20 dicembre 2022

exibart prize incontra Raffaele Cesari

di

L’elemento principale della mia arte, sia quella pittorica che quella musicale è l’intuizione.

Qual è stato il tuo percorso artistico?

Ho iniziato molto presto a dedicarmi all’arte pittorica che è sempre andata a pari passo con quella musicale tanto da effettuarne un connubio verso gli anni 90, ma andiamo per ordine temporale. Presi in mano pennelli e colori verso i dodici anni  e da quel momento in poi non ho mai smesso. Ho frequentato lo studio del pittore ferrarese Giatti Cesare il quale  aveva il suo laboratorio artistico  in Via Ghisiglieri n.21 a Ferrara. Mi insegnò alcune tecniche paesaggistiche poi il mio percorso è stato completamente da autodidatta. Mi piaceva molto mettere tele, cavalletto e colori in macchina e cercare posti particolari da immortalare sulla tela. Verso la fine degli anni ’80 decisi di rappresentare su tela un muro di mattoni  piuttosto messo male.Tra un mattone e l’altro  notavo le crepe, le piccole fessure, i colori che a prima vista sembravano uguali ma che non avevano neppure un angolino simile ad un altro. Nel tempo decisi poi di creare un muro su tela con mattoni sbriciolati e cemento per renderlo più verosimile al vero. Girando poi per le vie ferraresi e bolognesi notavo che sui muri spesso venivano affissi manifesti e non di rado alcuni erano tra loro in netto contrasto, a volte addirittura contradditori tra loro. Da quel momento nacque l’idea di costruire quei momenti su tela, fissare quelle contraddizioni e contrasti. Pari passo con la pittura vedevo e vivevo di buon grado la musica ed esattamente  mi dedicavo allo studio della batteria .Perfezionavo la tecnica frequentando diversi seminari di batteristi famosi (Elvin Jones, Horacio Hernandez, Bob Moses , Vinnie Colaiuta, Terry Bozzio ecc) sino alla frequenza del Conservatorio di Adria, Biennio Jazz. Avendo innate capacità sinestetiche riuscì ad effettuare un connubio tra forme e colori e musica tanto da registrarne alcuni video. Un articolo molto articolato circa le mie performances sinestetiche finì nel 2018 sul periodico Percussioni che si interessò a questa particolare forma artistica pubblicando l’intervista. A livello solo  musicale ho pubblicato due album come solista: Pachamama nel 2018 e Big Bang nel 2020.Di questi due album ne ho prodotte solo 100 copie per ogni relativo cd , tutte firmate e con regolare  bollino Siae oggi difficilmente reperibili sul mercato. Su youtube si può vedere un video  ed ascoltare il  brano tratto dal mio primo cd Pachamama, Afrikando in blu.

 

Quali sono gli elementi principali del tuo lavoro?

L’elemento principale della mia arte, sia quella pittorica che quella musicale è l’intuizione. A questo punto merita un piccolo approfondimento su questo, per me,  importantissimo elemento: l’intuizione. Il tutto nasce da alcuni viaggi nel mondo dove ho  imparato da maestri  l’importanza della meditazione quale prefazione all’intuizione. Cerco di riassumere con parole semplici  la mia esperienza e come da questa si arrivi all’intuizione quale elemento principale della mia arte.
Nel corso degli anni tutti abbiamo provato la sensazione dei “mille pensieri” che affollano la mente. Questi pensieri in parte sono il riflesso del nostro mondo fisico soggettivo  ossia i dolori fisici, i piaceri, i desideri che soddisfano il nostro corpo  e tutto ciò che influenza positivamente o negativamente il nostro benessere fisico e in parte derivano da come interpretiamo i messaggi esterni, le informazioni, i giudizi che ci pervengono dal mondo  e che filtrandoli dalla nostra mente poi inevitabilmente condizionano anche il nostro mondo sul piano fisico ossia dando benessere o malessere. Con una appropriata meditazione, focalizzandola inizialmente solo sul respiro, si può giungere a rallentare il battito cardiaco e la pressione sanguigna diminuisce. Le nostre onde  cerebrali possono raggiungere lo stato sperato ossia  la presenza di onde alfa che con un buon allenamento diventeranno quelle dominanti. Si raggiunge uno stadio di estremo rilassamento e questo stato mentale induce alla pura  percezione. I pensieri che solitamente affollano la mente di ognuno di noi, in quello stadio mentale vengono completamente ignorati, ossia fluiscono liberamente senza condizionare il nostro stato mentale percettivo che  ” vibra”  libero da piaceri e dispiaceri. Questo è l’input  da cui arriva l’intuizione, ciò che sarà fonte di ispirazione per ogni mio lavoro ovviamente per quelli preceduti dalla meditazione. Non sempre faccio precedere i miei lavori da sedute meditative ma ho notato che quando lo faccio la mia creatività è spontanea e sembra  nascere non dentro di me ma fuori, in completa unione con il mondo, in un viaggio fantastico nel mondo spirituale da cui attingo per creare la mia arte. Quasi tutti i brano dei miei due cd  sono stati preceduti da sedute meditative così come molte mie creazioni pittoriche dove accanto al muro su tela assemblo manifesti secondo un criterio intuitivo come sopra descritto,  senza alcun uso di droghe ma solo con la forza della meditazione.

 

In quale modo secondo te l’arte può interagire con la società, diventando strumento di riflessione e spinta al cambiamento?

L’arte interpreta il mondo passato, presente, futuro e fantastico. Dipende dall’intuizione del momento. Non ci sono barriere. A volte sono solo la copia di se stessa, in un continuo dir la stessa cosa ma se detta bene può anche essere piacevole.

 

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

Continuare il percorso intrapreso sapendo che comunque in ogni momento qualcosa può farmelo cambiare.

 

In quale modo le istituzioni potrebbero agevolare il lavoro di artisti e curatori?

credo che l’unica cosa di utile sarebbe quella di non imporre scelte specifiche in campo artistico  ma più che altro si debbano predisporre programmi di divulgazione volti a sostenere e incoraggiare il pubblico ad amare l’arte in tutte le sue forme anche se credo profondamente che l’arte sia questione strettamente soggettiva e che non a tutti possa piacere e tantomeno a dedicarvi parte della propria vita a scapito di altri settori ritenuti più importanti, a ragione o a torto.

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