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Yvonne Ekman – Simbionti
AAIE è lieta di invitarvi venerdì 19 dicembre 2025 ore 18:00 alla mostra personale di Yvonne Ekman dal titolo “SIMBIONTI”, a cura di Giulia Del Papa che si svolgerà presso i propri spazi in Roma.
Comunicato stampa
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La mostra è l’occasione per presentare l’ultima fase di ricerca dell’artista di origine anglo-svedese, che da molti anni vive e lavora in Italia, e nello stesso tempo ripercorrere alcune tappe fondamentali della sua produzione artistica.
Simbionti sono quegli organismi che vivono in un rapporto di convivenza obbligata da cui traggono spesso benefici reciproci. E simbionti sono, infatti, i due organismi che costituiscono la struttura dei Licheni, il soggetto da cui prende avvio l’ultima fase della produzione artistica di Yvonne Ekman.
In una società che sembra aver dimenticato il mondo che la ospita, la sua attenzione si rivolge verso questa specie vegetale primaria, protagonista delle prime fasi dello sviluppo della biodiversità, che tuttora rappresenta uno degli organismi più diffusi sulla superficie terrestre anche per la sua capacità di vivere in ambienti inospitali.
Ai Licheni l’artista ha dedicato una serie di opere in cui le forme geometriche si combinano in strutture all’apparenza instabili, a metà tra rovine antiche, costruzioni in precario equilibrio e accumuli di elementi che paiono buttati là. Su questi agglomerati si aggrappano e persistono i precursori della nostra vita biologica, abitando e rendendo vivi quegli spazi che l’incuria umana abbandona alla certa distruzione.
Licheni rappresenta l’ultima fase, in termini cronologici, di una riflessione sulla società, sulle sue incongruenze e storture, che Ekman persegue da anni con sguardo raffinato e sottile ironia. Quest’ultima è, infatti, la chiave di lettura della sua intera ricerca: giochi di immagini e di senso portano alla luce i paradossi in cui la società ha costruito la propria esistenza, facendo emergere a tratti una critica costante a chi contribuisce alla depauperazione delle risorse ambientali e umane. Ne Il mondo di sopra e il mondo di sotto, ad esempio, l’artista ci mostra quei frutti e ortaggi sotterranei che l’uomo tenta di costringere in forme geometriche per piegarle alle logiche consumistiche. È importante sottolineare però, come l’intento critico e di denuncia si trasformi sempre in uno sguardo di speranza, dove i simboli primari della cultura, I Libri, rappresentano un faro di luce che guida l’uomo.
Le forme geometriche, che si assemblano libere a muro o su pannelli a creare figure in disfacimento, come nel trittico La rosa, La foglia e L’acqua, sono la costante delle opere di Ekman. Quest’artista, che proviene dal mondo della musica classica, ha trovato nei solidi geometrici l’espressione più affine al proprio modo di essere e pensare, dove quelle combinazioni di prismi irregolari paiono rimandare idealmente alle costruzioni dei diversi temi delle composizioni musicali.
Simbionti rappresenta, dunque, un viaggio a ritroso lungo un percorso in cui l’artista nel linguaggio della ceramica ha dato voce ed espressione ad una critica ironica e allusiva alla società e ai suoi comportamenti diffusi, dando valore, di contro, a piccoli esseri e organismi che in un lavorio costante e silente rappresentano quei presidi di resistenza vitale e necessaria.
BIOGRAFIA
Yvonne Ekman, di origine anglo-svedese, ha studiato in Inghilterra diplomandosi in violino al Royal College of Music di Londra. Vincitrice di borsa di studio si trasferisce a Roma dove perfeziona gli studi musicali e intraprende una carriera che la porta a suonare in tournée per il mondo e che si conclude dopo anni di titolarità della cattedra di violino presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma.
Attratta dalle potenzialità espressive dell’argilla, si è dedicata parallelamente alla scultura, ricercando percorsi in grado di dare una concreta forma e volume al proprio pensiero. Si è perfezionata in Italia, Francia e Inghilterra sviluppando uno stile originale che ha coniugato con l’impegno civile, usando quindi la sua arte per richiamare l’attenzione su tematiche di interesse sociale. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Tra le mostre personali ricordiamo: Atelier Montez, Roma (2022), Polifonia Sequence, Galleria Frammenti d’Arte Roma (2018), L’Armonia del Tutto, Mini Galleria, Assisi (2016), Galleria Opera Unica, Roma (2012), Galleria/Libreria Koob. Roma (2010), 2010 Sala della Pesa, ex Mattatoio, Roma Kyo Art Gallery (2008), Langericht Koeln, Germania (2006), Museo dell’Architettura, Fermignano (2005). Le sue opere sono conservate in vari sedi museali, tra cui: Piazza Dante, 4° Canto Paradiso - Roma, Museo della Ceramica - Grottaglie, Terra Crea, Museo di Scultura Ceramica – Mantova; Insieme, Fondazione Pistoletto, Cittadella d’Arte – Biella; MuBAQ, Museo dei Bambini – L’Aquila; MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove Metropoliz – Roma; La Pesca nell’Arte, Convento della Maddalena - Castel di Sangro; LandArt al Furlo – Fossombrone; Museo della Ceramica Artistica Contemporanea – Castelli; Il Muro, Fiumara d’Arte - Mistretta (ME); Museum Fine Arts - Taipei (Taiwan); Arte sui Muri, Galleria d’Arte Genova Pegli
AAIE Center for Contemporary Art è una galleria e piattaforma curatoriale con sede a Roma, attiva nella promozione dell’arte contemporanea attraverso mostre in sede, progetti off-site e collaborazioni internazionali. Accanto alla funzione espositiva, AAIE sviluppa programmi di ricerca curatoriale che integrano pratiche artistiche, studi culturali e mediazione digitale.
Negli ultimi anni, AAIE ha promosso e co-organizzato mostre e interventi in sedi istituzionali quali la Something Else Off Biennale al Cairo, la Todi Biennale e diverse realtà accademiche e museali in Cina. Questi progetti hanno permesso di sviluppare un modello curatoriale mobile, capace di adattarsi ai diversi territori e di attivare forme di collaborazione transdisciplinare.
Operando tra Europa e Asia, il centro sostiene artisti emergenti e affermati, favorendo la produzione di nuove opere, residenze, workshop e scambi istituzionali. La missione di AAIE è costruire un ecosistema globale di dialogo e co-creazione, in cui la galleria diventa un laboratorio di sperimentazione e un motore di connessioni interculturali che superano i confini dello spazio fisico.
Simbionti sono quegli organismi che vivono in un rapporto di convivenza obbligata da cui traggono spesso benefici reciproci. E simbionti sono, infatti, i due organismi che costituiscono la struttura dei Licheni, il soggetto da cui prende avvio l’ultima fase della produzione artistica di Yvonne Ekman.
In una società che sembra aver dimenticato il mondo che la ospita, la sua attenzione si rivolge verso questa specie vegetale primaria, protagonista delle prime fasi dello sviluppo della biodiversità, che tuttora rappresenta uno degli organismi più diffusi sulla superficie terrestre anche per la sua capacità di vivere in ambienti inospitali.
Ai Licheni l’artista ha dedicato una serie di opere in cui le forme geometriche si combinano in strutture all’apparenza instabili, a metà tra rovine antiche, costruzioni in precario equilibrio e accumuli di elementi che paiono buttati là. Su questi agglomerati si aggrappano e persistono i precursori della nostra vita biologica, abitando e rendendo vivi quegli spazi che l’incuria umana abbandona alla certa distruzione.
Licheni rappresenta l’ultima fase, in termini cronologici, di una riflessione sulla società, sulle sue incongruenze e storture, che Ekman persegue da anni con sguardo raffinato e sottile ironia. Quest’ultima è, infatti, la chiave di lettura della sua intera ricerca: giochi di immagini e di senso portano alla luce i paradossi in cui la società ha costruito la propria esistenza, facendo emergere a tratti una critica costante a chi contribuisce alla depauperazione delle risorse ambientali e umane. Ne Il mondo di sopra e il mondo di sotto, ad esempio, l’artista ci mostra quei frutti e ortaggi sotterranei che l’uomo tenta di costringere in forme geometriche per piegarle alle logiche consumistiche. È importante sottolineare però, come l’intento critico e di denuncia si trasformi sempre in uno sguardo di speranza, dove i simboli primari della cultura, I Libri, rappresentano un faro di luce che guida l’uomo.
Le forme geometriche, che si assemblano libere a muro o su pannelli a creare figure in disfacimento, come nel trittico La rosa, La foglia e L’acqua, sono la costante delle opere di Ekman. Quest’artista, che proviene dal mondo della musica classica, ha trovato nei solidi geometrici l’espressione più affine al proprio modo di essere e pensare, dove quelle combinazioni di prismi irregolari paiono rimandare idealmente alle costruzioni dei diversi temi delle composizioni musicali.
Simbionti rappresenta, dunque, un viaggio a ritroso lungo un percorso in cui l’artista nel linguaggio della ceramica ha dato voce ed espressione ad una critica ironica e allusiva alla società e ai suoi comportamenti diffusi, dando valore, di contro, a piccoli esseri e organismi che in un lavorio costante e silente rappresentano quei presidi di resistenza vitale e necessaria.
BIOGRAFIA
Yvonne Ekman, di origine anglo-svedese, ha studiato in Inghilterra diplomandosi in violino al Royal College of Music di Londra. Vincitrice di borsa di studio si trasferisce a Roma dove perfeziona gli studi musicali e intraprende una carriera che la porta a suonare in tournée per il mondo e che si conclude dopo anni di titolarità della cattedra di violino presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma.
Attratta dalle potenzialità espressive dell’argilla, si è dedicata parallelamente alla scultura, ricercando percorsi in grado di dare una concreta forma e volume al proprio pensiero. Si è perfezionata in Italia, Francia e Inghilterra sviluppando uno stile originale che ha coniugato con l’impegno civile, usando quindi la sua arte per richiamare l’attenzione su tematiche di interesse sociale. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Tra le mostre personali ricordiamo: Atelier Montez, Roma (2022), Polifonia Sequence, Galleria Frammenti d’Arte Roma (2018), L’Armonia del Tutto, Mini Galleria, Assisi (2016), Galleria Opera Unica, Roma (2012), Galleria/Libreria Koob. Roma (2010), 2010 Sala della Pesa, ex Mattatoio, Roma Kyo Art Gallery (2008), Langericht Koeln, Germania (2006), Museo dell’Architettura, Fermignano (2005). Le sue opere sono conservate in vari sedi museali, tra cui: Piazza Dante, 4° Canto Paradiso - Roma, Museo della Ceramica - Grottaglie, Terra Crea, Museo di Scultura Ceramica – Mantova; Insieme, Fondazione Pistoletto, Cittadella d’Arte – Biella; MuBAQ, Museo dei Bambini – L’Aquila; MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove Metropoliz – Roma; La Pesca nell’Arte, Convento della Maddalena - Castel di Sangro; LandArt al Furlo – Fossombrone; Museo della Ceramica Artistica Contemporanea – Castelli; Il Muro, Fiumara d’Arte - Mistretta (ME); Museum Fine Arts - Taipei (Taiwan); Arte sui Muri, Galleria d’Arte Genova Pegli
AAIE Center for Contemporary Art è una galleria e piattaforma curatoriale con sede a Roma, attiva nella promozione dell’arte contemporanea attraverso mostre in sede, progetti off-site e collaborazioni internazionali. Accanto alla funzione espositiva, AAIE sviluppa programmi di ricerca curatoriale che integrano pratiche artistiche, studi culturali e mediazione digitale.
Negli ultimi anni, AAIE ha promosso e co-organizzato mostre e interventi in sedi istituzionali quali la Something Else Off Biennale al Cairo, la Todi Biennale e diverse realtà accademiche e museali in Cina. Questi progetti hanno permesso di sviluppare un modello curatoriale mobile, capace di adattarsi ai diversi territori e di attivare forme di collaborazione transdisciplinare.
Operando tra Europa e Asia, il centro sostiene artisti emergenti e affermati, favorendo la produzione di nuove opere, residenze, workshop e scambi istituzionali. La missione di AAIE è costruire un ecosistema globale di dialogo e co-creazione, in cui la galleria diventa un laboratorio di sperimentazione e un motore di connessioni interculturali che superano i confini dello spazio fisico.
19
dicembre 2025
Yvonne Ekman – Simbionti
Dal 19 dicembre 2025 al 24 gennaio 2026
arte contemporanea
Location
AAIE Center For Contemporary Art
Roma, Via Sermide, 7, (RM)
Roma, Via Sermide, 7, (RM)
Orario di apertura
Martedì-Sabato 14:00-17:00
Vernissage
19 Dicembre 2025, ore 18:00
Sito web
Autore
Curatore






