturale Entropie presenta il terzo appuntamento della rassegna Valle d’Itria Arte Contemporanea 2010, a cura di Roberto Lacarbonara e Luca Arnaudo, sul tema “La Pensée du Dehors”.
Il Palazzo della Corte – Ex Pretura, struttura del XVI secolo nel centro storico della città di Noci, ospita i lavori di Oscar Turco, artista argentino operante a Roma nella storica Fondazione Pastificio Cerere di Via degli Ausoni.
La seduzione concettuale dei lavori di Oscar Turco destina la riflessione sui temi della Rassegna verso un territorio estetico estremamente affascinante. Il minimalismo delle intenzioni linguistiche, la leggerezza del materico compositivo (che va dal soffio alla parola scritta, dal disegno alla parola sussurrata posta sotto sigillo), la multivocità dei segni sempre esposti al rischio interpretativo: ogni intervento è espressione dell’impossibile prensione delle cose, degli oggetti e della loro realità. L’arte “può essere spettacolo di qualche cosa solo essendo spettacolo di ni-ente, perforando la pelle delle cose per mostrare come le cose si fanno cose, e il mondo mondo” (M. Merleau-Ponty).
L’artista introduce lo spettatore all’interno dell’esposizione attraverso un’installazione site specific, un accesso nell’azzurro, nella stanza dei falsi-piani e degli equilibri dismessi: un tavolo antico, un piano di cristallo e il rischio dello slittamento su piccole sfere. Su di esso l’immagine di un uccellino: ogni sisma riduca in frantumi le precarie fragilità, offra nel volo l’opportunità di ascesi.
Tra i lavori di scrittura dell’artista romano c’è “La materia limita”, un ‘opera concepita sulla condizione di perenne evirazione del pensiero, arginato al di qua dell’infinito tanto dalla corporeità dell’umano, quanto dalla propria incapacità di superamento di sé stesso e delle proprie categorie.
Ci sono poi i lavori “Naturali” con il feltro nero-arancio; sottili strali di stoffe di estrema leggerezza le cui pieghe, intersezioni, giustapposizioni ridefiniscono minime unità formali che conducono l’osservatore a scardinare ogni propria ipotesi compositiva. Un universo fatto di tensioni fluide e di consistenze appena percettibili.
Si prosegue con i Contenitori delle Verità, due scatole in ottone al cui interno sono state dichiarate verità filosofiche di 4 e 7 parole, mantenute segregate e portate a spasso per le vie di Noci. Alcuni scatti fotografici testimoniano il passaggio e la traccia dell’artista nella città pugliese.
Infine “Soffio”, un lavoro costruito sullo slittamento reciproco di scatole in legno, diventa l’opera che in assoluto espone i sensi a superarsi in direzione del vuoto dove sussurra un rumore di niente.
In occasione del vernissage, la degustazione food&wine a partire dalle 20:00.
BREVI NOTE SULL’ARTISTA
Oscar Turco vive a Roma ed opera presso la storica
Fondazione Pastificio Cerere di Via degli Ausoni.
Classe 1949, Oscar Turco rivela nella sua ricerca linguistica il
suo temperamento: equilibrato, elegante, meditato ma incisivo,
essenziale, originario…
Senza protagonismi dell’ultima ora, il suo lavoro è concentratissimo
pur se libero di spaziare tra tecniche, materiali, formalizzazioni
strutturali, perché quel che fa fede e conta è quanto esso racchiude,
protegge ma, anche, veicola: l’essenzialità del pensiero,
la profondità del sentire, la concentrazione affinché questa che si
profila come una necessità torni a un livello condiviso e, quindi,
collettivamente inteso.
Il Palazzo della Corte – Ex Pretura, struttura del XVI secolo nel centro storico della città di Noci, ospita i lavori di Oscar Turco, artista argentino operante a Roma nella storica Fondazione Pastificio Cerere di Via degli Ausoni.
La seduzione concettuale dei lavori di Oscar Turco destina la riflessione sui temi della Rassegna verso un territorio estetico estremamente affascinante. Il minimalismo delle intenzioni linguistiche, la leggerezza del materico compositivo (che va dal soffio alla parola scritta, dal disegno alla parola sussurrata posta sotto sigillo), la multivocità dei segni sempre esposti al rischio interpretativo: ogni intervento è espressione dell’impossibile prensione delle cose, degli oggetti e della loro realità. L’arte “può essere spettacolo di qualche cosa solo essendo spettacolo di ni-ente, perforando la pelle delle cose per mostrare come le cose si fanno cose, e il mondo mondo” (M. Merleau-Ponty).
L’artista introduce lo spettatore all’interno dell’esposizione attraverso un’installazione site specific, un accesso nell’azzurro, nella stanza dei falsi-piani e degli equilibri dismessi: un tavolo antico, un piano di cristallo e il rischio dello slittamento su piccole sfere. Su di esso l’immagine di un uccellino: ogni sisma riduca in frantumi le precarie fragilità, offra nel volo l’opportunità di ascesi.
Tra i lavori di scrittura dell’artista romano c’è “La materia limita”, un ‘opera concepita sulla condizione di perenne evirazione del pensiero, arginato al di qua dell’infinito tanto dalla corporeità dell’umano, quanto dalla propria incapacità di superamento di sé stesso e delle proprie categorie.
Ci sono poi i lavori “Naturali” con il feltro nero-arancio; sottili strali di stoffe di estrema leggerezza le cui pieghe, intersezioni, giustapposizioni ridefiniscono minime unità formali che conducono l’osservatore a scardinare ogni propria ipotesi compositiva. Un universo fatto di tensioni fluide e di consistenze appena percettibili.
Si prosegue con i Contenitori delle Verità, due scatole in ottone al cui interno sono state dichiarate verità filosofiche di 4 e 7 parole, mantenute segregate e portate a spasso per le vie di Noci. Alcuni scatti fotografici testimoniano il passaggio e la traccia dell’artista nella città pugliese.
Infine “Soffio”, un lavoro costruito sullo slittamento reciproco di scatole in legno, diventa l’opera che in assoluto espone i sensi a superarsi in direzione del vuoto dove sussurra un rumore di niente.
In occasione del vernissage, la degustazione food&wine a partire dalle 20:00.
BREVI NOTE SULL’ARTISTA
Oscar Turco vive a Roma ed opera presso la storica
Fondazione Pastificio Cerere di Via degli Ausoni.
Classe 1949, Oscar Turco rivela nella sua ricerca linguistica il
suo temperamento: equilibrato, elegante, meditato ma incisivo,
essenziale, originario…
Senza protagonismi dell’ultima ora, il suo lavoro è concentratissimo
pur se libero di spaziare tra tecniche, materiali, formalizzazioni
strutturali, perché quel che fa fede e conta è quanto esso racchiude,
protegge ma, anche, veicola: l’essenzialità del pensiero,
la profondità del sentire, la concentrazione affinché questa che si
profila come una necessità torni a un livello condiviso e, quindi,
collettivamente inteso.
30
aprile 2010
Valle d’Itria Arte Contemporanea 2010 #3 – Oscar Turco
Dal 30 aprile al 16 maggio 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO EX PRETURA
Noci, Via Porta Putignano, (Bari)
Noci, Via Porta Putignano, (Bari)
Orario di apertura
mer-dom 18.00-21.00
Vernissage
30 Aprile 2010, ore 20
Sito web
www.entropiearte.it
Autore
Curatore




