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Wake-up call, mostra personale di Luca Staccioli presso ArtNoble gallery, con un testo critico di Irene Sofia Comi, trasforma lo spazio della galleria in luogo di gioco e re-immaginazione. Il dialogo tra l’artista e il suo alter ego bambino funge da centrifuga: tempo libero e ricreazione, produttività e lavoro, luoghi e sogni si confondono e intrecciano.
Checkout: sculture-giocattolo raffiguranti carrelli della spesa sono sparse a terra a formare un playground alienante, resti di una ricreazione che, invece di essere costruzione identitaria spontanea e spensierata, è in realtà erosa dal consumo.
A parete, le foto di Familiar Stories(ritorni) immortalano maquette di luoghi domestici ricostruiti in play-doh e abitati da figure di carta provenienti da foto d’archivio di prigionieri, ridisegnati e sagomati. L’artista immagina un bambino che trasforma figure di violenza in oggetti-attori del suo gioco che svela incubi della nostra quotidianità. In dialogo, si trovano i disegni Studio per una protesta: prigionieri e memorie quotidiane si liberano aprendo l’immaginazione di nuove possibilità.
Infine appare Castello (di sabbia?), un’installazione in ceramica che rimanda ai bassorilievi dell’antichità. Al posto di battaglie e gesta eroiche, l’opera raffigura però strade trafficate, supermercati, uffici e luoghi domestici svuotati di ogni presenza umana. Una raccolta di falsi miti caratteristici del presente che va a comporre le torrette, i merletti e le feritoie di un castello dei sogni, proiezione di bellezza e ricchezze future ma anche di limiti e costrizioni.
E improvvisamente, Wake-up call! Ci sentiamo ancora liberi? Il suono delle campanelle riempie gli spazi, una chiamata alle armi che ci risveglia e ci spinge a trasformare la realtà in cui siamo immersi?
Crediti fotografici: Michela Pedranti
Courtesy: ArtNoble gallery and the artist
Informazioni
ArtNoble gallery
Via Ponte di Legno 9, Milano, Italy
Lunedì – Venerdì
Solo su appuntamento
Per prenotare un appuntamento: info@artnoble.co.uk
Sito: artnoble.it