21 aprile 2023

exibart prize incontra Vincenzo Frattini

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L’equilibrio che cerco di rappresentare vorrei trasferirlo in chi guarda l’opera e di conseguenza riportarlo nella società, influenzandola positivamente.

Vincenzo Frattini

Qual è stato il tuo percorso artistico?

Anche se sono stato da sempre attratto dalle opere d’ Arte non ho frequentato né l’istituto d’arte né il liceo artistico. Dopo aver visitato una mostra d’arte contemporanea insieme ad un amico artista ho cominciato a dipingere da autodidatta.  Dopo qualche tempo ho deciso di approfondire e quindi mi sono iscritto all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove mi sono poi laureato.

 

Quali sono gli elementi principali del tuo lavoro?

Principalmente mi occupo di pittura con la quale porto avanti una ricerca sull’astrattismo.  Mi interessa realizzare delle immagini che abbiano una sorta di tridimensionalità usando il colore e la forma come elementi centrali della mia ricerca.

 

In quale modo secondo te l’arte può interagire con la società, diventando strumento di riflessione e spinta al cambiamento?

Penso che attraverso l’arte le persone possano essere indotte a dei momenti di riflessione. In particolare, con i miei lavori vorrei provocare  in chi li guarda una sorta di meditazione. L’ equilibrio che cerco di rappresentare  vorrei trasferirlo in chi guarda l’ opera e di conseguenza riportarlo nella società, influenzandola positivamente.

 

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

Da diverso tempo è in corso con alcuni artisti salernitani un confronto sul nostro lavoro.  Mi incuriosisce e mi stimola il dialogo tra punti di vista diversi. Spero che presto questi dialoghi si possano concretizzare in un progetto comune. Tra i progetti futuri c’è anche quello di continuare a collaborare in modo entusiasmante con le gallerie che in questi ultimi anni hanno sostenuto il mio lavoro.

 

In quale modo le istituzioni potrebbero agevolare il lavoro di artisti e curatori?

Credo che molte istituzioni lavorino bene anche senza avere sempre le risorse adeguate.  Sarebbe ancora più interessante se riuscissero ad inserire nelle mostre e nelle collezioni artisti nuovi o meno conosciuti senza puntare sempre su artisti già affermati.

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