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La mostra Charivari di Olmo Erba — a cura di Daniele Perra e in esclusiva per la exibart digital gallery — è un dialogo con il passato e il suo folkore. Il rapporto tra tradizioni antiche e contemporaneità, alto e basso, memoria collettiva e individuale, è alla base della ricerca dell’artista per cui la “Storia è andata in loop e sembra mordersi la coda nella circolarità di un eterno presente, permettendomi di estendere il raggio d’azione non solo nello spazio ma anche nel tempo, per ritagliare e ‘acconciare’ lo zeitgeist di ere differenti a mia immagine e somiglianza”.
Charivari fa riferimento a un’usanza rituale documentata nelle campagne europee, dove gruppi in maschera si ritrovavano per effettuare vere e proprie spedizioni punitive, chiassose e dal tono apotropaico-carnevalesco, con il fine di esternare il dissenso della comunità nei confronti dei comportamenti di alcuni suoi membri. Lo Charivari viene messo in esplicita relazione alla masnada girovaga di anime penitenti de La Mesnie Hellequin già nel Roman de Fauvel, opera satirico-moraleggiante del XIII secolo. Ed è nel limbo di tale ambiguità che Olmo Erba ha deciso di inscenare il suo Charivari. Figure buffonesche addobbate da gingilli di ogni sorta, uomini irsuti, defunti riesumati, variopinte impersonificazioni demoniache che accavallano le epoche. È una processione notturna del ludibrio i cui partecipanti si pongono come figure al limite fra l’ironico e il grottesco, la maschera e il corpo in carne ed ossa, l’interprete e il personaggio, il vivo e il morto.
La ricerca di Olmo Erba è un costante tentativo di fornire corpo alla malinconia provata nei confronti dello spavento, misto a meraviglia, che da bambino ognuno ha provato di fronte al mondo e all’incerto. Simile alla restituzione e alla verifica delle forme non ancora scomparse del sogno appena concluso, è un continuo dialogo con il passato e le sue ombre, la ritualità di un’archeologia sporca, volta alla rilettura del tragicomico di figure e simboli tratti dalla Storia dell’Arte e dalla letteratura, dal vissuto personale e dalla tradizione popolare, tramite l’uso di mezzi differenti come pittura, fotografia, suono e performance. Olmo Erba, Bergamo classe 1997, si è diplomato al Biennio Specialistico in Pittura all’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo nel 2025. Il suo lavoro è stato esposto, tra gli altri, presso NContemporary (Milano), Gres Art 671, GAMeC, Ex Monastero del Carmine, The Blank Residency e Luogo_e (Bergamo), Il Triangolo Art Gallery (Cremona), Accademia Albertina (Torino). Dal 2025 è direttore dello spazio espositivo Crocicchio art space di Bergamo, dove vive e lavora.
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La mostra Charivari di Olmo Erba è a cura di Daniele Perra.
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