21 gennaio 2021

Flashback 2020, Edizione Diffusa presenta L’Arte è tutta contemporanea, Episodio #8

di

L’ARTE È TUTTA CONTEMPORANEA EPISODIO #8
“La via della musica”

Un piccolo viaggio nel tempo musicale nelle opere di Flashback edizione Ludens, l’edizione dedicata alla capacità creativa quale strumento. Tante le opere lungo il percorso. Ciascuna a scandire il ritmo, ciascuna a battere il tempo. Da adagio, sostenuto, andante ad allegro, vivace e presto, in un incedere di passi cadenzati.

Cominciamo dalla Natura morta di strumenti musicali e libri con spartito, della seconda metà del XVII secolo di Bartolomeo Bettera, dove regnano immobili gli strumenti. Un’opera nella quale l’artista, attraverso la personale distribuzione dei pieni e dei vuoti nella costruzione dell’immagine, sospende il tempo cristallizzandolo nell’attimo immediatamente precedente o successivo alla musica.

Alla sospensione temporale si aggiunge l’elemento della caducità nella Vanitas, natura morta con specchio, teschio, libri, flauto dolce e violino, un olio su pannello di quercia di Jan Vermeulen, olandese classe 1638. Il memento mori, accompagnato dagli strumenti musicali, allude contemporaneamente a uno struggente requiem e all’immortalità dell’arte.

Presenza – assenza anche nell’olio su tela Still life del 1940 di Antonio Donghi, che, da principale esponente del Realismo magico arricchisce la rappresentazione con un’ammaliante sospensione narrativa esasperando la dimensione onirica e trascendente dell’opera.

Suona o canta L’Angelo (musicante?), scultura in legno di rovere policromato, con origine savoiarda appartenente all’età di mezzo (terzo quarto, XV secolo)?

Suonano il pianoforte le due interpreti dell’opera Due giovani donne al piano, del 1911 circa, opera di Giovanni Boldini, che grazie alla vivace maestria del gesto pittorico rende la melodia presente.

Una melodia che si sprigiona maestosa coinvolgendo Le menadi danzanti. L’opera del 1882 è del fiorentino Raffaello Sorbi. L’artista dedica molte delle sue opere al tema ludico, tratteggiandone con grande capacità la vena romantica e dionisiaca.

Infine danzatrice è anche La Bayadère, di Paul-Albert Besnard anch’essa intrisa di spirito romantico. La ballerina indiana, danzatrice del tempio, è storicamente la protagonista del balletto di Marius Petipa che racconta l’India salgariana, vista con gli occhi dei colonialisti romantici dell’Ottocento.

“Se la musica è troppo alta, tu sei troppo vecchio.”
Ozzy Osborne

Nell’immagine, in alto a sinistra: Jan Vermeulen, Vanitas, natura morta con specchio, teschio, libri, flauto dolce e violino, olio su pannello di quercia, cm 42,5 x 55,5, courtesy of Il Mercante delle Venezie (Venezia). Segue: Raffello Sorbi, Le menadi danzanti, 1882, olio su tela, cm 39 x 19,2, courtesy of 800/900 Art Studio (Livorno; Lucca). Segue: Giovanni Boldini, Due giovani donne al piano, 1911 ca., olio su tavola, 35 x 26.5, courtesy of Bottegantica (Milano).
Al centro a sinistra: Antonio Donghi, Still life, 1940, olio su tela, cm 49,5 x 56, courtesy of ML Fine Art – Matteo Lampertico (Milano).
In basso a sinistra: Bartolomeo Bettera, Natura morta di strumenti musicali e libri con spartito, seconda metà del XVII secolo, olio su tela, cm 93 x 121, courtesy of Arcuti Fine Art (Roma; Torino). Segue: Paul – Albert Besnard, Le Bayadère, olio su tavola, cm 49,7 x 61, courtesy of Paolo Antonacci (Roma). Segue: Angelo (Musicante?), Savoia, terzo quarto del XV secolo, legno di rovere policromato, cm 82 x 24 x 30, courtesy Longari Arte Milano (Milano).

Flashback, l’arte è tutta contemporanea
LUDENS
Edizione Diffusa
3 novembre 2020…7 marzo 2021
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