-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
exibart prize incontra LeoNilde Carabba
exibart.prize
di redazione
Qual è stato il tuo percorso artistico?
“Una pittrice ed una viaggiatrice che ama esplorare territori e varcare confini”. Di tutte le Dichiarazioni di Poetica che ho scritto questa è quella che mi rappresenta di più perchè al mio percorso artistico si sono affiancati due percorsi che forse a volte hanno rallentato la mia presenza sul mercato dell’arte, ma nello stesso tempo lo hanno anche arricchito e diversificato. I percorsi di cui parlo sono negli anni ’70 il mio forte coinvolgimento nel Movimento delle Donne. Nel 1975 sono stata co-fondatrice della Libreria delle Donne con Lia Cigarini e Luisa Muraro e per sostenere la Libreria ho curato una cartella di serigrafia di 9 donne tra cui Carla Accardi, Dadamaino, Grazia Varisco ed altre. La cartella fu presentata da Lea Vergine. In seguito nel 1976 ho fondato assieme a Carla Accardi, Eva Menzio, Suzanne Santoro, Nedda Guidi ed altre la Cooperativa Beato Angelico, prima galleria per sole donne. Negli anni ’80 ho fatto “Il viaggio in India” e sono stata per quattro mesi a Poona nell’Ashram di Osho cominciando così un percorso di ricerca interiore. La mia forma creativa, dopo una serie di diverse esperienze, si è sviluppata per molti anni in quella che era chiamata “Optical Art”. Nel 1969 Riccardo Barletta scriveva: “… infatti lo spettatore, dato che alcune zone della superficie del quadro sono trattate con impalpabili sfere catarifrangenti, incorporate nel colore acrilico, è costretto non a una contemplazione statica del dipinto, ma ad interagire con la luce, con lo spazio, onde permettere alla rifrazione di qualificare di più certe aree rispetto ad altre: le une trattate per ottenere effetti vibratori di luce, le altre più sorde”. Dal punto di vista del riconoscimento del mio valore cito una mostra del 1969: ”Il Segno e l’Oggetto” Galleria Cadario, Caravate a cura di Walter Schonenberger che vede fra gli altri artisti esposti Getulio Alvani, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Bruno Munari, Lucio Fontana e molti altri. In tutto 37 artisti ed io unica donna. Dal 1995 sono entrata nell’area della “Black Light Art” ne partlerò di più rispondendo alla prossima domanda e dal 2015 faccio parte del gruppo internazionale Black Light Art, fondato da Fabio Agrifoglio, Presidente della Fondazione Mario Agrifoglio – a cura di Gisella Gellini e Gaetano Corica. La mia lunga vita è stata piena di catastrofi e di miracoli perciò ho acquistato resilienza ed essendo stata una sportiva agonista – pattinaggio artistico a rotelle, selezionata per i mondiali nel 1957 – ho conservato l’abitudine all’allenamento – vivo a Milano sul Naviglio dove è gradevole camminare ed almeno 3 o 4 volte mi faccio i miei 4 kilometri la mattina presto.
Quali sono gli elementi principali del tuo lavoro?
La protagonista assoluta è la Luce. Parto dal Nero per arrivare al Bianco Assoluto. Tutti i percorsi di ricerca interiore: meditazione, esperienze sciamaniche, trance dance, analisi individuale junghiana, terapia di gruppo reichiana, studio approfondito dell’Astrologia, della Kaballah e di AuroSoma informano la mia mente ed il mio spirito e rendono la mia pittura uno spazio al di là del visibile. Amo le tele molto grandi ed anche i polittici. Nel 2006 ho presentato a Milano alla galleria Quintocortile un polittico di 33 pezzi. Il pezzo centrale 60 x 60 cm. gli altri 32 pezzi 30 x 30 cm. così da arrivare ad una misura totale di 180 x 180 cm.
Il titolo è “Danzando attorno all’Uno”. Donatella Airoldi scrisse: “LeoNilde Carabba: artista tra Oriente e Occidente: …. l’aria, l’acqua, la terra, il fuoco, al di là della indubbia scelta assunziale, sono protagonisti istintuali delle opere di LeoNilde Carabba, potenze vitali allo stato puro che hanno trovato nelle sua opere una possibiltà d’espressione e di coagulo fino a dare corpo a una immaterialità energetica vestita di colore…. LeoNilde Carabba potrebbe interpretare una filosofia chimica che travalica il tempo e lo spazio e forse per questo include nel proprio operare i quattro elementi fondamentali”. 2006 – LeoNilde Carabba Da questa opera nel giugno 2007 è stato fatto un video a cura di Alberto Callari, montaggio di Marco Soma e musica di Marcela Pavia. Il video è stato proiettato nel 2008 in Cina al Beijing International Congress on Women in Music Electronic al Multimedia Center of the China Conservatory of Music. E in seguito in Russia, USA e altri luoghi. https://www.youtube.com/watch?v=FMXSSyJtAv0 E adesso passiamo a due installazioni, una del 2008 e l’altra del 2020. Lo studio dt’Ars presenta: “Herschel’s Dream – Costellazioni e Cieli Stellati” Dialogi interrativo fra le arti: un work in progress verso l’Opera Totale. 2008. Installazione al soffitto: LeoNilde Carabba. Musiche: Marcela Pavia. Interventi di Luce: Marco Brianza. Testo Critico: Alberto Veca. “….. Catturare l’invisibile, trovarne una regola ordinata da una modularità geometrica, come è accaduto negli anni settanta del secolo scorso, o giocare sulle tracce in movimento di una spazialità illusoria a tre dimensioni: in questo gioco diventa determinante il ruolo che la scelta dei pigmenti, dall’opacità alla rifrangenza, mutabili alla luce come al buio, a segnalare ulteriormente la possibile cangianza dell’immagine plastica”. Alberto Veca 2008. https://www.leonildecarabba.it/video/ Come preannunciato prima adesso vi parlerò di: “Work in process interstellare” – Biennale Light Art Mantova 2020 – Casa del Mantegna – Curatore Generale: Vittorio Erlindo – Curatori Black Light Art: Gisella Gellini e Gaetano Corica. “L’installazione, con musica di Corrado Saija, è un omaggio, libero nella forma, all’Alfabeto Ebraico. Secondo la tradizione Dio ha creato il Mondo servendosi delle 22 lettere dell’Alef-Beit. Nell’Alfabeto Ebraico le lettere corrispondono anche ad un numero, da uno a quattrocento. Alle lettere ho sostituito le stelle esagonali. Una per Alef, due per Bet e via dicendo ….. 300 per Scin e 400 per Taw. Il brano musicale accompagna le 22 opere nel percorso visivo e concettuale dell’installazione ….. immergendo l’ascoltatore in un clima rarefatto e cangiante, ornato di lievi modulazioni in raccordo con le luci. (C.Saija) https://www.leonildecarabba.it/biennale-light-art-mantova/ Catalogo Edizioni IL RIO. Con “Work in process interstellare” ho cominciato a lavorare con e sulle stelle e poi ho continuato con il progetto: “Il Ciclo di Sirio”. Sirio, la più luminosa delle stelle fisse, può illuminare questo periodo di crisi epocale. Riportandoci a credere possibile che la Luce prevalga sul Buio. E’ un progetto in cui ogni quadro è significante in sè e può essere esposto individualmente e nello stesso tempo è componibile in diversi modi. Il colore predominante sarà il blu. L’azzurro che abita l’infinito alto, il blu sacro, il blu stellato, l’indaco, il viola – colore di unione tra il rosso ctonio e l’azzurro uranico e, naturalmente i colori fluorescenti e fosforescenti in tutte le gradazioni possibili (2021). Tra la stesura di questo testo e adesso sono già nate due grandi tele 120 x 120 cm., 4 tondi su legno 100 cm. di Diametro e 4 pezzi ad incastro 60 cm. di diametro e 3 sono in fattura sui miei tavoli da lavoro. Le prime due Opere grandi del Ciclo di Sirio sono già state esposte a Lecce nel marzo di quest’anno nella mostra Identty Revolution a cura di Dores Sacquegna alla Fondazione Palmieri.. Scrive Dores: “Materia Oscura – omaggio a Vera Rubin”, l’astronoma americana, pioniera nello studio della rotazione delle galassie- e “La Città del Sole” con omaggio a Tommaso Campanella, autore di una delle opere più importanti del 1600 dove si racconta l’utopia di una società perfetta e felice….. in Materia Oscura, che è il ventre dell’universo e la vita, il cerchio interno è composto da 24 percorsi tra gialli e blu e rappresentano il giorno e la notte suddivisi a loro volta da 8 raggi, di cui 3 concentrici, numero dell’Imperatrice e quindi un femminile forte, mentre i puntini all’esterno rappresentano l’inno. L’inno alla materia oscura è per l’artista, l’inno al femminile più profondo, l’inno alla vita eterna. Nel passaggio delle tre fasi – luce naturale, wood e buio totale – l’inno si accende creando una mappa del mistero cosmico…… La città del sole, ha le sue radici nei quadri che l’artista realizzava negli anni ’70, dedicati al periodo rifrangente e optical. La doppia spirale rappresenta la vita, e nelle tre fasi dal diurno al notturno si trasforma dapprima in una ruota e poi in un vortice. Il centro è l’espressione dell’anima della città, gli anelli esterni e i cerchi concentrici rappresentano le mura che difendono l’interno dall’esterno…. La Città del Sole è il posto idilliaco dove chiunque vorrebbe vivere, è la Città del Cuore.
In quale modo secondo te l’arte può interagire con la società, diventando strumento di riflessione e spinta al cambiamento?
Non è facile, avendo vissuto l’esaltazione degli anni ’70 ed ’80, nei quali avevamo l’impressione di poter cambiare il mondo, e in parte l’abbiamo cambiato, ma nonostante non mi senta a mio agio nel mondo com’è, continuo a credere che osare sia l’unico modo di andare al di là di sè stessi e mi permetto di citare una mia dichiarazione di poetica che presentò sia la mostra che il video di: “Danzando attorno all’Uno” – “Ho fatto questo quadro ascoltando musica Sufi, studiando la Kabbalah e leggendo i “Vangeli per guarire” di Jodorowsky. Quando ero stanca riprendevo energia con la meditazione dei Chakra ed usavo le Quintessenze di AuraSoma per ispirarmi. La divisione dei 32 pezzi nei quattro elementi: Fuoco, Terra, Aria e Acqua è in armonia con il mio studio dell’Astrologia e la parte centrale è un Labirinto, facile, perchè se ti arrendi seguire la via è facile. Questo è il mio canto di Interconnessione per celebrare la Vita e l’Amore”.
Quali sono i tuoi programmi per il futuro?
Dal punto di vista espositivo il 18 novembre sarò a Firenze con tre piccole opere per ARTour – o il MUST a cura di Tiziana Leopizzi di ellequadro.com. La mostra poi si sposterà a Genova, in Paraguay e in altri posti, per ora non ancora confermati.
Nel gennaio 2023 sarò a Koblenz in una grande Bi-Personale con Nino Alfieri. La mostra si terrà in un grande palazzo e contemporaneamente nella galleria GARWAIN Kunstprojecte Kallenbach e sarà a cura di Angelika Kallenbach con la partecipazione del Ludwig Museum Koblenz. La mostra avrebbe dovuto aver luogo nel 2022 ed è stata rimandata a causa del Covid. Io esporrò tutta l’installazione “Work in process interstellare”, che era alla Biennale Light Art di Mantova nel 2022 e quattro grandi tondi 100 cm. di diametro della serie “Il Ciclo di Sirio”. Ci saranno anche alcune opere, ancora da scegliere, in galleria. Lavoro con Angelika Kallenbach già da 10 anni ed in una mostra del 2018 ha venduto una mia opera al Ludwig Museum Koblenz.
In aprile o maggio 2023 avrò una personale a Roma alla Gelleria Sinopia a cura di Raffaella Lupi. Saranno presentati una serie di “Buchi Neri” lavori ad incastro in legno e due grandi opere, sempre del Ciclo di Sirio. Lavoro con Raffaella Lupi da più di 15 anni. L’ultima mostra era: “Alchimia della Luce” nel 2015.
Dal punto di vista creativo a giorni comincerò a lavorare su tre nuovi “Buchi Neri” poi, appena finiti comincerò due grandi quadri – 120 x 120 cm. – dedicati al Nero Assoluto ed al Bianco Assoluto.
Probabilmante ci sarà presto una nuova mostra del Gruppo “Black Light Art”, a cura di Gisella Gellini e di Gaetano Corica, siamo in attesa di notizie e di conferme.
Naturalmente sarò, come ogni anno, sul CAM di Cairo n°58, con l’opera “Inno alla Materia Oscura”.
Nel 2023 farò parte del progetto “NEBULAE” a cura del Centro Espositivo San Vidal, Savona con due Opere del Ciclo di Sirio. Dal manifesto: “…. Un lungo viaggio attraverso la nebulosa che non è nebbia che offusca il futuro, ma energia generatrice di cambiamenti, stimoli e riflessioni sulle estetiche imperanti…” Testi di Francesca Catalani, Silvia Previti, Alessio Musella, Maria Marchese.
Presente alla Mostra “Virtuale” on line oltreiconfini2.netsong.org – L’anno prossimo la mostra andrà con nuove opere, sempre a cura del gruppo “Amici dell’Arte” APS di Garlenda – in Romania
La V Edizione di Oggetto Libro a cura di Susanna Valebona in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Braidense e con Adi Design Museum si terrà nel 2023 ed io che amo portarmi avanti ho già due libri pronti dedicati alle Stelle. Per completare vi metto un breve articolo di Tiziana Leopizzi, uscito sulla rivista on line Il Segno.
https://segnonline.it/allombra-di-leonardo-sul-naviglio-grande-uninguaribile-curiosa/
In quale modo le istituzioni potrebbero agevolare il lavoro di artisti e curatori?
Devo dire la verità che qui me la vedo brutta, tenendo conto delle elezioni a fine settembre ed un mondo che scivola sempre più a destra. Lascio la parola a Tommaso Montanari che nel suo libro: “Privati del Patrimonio” dice: “La religione del mercato sta imponendo al patrimonio culturale il dogma della privatizzazione. Ma se l’arte e il paesaggio italiani perderanno la loro funzione pubblica, tutti avremo meno libertà, uguaglianza, democrazia. L’alternativa è rendere lo Stato efficiente. Ma non basta: dobbiamo costruire uno Stato giusto.” Da parte mia dico che dobbiamo, sempre più, diventare Guerrieri della Luce.