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zero in condotta!? L’assistenza all’infanzia abbandonata (1817-1972)
È una pagina di storia poco nota ma importante, che ci viene raccontata attraverso un apparato iconografico suggestivo – fatto di documenti e fotografie d’epoca, vecchie pagelle, cartoline e lettere – capace di evocare la vita quotidiana dei fanciulli e l’opera compiuta dai loro educatori attraverso vicende talora drammatiche, talora invece non prive di aspetti umoristici
Comunicato stampa
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Non è casuale che l’Azienda di Servizi alla Persona “Golgi-Redaelli” abbia voluto organizzare proprio nel periodo delle festività natalizie un evento espositivo dedicato all’infanzia.
Nella lunga tradizione storica dell’Ente, la cura ai fanciulli assumeva un carattere di particolare attenzione in occasione delle ricorrenze festive, per assicurare ai piccoli ospiti almeno un surrogato del calore e dell’affetto della famiglia ormai perduta: all’inizio del Novecento si acquistavano giocattoli e addobbi natalizi nello storico negozio di Angelo Borella, si organizzavano tombole, spettacoli di magia e distribuzioni di doni nel giorno della Befana, si concludeva il pranzo di Natale con il torrone. Fu proprio nel giorno dell’antivigilia del 1906 che la nuova e moderna sede dell’Istituto Derelitti venne ufficialmente inaugurata, alla presenza del Cardinal Ferrari e del Sindaco Ettore Ponti.
Questo è soltanto uno dei tanti aspetti della storia di quelle centinaia di bambini, orfani o abbandonati dai genitori – i “derelitti” del vocabolario ottocentesco – che l’esposizione fa riemergere nella sua freschezza ed attualità, attraverso un percorso di venti pannelli riccamente illustrati. Numerosi furono infatti i ragazzi che, privi del sostegno della famiglia per i più svariati motivi (guerre, carestie, malattie, abbandono, ecc.) o sottratti dal Tribunale a contesti familiari malsani, vennero accolti, nutriti, curati ed istruiti tra il 1817 e il 1972, prima dai Luoghi Pii Elemosinieri e poi dall’Istituto Derelitti di Milano.
La cura dei fanciulli fu possibile soprattutto grazie ai generosi lasciti dei benefattori Mainoni, Manganoni e Trolliet, mentre la costruzione di un nuovo grande edificio, realizzato secondo i più moderni criteri abitativi, godette del contributo della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde. L’Istituto Derelitti di via Settembrini (poi Venini), inaugurato il 23 dicembre 1906, divenne così la “casa” di tanti piccoli milanesi, la cui memoria si è fortunatamente conservata negli archivi.
È una pagina di storia poco nota ma importante, che ci viene raccontata attraverso un apparato iconografico suggestivo – fatto di documenti e fotografie d’epoca, vecchie pagelle, cartoline e lettere – capace di evocare la vita quotidiana dei fanciulli e l’opera compiuta dai loro educatori attraverso vicende talora drammatiche, talora invece non prive di aspetti umoristici.
L’esposizione zero in condotta!? rappresenta il secondo evento pubblico del progetto Milano sconosciuta ritrovata, un programma sostenuto dalla Fondazione Cariplo e dalla Regione Lombardia e che prevede il riordino e l’inventariazione di alcuni preziosi fondi documentari conservati presso l’Archivio dell’Azienda di Servizi alla Persona “Golgi-Redaelli” di Milano.
Nella lunga tradizione storica dell’Ente, la cura ai fanciulli assumeva un carattere di particolare attenzione in occasione delle ricorrenze festive, per assicurare ai piccoli ospiti almeno un surrogato del calore e dell’affetto della famiglia ormai perduta: all’inizio del Novecento si acquistavano giocattoli e addobbi natalizi nello storico negozio di Angelo Borella, si organizzavano tombole, spettacoli di magia e distribuzioni di doni nel giorno della Befana, si concludeva il pranzo di Natale con il torrone. Fu proprio nel giorno dell’antivigilia del 1906 che la nuova e moderna sede dell’Istituto Derelitti venne ufficialmente inaugurata, alla presenza del Cardinal Ferrari e del Sindaco Ettore Ponti.
Questo è soltanto uno dei tanti aspetti della storia di quelle centinaia di bambini, orfani o abbandonati dai genitori – i “derelitti” del vocabolario ottocentesco – che l’esposizione fa riemergere nella sua freschezza ed attualità, attraverso un percorso di venti pannelli riccamente illustrati. Numerosi furono infatti i ragazzi che, privi del sostegno della famiglia per i più svariati motivi (guerre, carestie, malattie, abbandono, ecc.) o sottratti dal Tribunale a contesti familiari malsani, vennero accolti, nutriti, curati ed istruiti tra il 1817 e il 1972, prima dai Luoghi Pii Elemosinieri e poi dall’Istituto Derelitti di Milano.
La cura dei fanciulli fu possibile soprattutto grazie ai generosi lasciti dei benefattori Mainoni, Manganoni e Trolliet, mentre la costruzione di un nuovo grande edificio, realizzato secondo i più moderni criteri abitativi, godette del contributo della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde. L’Istituto Derelitti di via Settembrini (poi Venini), inaugurato il 23 dicembre 1906, divenne così la “casa” di tanti piccoli milanesi, la cui memoria si è fortunatamente conservata negli archivi.
È una pagina di storia poco nota ma importante, che ci viene raccontata attraverso un apparato iconografico suggestivo – fatto di documenti e fotografie d’epoca, vecchie pagelle, cartoline e lettere – capace di evocare la vita quotidiana dei fanciulli e l’opera compiuta dai loro educatori attraverso vicende talora drammatiche, talora invece non prive di aspetti umoristici.
L’esposizione zero in condotta!? rappresenta il secondo evento pubblico del progetto Milano sconosciuta ritrovata, un programma sostenuto dalla Fondazione Cariplo e dalla Regione Lombardia e che prevede il riordino e l’inventariazione di alcuni preziosi fondi documentari conservati presso l’Archivio dell’Azienda di Servizi alla Persona “Golgi-Redaelli” di Milano.
21
dicembre 2005
zero in condotta!? L’assistenza all’infanzia abbandonata (1817-1972)
Dal 21 dicembre 2005 al 15 gennaio 2006
fotografia
Location
ISTITUTO GERIATRICO PIERO REDAELLI
Milano, Via Bartolomeo D'alviano, 74, (Milano)
Milano, Via Bartolomeo D'alviano, 74, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00



