08 gennaio 2025

HELEN BERMINGHAM THESE STRANGE PLACES, EMPTY OF WORDS dal 9 gennaio a Milano da Luca Tommasi Arte Contemporanea

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Luca Tommasi è lieto di annunciare la prima mostra personale sul suolo continentale dell’artista irlandese, residente a Londra, Helen Bermingham dopo il travolgente successo da The Cabin Los Angeles nel 2024 e la personale a New York da GR Gallery nel 2023.

In mostra 13 opere a olio su tela di vari formati della più recente creazione dell’artista, dai colori rutilanti e dalla grafia eccitata e riconoscibile. Il titolo della mostra fa riferimento a luoghi non fisici dove la parola cede il passo al tempo, alla memoria e alla psiche, che agiscono all’unisono guidando la mano dell’artista in una sorta di scrittura automatica; luoghi dove astrazione e figurazione si fondono con un’incessante stratificazione di segni in un processo al contempo cognitivo ed emotivo.

“Nella mia pratica esploro idee sulla memoria e sul tempo. Vedo i miei dipinti come spazi psicologici o paesaggi di immaginazione e il processo di pittura come una conversazione che avviene tra il mio inconscio, i miei ricordi e il materiale della pittura. Centrale nel mio processo è la ripetizione. Ripeto segni, immagini e pennellate dei dipinti precedenti in ogni nuovo dipinto successivo. Mi interessa l’idea che ogni volta che ripeto un segno questo cambia, proprio come ogni volta che richiami un ricordo cambia. Anche la creazione di segni accidentali che si verificano quando dipingo è una parte importante del mio processo attraverso il quale elementi di novità o sorpresa possono entrare nell’opera. Questi segni non pianificati trovano un’associazione con l’inconscio e portano il lavoro in una nuova direzione sia visivamente che emotivamente. I dipinti iniziano da una posizione e finiscono in un posto nuovo e inaspettato, ma in un posto nuovo che ha una risonanza con me. Sento che spesso rigurgitano nuovi ricordi. Consentire al pensiero associativo di svolgere un ruolo, spinge avanti il dipinto e crea nuove idee per lavori successivi. Attraverso la ripetizione dei segni pittorici da un dipinto all’altro, creo una sorta di genealogia dei segni; che le connessioni possono essere portate alla luce e scavate dal lavoro. I miei dipinti sono diventati una sorta di costruzione del mondo (“fictionscaping”) a partire dal mio archivio di segni che cresce ad ogni utilizzo. In questo modo vedo la pittura come depositaria del tempo e della memoria. Man mano che il lavoro procede, i confini tra memoria e immaginazione, passato e presente si confondono e lasciano il posto a qualcosa di nuovo. I segni cambiano e si sviluppano per essere riutilizzati nei dipinti futuri, spingendo così costantemente il lavoro in avanti e guardando anche al passato”.

In concomitanza della mostra sarà allestita una Project room dove verrà presentato il nuovo progetto dell’artista Maria Teresa Ortoleva: Self-Reflections, titolo che dà il nome a una serie di nuove opere a parete sul ricorrente tema delle onde cerebrali come scrittura automatica dell’immaginario, prestataci dalla tecnologia. Sperimentando ed espandendo il formato pittorico, giocando con fondali specchianti e sovrapposizioni di plexiglass trasparente colorato e fluorescente, ciascuna opera accompagna i visitatori dentro lo spazio virtuale ed illusorio del sogno ad occhi aperti, della reminiscenza e della fantasticheria

Le mostre saranno visitabili fino al 14 febbraio dal martedì al venerdì ore 16 – 19 e su appuntamento. La galleria sarà chiusa dal 4 al 7 febbraio in concomitanza con ArteFiera Bologna. Info e materiale iconografico luca@lucatommasi.it. Tel. 335 242433.

Per informazioni
www.lucatommasi.it


Immagini

  • Helen Bermingham, Cast no shadow, 156 x 132 cm, oil on canvas, 2024
  • Helen Bermingham, The time it was, the time it took, 180 x 175 cm, oil on canvas, 2023
  • Maria Teresa Ortoleva, Self-Reflections, installation view