-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Museion – Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano presenta la prima retrospettiva in Italia dedicata all’opera della celebre artista francese Nicola L. (Marocco, 1932 – Stati Uniti, 2018). La mostra esplora in una sorprendente varietà di linguaggi la pratica multidisciplinare dell’artista, attraversata da uno spirito sovversivo: dalla scultura alla performance, dalla pittura al disegno, fino al collage e al film.
A partire dagli anni Sessanta, Nicola L. utilizza la morbidezza come forma di resistenza. La sua pratica – spesso associata alla Pop Art, al Nouveau Réalisme, al femminismo e al design – intreccia attivismo politico, cosmologia, spiritualità, sessualità e ambientalismo. L’artista dedica gran parte della sua vita – trascorsa tra Parigi, Bruxelles, Ibiza e New York – a un “ammorbidimento” degli spazi domestici e urbani, spinta dal desiderio di connettersi con altre persone e con ambienti in continuo cambiamento.
Le sculture antropomorfe di grandi dimensioni di Nicola L., concepite per essere utilizzate come mobili, sono tra le opere più iconiche della sua risposta giocosa alla lettura tipica dello spazio domestico, in particolare per quanto riguarda il ruolo della donna al suo interno. Confondendo i confini tra arte e vita, l’artista ha illuminato gli ambienti con lampade a forma di occhi e labbra e ha creato una vasta serie di “chaise longue” in forme morbide e flessibili, rappresentanti figure umane giganti, piedi e mani. Opere celebri come Little TV Woman: “I Am the Last Woman Object” (1969) o le Femmes Commodes (1969–2014) – armadi in legno dipinto a forma di silhouette femminili stilizzate, le cui parti del corpo si aprono come cassetti – offrono una critica audace ai ruoli di genere tradizionali e all’oggettificazione della donna.
Il suo leitmotiv di penetrare i confini imposti dalla società tramite l’arte si manifesta con particolare evidenza nelle tele di grande formato, con teste, maniche o gambe di pantaloni, che l’artista ha sviluppato a partire dalla metà degli anni Sessanta, iscritte nella storia dell’arte nel 1968 con il termine di “pénétrables”. Queste opere, che consentono alle persone di calarsi fisicamente e simbolicamente in altri corpi e ruoli – come quello del sole, della luna o del cielo – per osservare la vita quotidiana da una prospettiva macrocosmica, esprimono la visione olistica del mondo, propria di Nicola L.
Informazioni
www.museion.it
Immagini
-
Nicola L. – I Am The Last Woman Object, exhibition view, 2025, Museion. Photo: Luca Guadagnini








