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Vito Bucciarelli – t-h-?
In questa mostra Vito Bucciarelli interroga, si interfaccia e interagisce con la tecnologia digitale. Pone l’Opera come totalità del pensiero, come risultato del proprio apparato concettuale, del proprio valore e significato.
Comunicato stampa
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Lo spazio, il Cyberspace, è, nella sua organizzazione di controllo e di azione attraverso gli strumenti elettronici, il referente dei confini dell’estensione terrestre. In questa mostra Vito Bucciarelli interroga, si interfaccia e interagisce con la tecnologia digitale. Pone l’Opera come totalità del pensiero, come risultato del proprio apparato concettuale, del proprio valore e significato. L’artista utilizza, nell’estensione della materia, la tecnica dell’Ologramma per far dialogare con lo spazio la sua iconica figura: Strumento dello Psiconauta. Il titolo della mostra t-h- ?, sottolinea il rapporto con il cosmo, il legame tra l’Opera e gli strumenti della misurazione dello Spazio, noto anche agli artisti protagonisti del gruppo Azimuth degli anni Sessanta. Nel grande interrogativo contemporaneo della dimensione e del mistero dell’universo, da sempre al centro dell’attenzione dell’uomo, della Scienza e dell’Arte, questa mostra vuole anche essere un collegamento storico e temporale con le ricerche delle avanguardie artistiche degli anni Sessanta e Settanta che Bucciarelli ha vissuto in diretta nella sua formazione, insegnando poi nelle Accademie per trasferirvi le modalità dell’essere artista.
Sono per nascita collegato al pianeta terra, alla sua azzurra apparenza, ai suoi affascinanti luoghi: ci conteniamo in una compiuta condivisione. Ognuno nel proprio ruolo, partecipo alla scoperta dei suoi misteri. In questa veste avverto il richiamo ad immergermi nello spazio, a prolungare nel t-h-?
il sogno che questo luogo conserva.
Il testo dedicato al giorno 6 febbraio 1963. Vito Bucciarelli, San Vito Chietino, 11 gennaio 1945
Vito Bucciarelli nei primi anni Sessanta ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia dove studia scultura. Il professore di riferimento è lo scultore Alberto Viani. A Venezia con i colleghi di studio frequenta la casa museo di Peggy Guggenheim, sempre a Venezia partecipa ai moti studenteschi del ‘68.
Dei primi anni Settanta sono le prime performance in Italia e Spagna.
Bucciarelli ha esposto le sue Opere: Scultura, Fotografia, Fotoceramica, Video, Pittura, Ceramica, in mostre personali nei musei, istituzioni pubbliche e private in Italia e altri paesi.
Sul finire degli anni Ottanta a Urbino, dove insegna Scultura all’Accademia di Belle Arti, scrive il primo manifesto Agravitazionale e dà origine al movimento. L’Opera Agravitazionale sottrae peso alla materia, rivela l’altra parte del mondo “fisico” invisibile.
Affida, alla sorgente di luce subatomica e alle onde elettromagnetiche la sua fuoriuscita dalla superfice della tela e della forma, espandendosi nello spazio. Successivamente il documento “Manifesto“ viene condiviso dal critico Antonio Gasbarrini e dagli artisti: Giovanni d’ Agostino, Tiziana Tacconi, Paola Bernardi, M.T. Avila Pinto, Davide Boriani, Pino Mascia, Ezio Fiorillo, Franco Fiorillo, Omar Aprile Ronda, Raffaello Scianca, Peter Borman, Leonida De Filippi.
In tutte le opere di Bucciarelli è centrale la presenza dello Psiconauta, oggetto, presente dagli inizi degli anni Settanta.
L’Ologramma, l’ultima metamorfosi del suo “ritratto”, oggetto, costruito con l’utilizzo della tecnica 3D, apre un nuovo capitolo nella sua ricerca: Libera la materia nell’Avventura cosmica, iniziata con l’allunaggio umano il 20 Luglio1969.
Nel Giugno del 2022, Bucciarelli ha fatto una richiesta all’amministratore della NASA, l’Astronauta Bill Nelson di condividere e trasferire, con la tecnica del teletrasporto, l’Ologramma dello Psiconauta nella sede della Stazione Spaziale Internazionale, l’avamposto più estremo della terra nel Cosmo, per ricongiungere l’Immaginario del terrestre al nomade degli spazi cosmici: il Cosmonauta.
In questa mostra alla Galleria Antonio Battaglia, il codice a barre QR code, collegato allo smartphone, strumento per eccellenza della telefonia mobile, e alla presenza della persona, è la nuova capacità creativa che da compiutezza all’ Opera recente dell’artista.
Sono per nascita collegato al pianeta terra, alla sua azzurra apparenza, ai suoi affascinanti luoghi: ci conteniamo in una compiuta condivisione. Ognuno nel proprio ruolo, partecipo alla scoperta dei suoi misteri. In questa veste avverto il richiamo ad immergermi nello spazio, a prolungare nel t-h-?
il sogno che questo luogo conserva.
Il testo dedicato al giorno 6 febbraio 1963. Vito Bucciarelli, San Vito Chietino, 11 gennaio 1945
Vito Bucciarelli nei primi anni Sessanta ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia dove studia scultura. Il professore di riferimento è lo scultore Alberto Viani. A Venezia con i colleghi di studio frequenta la casa museo di Peggy Guggenheim, sempre a Venezia partecipa ai moti studenteschi del ‘68.
Dei primi anni Settanta sono le prime performance in Italia e Spagna.
Bucciarelli ha esposto le sue Opere: Scultura, Fotografia, Fotoceramica, Video, Pittura, Ceramica, in mostre personali nei musei, istituzioni pubbliche e private in Italia e altri paesi.
Sul finire degli anni Ottanta a Urbino, dove insegna Scultura all’Accademia di Belle Arti, scrive il primo manifesto Agravitazionale e dà origine al movimento. L’Opera Agravitazionale sottrae peso alla materia, rivela l’altra parte del mondo “fisico” invisibile.
Affida, alla sorgente di luce subatomica e alle onde elettromagnetiche la sua fuoriuscita dalla superfice della tela e della forma, espandendosi nello spazio. Successivamente il documento “Manifesto“ viene condiviso dal critico Antonio Gasbarrini e dagli artisti: Giovanni d’ Agostino, Tiziana Tacconi, Paola Bernardi, M.T. Avila Pinto, Davide Boriani, Pino Mascia, Ezio Fiorillo, Franco Fiorillo, Omar Aprile Ronda, Raffaello Scianca, Peter Borman, Leonida De Filippi.
In tutte le opere di Bucciarelli è centrale la presenza dello Psiconauta, oggetto, presente dagli inizi degli anni Settanta.
L’Ologramma, l’ultima metamorfosi del suo “ritratto”, oggetto, costruito con l’utilizzo della tecnica 3D, apre un nuovo capitolo nella sua ricerca: Libera la materia nell’Avventura cosmica, iniziata con l’allunaggio umano il 20 Luglio1969.
Nel Giugno del 2022, Bucciarelli ha fatto una richiesta all’amministratore della NASA, l’Astronauta Bill Nelson di condividere e trasferire, con la tecnica del teletrasporto, l’Ologramma dello Psiconauta nella sede della Stazione Spaziale Internazionale, l’avamposto più estremo della terra nel Cosmo, per ricongiungere l’Immaginario del terrestre al nomade degli spazi cosmici: il Cosmonauta.
In questa mostra alla Galleria Antonio Battaglia, il codice a barre QR code, collegato allo smartphone, strumento per eccellenza della telefonia mobile, e alla presenza della persona, è la nuova capacità creativa che da compiutezza all’ Opera recente dell’artista.
10
febbraio 2024
Vito Bucciarelli – t-h-?
Dal 10 al 24 febbraio 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA ANTONIO BATTAGLIA
Milano, Via Ciovasso, 5, (Milano)
Milano, Via Ciovasso, 5, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 16 - 19.30
sabato 11 - 13.30 / 16 - 19.30 e su appuntamento
Vernissage
10 Febbraio 2024, ore 17 - 20
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico