26 novembre 2025

Pavia 1525: le arti nel Rinascimento e gli arazzi della Battaglia fino all’11 gennaio 2026 una grande mostra ai Musei Civici di Pavia

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Perché andare a vedere la mostra di Pavia?

“Per la scelta di opere preziose e diverse riunite eccezionalmente nella città in cui furono prodotte dagli artisti che vi si recarono per darvi lustro: dai disegni di Leonardo agli intagli del coro della chiesa di San Marino; dalle sculture eseguite per la Certosa da Amadeo e compagni alle oreficerie; dalle pitture di Ambrogio Bergognone a quelle dei pittori locali; dalle opere dei capiscuola Donato de’ Bardi e Vincenzo Foppa agli arazzi fiamminghi che raccontano la Battaglia di Pavia del 1525, tutte intrecciate dal filo rosso della bellezza e della qualità sorprendente che fanno di Pavia uno dei maggiori centri del Rinascimento lombardo tra tradizione, recupero dell’antico e innovazioni architettoniche”
Pietro C. Marani

“La mostra rappresenta per molti aspetti un’occasione imperdibile: si vede ricomposto in tutti i suoi pezzi un polittico spettacolare di Bergognone realizzato per la Certosa di Pavia e si possono ammirare gli arazzi della Battaglia del 1525, a pochi metri da dove si svolse lo scontro. Ma l’esposizione consente anche di apprezzare il talento di maestri ancora poco noti, da Giovanni Angelo del Maino, il più raffinato interprete della scultura lignea nell’Italia di primo Cinquecento, al Maestro delle Storie di Sant’Agnese, un pittore eccentrico e stralunato, degno di stare accanto ai grandi manieristi toscani”
Francesco Frangi

“La mostra fa volare alto il visitatore, tra le cose più belle prodotte nel Rinascimento dalla città che era stata una delle capitali d’Italia e cha da lì a poco scivolerà nella sonnolenza provinciale, e gli splendidi sette drappi tessuti in seta e oro nelle Fiandre in onore del vincitore della battaglia, in cui soldati brutali e dame eleganti recitano la loro parte secondo un codice cortese, sullo sfondo di una campagna e di una città di Pavia immaginaria e vista da Nord. L ‘occasione è imperdibile”
Mauro Natale

“Perché nella mostra sono presentate opere che forse non avreste mai visto, perché collocate sul territorio, in luoghi quasi mai raggiunti come lo spettacolare Compianto di Gambolò, eseguito dal grande intagliatore lombardo Giovan Angelo del Maino, o il sontuoso trittico dipinto da Jacopino de Mottis per la Certosa di Pavia ma ora conservato a Susa (Torino); come gli splendidi corali e antifonari con raffinate miniature eseguite dal Maestro dei Graduali di S. Salvatore di Pavia, quasi mai visibili per questioni conservative”
Annalisa Zanni

“Nella splendida cornice delle sale del castello visconteo l’architetto Corrado Anselmi ha curato uno straordinario allestimento che valorizza a pieno le opere esposte, alcune delle quali riportate dopo lungo tempo alla fruizione pubblica, come il coro ligneo intarsiato e dipinto proveniente da San Marino – che diventerà parte del percorso permanente del museo – o la magnifica pala del Giampietrino”
Laura Aldovini

Informazioni
www.battagliadipavia1525.it