25 agosto 2025

Torna in scena a Rovereto dal 3 al 13 settembre Oriente Occidente Dance Festival

di

Dal 3 al 13 settembre Rovereto ospita la 45ª edizione di Oriente Occidente Dance Festival, oltre quaranta eventi tra teatri, piazze, musei e spazi non convenzionali.

Al centro dell’edizione 2025 i “Corpi Assenti”: corpi fuori scena, fuori fuoco, fuori categoria. Corpi che disturbano, che non rispondono alle aspettative. Corpi che provocano.

Dopo aver attraversato i Mediterranei plurali, Oriente Occidente rimette al centro i corpi plurali, in un cambio di prospettiva che porta lo sguardo da coordinate geografiche e geopolitiche a geografie profondamente umane. La programmazione si snoda in quattro percorsi: Radici, che esplora identità negate tra Africa, Argentina e l’universo di Frida Kahlo, Ecosistemi, sull’interdipendenza tra umani e natura con rituali e memorie ecologiche, Dissonanze, che rompe gli ordini dominanti con performance radicali e immersive, Passato contemporaneo, dove la tradizione si reinventa.

Tra gli ospiti: Francois Chaignaud, Nina Laisné, Sofia Nappi, Amanda Piña, Salvo Lombardo, Carte Blanche, Yoko Omori, Batalo East. In apertura il concerto di Radio Gaza, band di artisti palestinesi rifugiati in Francia, in collaborazione con le associazioni del territorio.

Da sempre Oriente Occidente abita la città: circo, urban dance e performance negli spazi pubblici intrecciano la programmazione “off” con il Centenario della Campana dei Caduti, creando un legame diretto con la comunità.

Accanto agli spettacoli torna anche il ciclo di conferenze Linguaggi, dal titolo Storie assenti: racconti rimossi e nuove verità da costruire, dalle carceri italiane alla Palestina, dalle identità maschili alle eredità coloniali, con voci come Mauro Pescio, Camila Sosa Villada, Paola Caridi, Marco Cappato, Lorenzo Tugnoli.

Informazioni e programma completo
orienteoccidente.it


Immagini

  • Poster del 45° Oriente Occidente, l’immagine da Último helecho di Chaignaud, Laisné, Larcher. Ph Nina Laisné
  • Monument 0.10 The living monument di Eszter Salamon, Carte Blanche. Ph. Øystein Haara
  • Nambi – The african shieldmaidens si Nabaggala Lilian Maximillian. Ph. Ochieng Gerald