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Fino al 7 settembre 2025, il Museo Castello San Materno – Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten di Ascona (Svizzera) rende omaggio a Félix Vallotton (1865-1925), pittore e grafico svizzero-francese con una raffinata esposizione, che si tiene in occasione del centenario della sua morte.
La mostra, curata da Harald Fiebig con il sostegno della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten, ripercorre la carriera di Vallotton attraverso 55 opere, tra dipinti, disegni e cicli grafici che spaziano dai paesaggi alle nature morte e alle figure, la gran parte eccezionalmente prestate da una collezione privata svizzera, raramente esposta, altre provenienti dal Kunst Museum Winterthur.
La cifra di Félix Vallotton si caratterizza per una severità fredda, per un distacco oggettivo e per una precisa osservazione della realtà e della vita, ma al tempo stesso, come recita il titolo, la sua arte è un monumento eterno alla bellezza.
La rassegna documenta le sue principali fasi pittoriche, dagli inizi (1880-92) in cui si dedica ai ritratti, soprattutto della borghesia del tempo, all’adesione al gruppo dei Nabis (1893-1900), al periodo di transizione (1901-08) in cui si concentra sul tema del paesaggio, infine alla stagione della maturità, dove il suo repertorio si amplia di soggetti paesaggistici grazie ai viaggi in Francia, in Italia e in altri paesi dell’Europa.
Félix Vallotton ottenne grande fama soprattutto per la sua opera grafica; ad Ascona si possono ammirare alcune delle sue serie più famose. Tra queste, quella dedicata alle montagne, o quella che si focalizza sulla vita metropolitana, così come si svolge tra le strade di Parigi, realizzata con la tecnica della zincografia, dal titolo Paris intense (1893-1894).
Verso la fine del XIX secolo, Vallotton rivolge la sua attenzione alla sfera privata della vita borghese e ritorna alla xilografia che gli consentiva di utilizzare i contrasti in bianco e nero in modo ancora più radicale rispetto al passato. Il nero può simboleggiare forza, lusso e silenzio, ma anche morte, tristezza. Nei dieci fogli delle Intimités (1897-1898), considerati come il coronamento della sua opera xilografica, la superficie scura enfatizza sì la sontuosità degli interni, ma nasconde una complessa trama di sospetto, imbarazzo, costrizioni e paura.
A partire dal 1899, dopo le Intimités, l’artista svizzero-francese torna a concentrarsi maggiormente sulla pittura e realizza solo poche opere grafiche, tuttavia di raffinata qualità. È l’esempio delle xilografie L’Exposition Universelle del 1900-1901 e C’est la guerre (1915-1916) in cui sente forte l’esigenza di soffermarsi sugli orrori della prima guerra mondiale.
Catalogo bilingue (italiano-tedesco) Wienand Verlag.
Informazioni
FÉLIX VALLOTTON. Un monumento alla bellezza
11 maggio – 7 settembre 2025
Ascona (Svizzera), Museo Castello san Materno (via Losone 10)
tel. +41 (0) 91 7598160/40
museosanmaterno@ascona.ch
www.museoascona.ch
Orari
Martedì — sabato, 10.00 — 12.00; 14.00 — 17.00; Domenica e festivi, 10.30 — 12.30
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Immagini
- Félix Vallotton,
Da Intimités, LʼArgent (Il denaro)
1898
Xilografia su carta
17,9 x 22,5 cm
Collezione privata, Svizzera
Foto: Peter Schälchli - Félix Vallotton,
Paysage aux baigneuses (Paesaggio con bagnanti)
1913
Olio su tela
87,5 x 113,5 cm
Kunst Museum Winterthur - Félix Vallotton
Bords du Léman (Sulla riva del lago di Ginevra)
1892 ca.
Olio su tela
37 x 46 cm
Collezione privata, Svizzera
Foto: Peter Schälchli








