14 marzo 2023

Sally Gabori Mirdidingkingathi Juwarnda la mostra ideata e curata da Fondation Cartier fino al 14 maggio alla Triennale Milano

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Ideata e curata da Fondation Cartier pour l’art contemporain, la mostra dedicata all’artista aborigena Mirdidingkingathi Juwarnda Sally Gabori è aperta al pubblico sino al 14 maggio 2023 presso Triennale Milano e costituisce la quinta esposizione presentata nell’ambito del partenariato della durata di otto anni tra le due istituzioni.

Considerata una delle più grandi artiste australiane contemporanee degli ultimi due decenni, Sally Gabori ha iniziato a dipingere nel 2005, intorno agli ottant’anni di età. In pochi anni di rara intensità creativa, e prima della sua morte avvenuta nel 2015, ha realizzato un corpus di opere unico, vivace e colorato, senza apparenti legami con altre correnti estetiche, né con la pittura aborigena contemporanea.

Thundi, 2010 Synthetic polymer paint on linen, 198 × 151 cm Private collection, Bowral, Australia © The Estate of Sally Gabori. Photo © Mark Pokorny

La mostra – organizzata in stretta collaborazione con la famiglia dell’artista, la comunità Kaiadilt e i maggiori specialisti dell’arte e della cultura Kaiadilt – riunisce circa una trentina di dipinti che, sebbene in apparenza astratti, rappresentano tanto riferimenti topografici quanto storie aventi un significato profondamente legato alla vicenda di questo popolo. Al di là della tradizione iconografica dei Kaiadilt, i dipinti di Sally Gabori testimoniano una sconfinata immaginazione e un’impressionante libertà formale, alimentata da infinite variazioni di luce sul paesaggio, causate dal mutevole clima del Golfo di Carpentaria.

La prolifica opera di Sally Gabori è dedicata a sei luoghi dell’isola Bentinck, ciascuno rappresentato diverse centinaia di volte: i suoi dipinti sono una celebrazione di diversi luoghi della sua isola natale, che Sally Gabori non visitava da molti anni, cosi come dei membri della sua famiglia legati a questi luoghi attrvaerso i lori nomi propri.   Il percorso espositivo rivela i più importanti: Thundi, Dibirdibi e Nyinyilki, oltre a una serie di opere collaborative prodotte con altre artiste Kaiadilt.

In concomitanza con questa mostra, la Fondation Cartier ha creato un sito web che costituisce l’archivio più completo che raccogliere le testimonianze del ricco lavoro e dell’importante eredità culturale che Sally Gabori ha lasciato alle successive generazioni Kaiadilt. https://www.sallygabori-fondationcartier.com/it/

La mostra è inoltre affiancata da una serie di workshop per famiglie a cura di Luci su Marte, dal titolo “Terra, mare, io”, che comprende attività pensate ad hoc per le bambine e i bambini dai 6 ai 10 anni di età che si svolgono tra gli spazi dell’esposizione. Sono ancora due gli appuntamenti disponibili, sabato 1 e domenica 2 aprile, accessibili su prenotazione tramite il sito: https://triennale.org/eventi/terra-mare-io