05 aprile 2023

Viaggio al termine della staturia Scultura italiana 1940-1980 dalle collezioni GAM

di

www.gamtorino.it

Una mostra dedicata alla scultura italiana tra il 1940 e il 1980 che presenta 50 opere realizzate da 40 artisti attivi nell’arco di questo periodo.

Il percorso in mostra prende avvio dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Per illustrare il nuovo corso della scultura di questo periodo, oltre a Cherchi e Giuseppe Tarantino trovano spazio le terrecotte di Leoncillo, i bronzi dinamici di Umberto Mastroianni e di Pietro Consagra, i ferri di Franco Garelli, di Nino Franchina, gli assemblaggi di Ettore Colla. Al contempo, campeggiano in mostra il drammatico gruppo ligneo de Miracolo (Olocausto) di Marino Marini e il grande Concetto spaziale in metallo di Lucio Fontana, cui fanno da contraltare le Donnine in ceramica di Fausto Melotti.

Gli anni sessanta sono rappresentati tra gli altri da lavori di Giuseppe UnciniNicola CarrinoPietro GallinaMario Ceroli, con opere che sperimentano materiali eterogenei.

Con il suo tappeto natura La Zuccaia del 1966, Piero Gilardi approda a una inedita scultura morbida, con cui affronta il tema natura/artificio e allo stesso tempo denuncia la mercificazione dell’ambiente. Con ovvie ragioni il binomio arte/natura è più che affrontato dai protagonisti dell’Arte Povera: da Lavorare sugli alberi, Alpi Marittime di Giuseppe Penone, a Senza titolo di Giovanni Anselmo, fino ai processi chimico-fisici proposti da Gilberto Zorio.

Il percorso si conclude con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta. Michelangelo Pistoletto lasciava la stagione degli Oggetti in meno a favore di opere specchianti, assorbendo lo spazio circostante come in Raggiera di specchi del 1973 – 1976 e Nanda Vigo, con l’intento di indagare un nuovo esito percettivo, proponeva nel 1976 Frammenti di riflessione (exoteric gate), in vetro ferro e neon. La riappropriazione della scultura sarà riattivata con la terracotta da Giuseppe Spagnulo e Nanni Valentini, con il gesso da Paolo Icaro, secondo diversi paradigmi, per giungere al trionfo monumentale della ricerca plastica de La Campana di Luigi Mainolfi.