04 febbraio 2025

Svelare e rivelare Trent’anni senza Alighiero Boetti a cura di Luca Beatrice fino al 15 marzo alla Galleria Accademia di Torino

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Sciamano e showman, sottile e ironico, geniale precorritore di ciò che è accaduto nei nostri anni, Alighiero Boetti torna a Torino, la sua città, dove era nato nel 1940. Presenza alquanto rara, dopo l’antologica alla GAM del 1996 si è visto davvero poco mentre le sue mostre hanno raggiunto i musei internazionali, nonostante il legame sempre mantenuto. La sua famiglia, nobile d’origine, viveva in Crocetta, e Alighiero prima di trasferirsi a Roma nel 1972 lavorò negli studi di via Principe Amedeo, poi in corso Principe Oddone.

Lo ritroviamo in via Po 39, sede della Galleria Accademia dove è esposta una selezione di circa venti rare opere tra arazzi, carte, disegni, progetti. Artista che a continuare a studiarlo emergono sempre aspetti inediti, in particolare l’intuizione di instaurare un dialogo con il lontano oriente, sempre alla ricerca di ispirazioni altre, incontri e relazioni tra culture diverse che se oggi sembrano scontate, nel suo tempo rappresentavano una novità assoluta.

Alighiero Boetti, scomparso prematuramente a Roma il 24 aprile 1994 a soli 54 anni, è attualmente riconosciuto come uno degli artisti italiani del secondo novecento più importanti al mondo. Prima ancora della fondazione dell’Arte Povera (1967) già i lavori precedenti contengono l’ansia sperimentale giovanile di utilizzare tecniche e materiali differenti: inchiostri di china, disegni, oggetti d’uso quotidiano, per poi giungere ai più noti arazzi, dove entra l’elemento forse più riconoscibile, le lettere che formano una parola, da leggersi però dall’alto in basso, dunque in verticale, come a suggerire un cambio di prospettiva e visione.

Informazioni
www.galleriaaccademiatorino.it