18 novembre 2019

Orazio Gentileschi

di

A cura di Anna Maria Ambrosini Massari e Alessandro Delpriori

Pinacoteca Civica Bruno Molajoli | Fabriano (AN), Piazza Giovanni Paolo II
0732 250658 | mostra.gentileschi@comune.fabriano.an.it
www.pinacotecafabriano.it
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Orari di apertura: 10-13/15-18 | chiuso il lunedì

Visite guidate alla mostra comprese nel biglietto
Orari 10.15, 11.30, 15.15 e 16.30
Per gruppi si consiglia di prenotare a
pinacoteca.molajoli@comune.fabriano.an.it

Biglietti: Intero: 5 € | Gruppi con più di 20 persone: 4 € | Gruppi scolastici con più di 15 persone: 3 € | Over 65: 4 € | Under 18: 3 € | Gratuito: portatori di handicap e loro accompagnatori, accompagnatori gruppi, giornalisti, bambini sotto i sei anni, residenti nel Comune di Fabriano.

Oltre 7000 visitatori per la grande mostra a Fabriano, in corso fino all’8 dicembre, dedicata alla figura di Orazio Gentileschi e agli influssi che la pittura di Caravaggio ebbe sulla regione. A cura di Anna Maria Ambrosini Massari e Alessandro Delpriori, l’esposizione La luce e i silenzi. Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento, promossa da Regione Marche, il Ministero per i Beni e le Attività culturali, il Comune di Fabriano e Anci Marche, è parte del progetto Mostrare le Marche nato per promuovere la conoscenza e lo sviluppo dei territori colpiti dal sisma del 2016.

La mostra, che ogni giorno prevede visite guidate gratuite, raccoglie i capolavori realizzati dall’artista tra Ancona e Fabriano in un lasso di tempo che va dal 1606 al 1619: la sublime Circoncisione, La Vergine del Rosario oggi nella Pinacoteca Civica, la Visione di Santa Francesca romana proveniente da Urbino (Galleria Nazionale delle Marche), l’intensa Maddalena per l’Università dei Cartai, nucleo di una stanza tematica in cui Gentileschi viene messo a confronto con Guerrieri, il grande caravaggesco marchigiano, Baglione, Turchi, Valentin, Vouet, Cagnacci e altri.

Parte integrante del progetto e del percorso espositivo sono le opere del Gentileschi nella Cattedrale di San Venanzio, tra cui la Crocefissione, e quelle nella Chiesa di San Benedetto, contesti ricchissimi che riflettono, a gradazioni diverse, la conversione caravaggesca dell’artista la cui analisi viene proposta per la prima volta in relazione alle Marche, terra dove Caravaggio è grande assente ma molto presente nel lascito di Gentileschi e compagni.

La mostra punta i riflettori sull’attività marchigiana dell’artista toscano e romano d’adozione con importanti scoperte, confronti, anche inediti, e un ulteriore approfondimento del rapporto di Gentileschi con Caravaggio e l’influenza che questo suo caravaggismo ebbe sulla regione, esponendo anche opere di Alessandro Turchi, Valentin de Boulogne, Bartolomeo Manfredi, Antiveduto Gramatica, Giovanni Serodine, Angelo Caroselli e Carlo Bononi. Ma anche alcune presenze che hanno fatto da contrappunto alla diffusione del linguaggio caravaggesco come Giovanni Lanfranco, Simone Cantarini, Guido Cagnacci, Giuseppe Puglia, Girolamo Buratti.

Un’occasione unica per riscoprire il territorio e ammirare opere emblematiche di un momento fra i più memorabili della storia dell’arte, con uno slancio verso la modernità mai visto prima, che ha aperto la porta alle emozioni, alla loro forza vitale e drammatica, al loro dibattersi profondo che è ancora il nostro.

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