Milano e il suo mistero, cantava Lucio Dalla, e a ragione. Città accogliente e insieme difficile, città del lavoro ma anche invasa dai turisti, città schiva, che coltiva l’understatement ma al tempo stesso detta la moda (e il design) a tutto il mondo; città del progresso e delle magnifiche sorti e progressive ma dalle periferie difficili, non meno di Napoli o Palermo.
Definire Milano è impossibile, Milano è sempre una cosa ma anche l’altra, è Gaber ma anche Jannacci, è Pirellone ma anche Torre Velasca, è Risott ma anche Casseula, è Walter Chiari ma anche Gino Bramieri, è Inter ma anche Milan.
Versus non vuole insistere sulle contrapposizioni, ma su queste differenze, di cui Milano è fatta intimamente: città duale, come l’ha definita Stefano Boeri.
L’arte come opera o come puro evento? Ci aiuteranno nella discussione Luca Beatrice, docente universitario di storia dell’arte, autore di diversi saggi tra cui Da che arte stai? 10 lezioni sul contemporaneo e Pop. L’invenzione dell’artista come star per Rizzoli, nonché curatore di diversi spazi espositivi (nel 2004, alla Quadriennale di Roma; nel 2009, alla Biennale di Venezia); e Vincenzo Trione, preside della Facoltà di Arti e turismo presso l’Università IULM di Milano, è autore di diversi saggi e monografie, tra cui Effetto città. Arte cinema modernità (2017) e Artivismo. Arte, politica, impegno (2022). Ha diretto l’Enciclopedia Treccani dell’Arte Contemporanea ed è stato nominato Cavaliere “Al merito della Repubblica Italiana” nel 2020.
Martedì 12 marzo 2024
Ore 20.30
Teatro Oscar
Via Lattanzio 58/A, Milano
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