10 aprile 2007

exiwebart_project Cocacolas.eu

 
L’accademia della net-art italiana ha trovato sede provvisoria a Bologna. Un gruppo di attivisti crea scompiglio in gipsoteca. Presupposti fondamentali: un server indipendente e un mantra che si ripete. “Open non è free”...

di

A dispetto di ciò che si crede, l’attivismo mediatico non è soltanto una chiassosa minoranza. È vero che in Italia spesso risulta difficile dimostrarlo, ma si può dire che da questo punto di vista internet si offre come fervida piattaforma. Se quando di parla di net art, negli ultimi tempi, sembra impossibile non fare il nome del gruppo 0100101110101101.ORG, fa ben sperare che il loro clamoroso slancio iniziale sia stato recepito da numerose altre realtà, che invece di rimanere rintanate nei sobborghi circuitanti dei singoli laptop, stanno uscendo allo scoperto.
In particolare, si è evidenziato il gruppo Cocacolas Company, che ha fatto della rete il proprio albergo e il proprio ufficio. Contemporaneamente e senza grosse difficoltà. Dal primo progetto, omonimo, sono passati alcuni anni e l’indagine sulle tecniche di perfezionamento di realtà web già esistenti, di riproduzione di meccanismi imprenditoriali e di diffusione della cultura open source (come si legge nel loro manifesto) si sono allargate fuori dai monitor, grazie agli inviti presso festival e mostre, e sono confluite dentro nuovi progetti. Accademiabelleartibologna.eu è nato il primo gennaio del 2007 come tesi di laurea di uno dei componenti, nonché fondatore, del gruppo in questione (la tesi è stata da poco valutata 110 e lode – N.d.R.). La deriva sociale di cui solitamente sono provvisti i progetti di Cocacolas Company si è materializzata in questo caso in un vero e proprio centro servizi per l’istituzione di cui sembra detrattore in quanto falso (fake).

Da dove nasce l’idea di creare un portale di servizi audio/video/corporali? Come si coniugano la mentalità imprenditoriale e uno spirito creativo di stampo sociale?
Prende spunto da pratiche aziendali “iperbolizzate”. Cocacolas Company si pone come un’impresa mediale in grado di sfruttare la mutua “funzione comunicativa-cooperativa” degli utenti. Questo mix di pratiche di educazione e intrattenimento basate sulla cooperazione degli utenti e la sempre maggiore importanza per la condivisione dei saperi prefigura modelli sempre più legati alla rete e agli sviluppi connessi ad essa. Sia per la divulgazione che per la messa in opera di progetti specifici per il network. Appropriarsi della finzione, della simulazione, rientra nella fenomenologia del nostro metodo di lavoro, scatola magica di doppi sensi illusori. Volendo attribuire alla realtà uno statuto oggettivo e non fittizio o simulato, come dire fingere una simulazione. Oppure simulare una finzione…
Coca Colas, il logo
Avete mai avuto problemi per i vostri progetti? A volte utilizzare nomi o marchi già conosciuti è una scocciatura…
Si certamente, ma siamo seguiti da legali ben disposti, diciamo. E da qualche giorno ne abbiamo uno in famiglia. In definitiva le questioni non sono mai andate oltre alle minacce, anche se è un reale problema e penso che questa peculiare caratteristica sovversiva della net-art si stia perdendo oppure sia diventata solo un grande “fake nel fake” e questo a noi poco interessa. Prendere in esame i nuovi media implica molto apprendimento, lavoro preparatorio, esercizio, studio.

CocaColas Company ha più volte trovato un’estensione fuori dalla rete internet. È necessario per voi questo sconfinamento?
Sottolineerei il nostro impegno in installazioni audiovisuali anche se ancora premature o molto sperimentali, alle quali stiamo lavorando e dedicando molto tempo. Sicuramente è la parte audio per ora la più curata, essendo prodotta da un professionista, mentre la regia video sta evolvendo con grandi prospettive pratiche. Un altro importante sconfinamento sono le azioni audio/video/corporali dove in prima persona il performer compie dei servizi come nella Kitchen-Consolle, un mix di live cucina e musica sintetizzata accompagnata da un basso filtrato da effetti. Oppure quello che fu l’imbiancare il performance-place, uno spazio dedicato al concorso internazionale delle performance di Trento, nella galleria civica.

E in futuro…
Prima fra tutte la partecipazione al Premio Iceberg a Bologna. In seconda battuta la presenza di Kitchen-Consolle al Nu-Fest di Padova con PanSonic ed Herbalizer. Sul piano meramente pratico, il server da sistemare per benino, ottimizzandolo, per avere le massime prestazioni. Poi partire con tutti i nuovi lavori, e nello specifico il reparto software art che inaugurerà con un’idea che analizza i numeri primi. Ma non voglio anticipare altro. E, fondamentale, aggiornare www.cocacolas.eu che sembra un sito di desaparecidos. Senza offesa per questi ultimi.

link correlati
www.accademiabelleartibologna.eu
www.cocacolas.eu

claudio musso

[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui