17 novembre 2020

“AMAILNERO” Installazione site-specific di Pier Giuseppe Moroni presso lo spazio 7.24X0.26 Gallery

di

a cura di Linda Zanolla

Pier Giuseppe Moroni, artista ed hairstylist, AMAILNERO e lo dimostra in queste immagini che si offrono allo spettatore come un racconto nel racconto, che intreccia arte e fotografia. Attraverso 22 Polaroid da lui scattate su cui è intervenuto con catrame, smalto e capelli, al tempo stesso evocative e perturbanti, Moroni colpisce la nostra sensibilità.

La materia è alla base del suo lavoro, materia immortale, combinata in diverse associazioni di forme e colori, tra cui prevalgono il nero e il rosso, tanto da dare vita a una sequenza che straborda di vita ed emotività.

Un codice espressivo denso di energia arcaica, primordiale e istintiva, senza tempo. Le sue composizioni sono astratte, espressive e sensuali, e da anni lo accompagnano in un lavoro di ricerca che ha avuto la sua prima ‘messa in scena’ presso la Galleria di Ramuntcho Matta a Parigi (2013).

Sono lavori ad alta intensità emotiva e si affiancano, nella vita di Pier Giuseppe Moroni, ad altri suoi lavori quotidiani e attività legate al mondo della bellezza. Sono, in altri termini, voluti momenti di respiro artistico, spazi intimi ricavati nell’accavallarsi di incontri, viaggi, volti, acconciature, set fotografici, passerelle.

Il tutto raccontato con l’immediatezza e l’unicità della Polaroid, che rimanda, per vigore, delicatezza e purezza, ai fiori che sono stati i primi soggetti creativi di Pier Giuseppe Moroni nel suo periodo newyorkese. Ancora oggi il fiore rosso dipinto molti anni fa ad acquarello è l’emblema della sua attività, logo e feticcio di numerose sue iniziative di successo.

“La forma fotografica istantanea è la più autentica – dice Pier Giuseppe –. Attraverso questa tecnica ho voluto cogliere la massima espressione del nero, che mi permette di sondare e condividere anche la parte più drammatica e sofferta del mio mondo interiore.

E non a caso, all’interno del catalogo in edizione limitata che accompagna la mostra, il dialogo tra Mario Iannucci e Gemma Brandi sottolinea l’eleganza e la duttilità del nero, e la fascinazione di Moroni per l’opera di Burri con il quale condivide un’origine ‘etrusca’ e “il nero, non dimentichiamolo, è proprio il colore di questi antenati, la cui cifra artistica è riassunta nella lavorazione prodigiosa del bucchero, ceramica monocroma nera. Il nero dunque, anche come ritorno alle radici”.

Ma senz’altro da queste Polaroid, “le quali dietro l’illusione di particolari anatomici che unicamente per antitesi rimandano all’έρος”, emerge la passione di Moroni per il cinema e le sue icone, che aprono una finestra sul genere noir, “lo stesso che non nasconde il caos della vita reale e non rifugge storie intriganti e cupe, labirinti e interrogativi esistenziali, angoscia e ambivalenza, attingendo a uno stile espressionistico in grado di disegnare l’universo corrotto, perverso e senza speranza in cui sono immersi i protagonisti delle storie”.

7.24X0.26 Gallery è lo spazio espositivo voluto fortemente da Pier Giuseppe Moroni – Direttore Artistico Wella, artista e fotografo – al piano terra del suo Hair Salon milanese, definito da Roberto Mutti, critico de La Repubblica, “il più singolare degli spazi espositivi milanesi”. È stato inaugurato nel 2005 con una mostra dedicata a Monica Vitti. Nel 2008 si è tenuta in galleria la presentazione del volume ICONE (Electa) una raccolta di immagini delle prime 4 mostre che comprendeva, oltre a Monica Vitti, Virna Lisi, Silvana Mangano e Alida Valli. Così Moroni giunge a una nuova personale dopo l’esperienza parigina del 2013 presso la galleria sometimeStudio di Ramuntcho Matta, dove furono ospitati i suoi Cahiers, oggetti da toccare e da pensare, fatti di materia viva, capelli e la più recente mostra INSTANTHAIRT, dove trionfava il colore. La stessa materia immutabile aveva precedentemente dato vita a un’installazione site-specific di dimensioni imponenti Common People Relic: una gigantesca tela di 40 mq realizzata con tende vintage dell’esercito americano.

Ora l’immediatezza e la capacità evocativa delle pellicole istantanee tornano con una nuova veste nella galleria 7.24X0.26 che già ha ospitato diverse mostre sul binomio bellezza/identità.

Da sempre forma e colore (e in questa circostanza non-colore) sono alla base del lavoro di Pier Giuseppe Moroni: una materia evocativa che nelle sue combinazioni pittoriche o fotografiche straborda di vita ed emotività, in continua evoluzione.

piergiuseppemoroni.com

Ufficio stampa mostra
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