04 novembre 2022

A Torino, dieci anni di Flashback

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Il decimo anniversario di Flashback si festeggia con l’apertura di un nuovo spazio, Flashback Habitat, pensato come un ecosistema delle culture contemporanee, come recita il nome

Flashback Habitat, Ecosistema per le Culture Contemporanee

All Art is contemporary, recitava una celebre opera al neon di Maurizio Nannucci, realizzata ed esposta al pubblico la prima volta nel 1999, all’affacciarsi del XXI secolo. Tutta l’arte è stata contemporanea, dunque. Come dire, tra le (molte) altre cose, che tra tradizione e innovazione, memoria e ricerca, arte contemporanea e moderna o addirittura antica, il dialogo proficuo e vivace è sempre augurabile e fecondo, anche soltanto per gli stimoli all’approfondimento che ne possono sorgere. Perché se è vero che c’è arte antica, che porta in sé il sapore di epoche passate, è invece completante errato pensare che questa sia da considerarsi sorpassata e perciò da archiviare e consegnare al passato perché priva di interesse per noi. Al contrario, è vero invece che tutta l’arte è stata contemporanea a suo tempo e, ciò che è più importante, ancora agisce e ci parla in modo significativo se solo ci mettiamo in ascolto del suo linguaggio.

All Art is contemporary è stato fin dall’inizio anche il motto di Flashback, una delle fiere torinesi che animano il capoluogo sabaudo ogni anno a novembre. Un motto impegnativo, ma a cui Flashback, giunta quest’anno alla sua decima edizione, non ha mai mancato di rispondere con un programma vivace e ricco.

Nel 2022 Flashback sarà come sempre guidata dalla direzione di Stefania Poddighe e Ginevra Pucci. È prevista una carrellata di espositori prestigiosi provenienti da ogni parte d’Europa più una serie di progetti di sicuro interesse.

Ginevra Pucci e Stefania Poddighe

Il decimo compleanno di Flashback si festeggia poi con una nuova importante iniziativa. Per questo novembre è infatti prevista l’apertura di uno spazio nuovo dedicato, che ospiterà molti progetti. Flashback Habitat, questo il nome del nuovo spazio, è infatti pensato come un ecosistema delle culture contemporanee, come recita il nome. Lo spazio si trova ai piedi della collina torinese, nella verde e nobile zona di Borgo Crimea, dove a partire da quest’anno sarà appunto ubicata la fiera. La nuova sede si preannuncia particolarmente ampia e suggestiva, oltre che destinata ad ospitare eventi di sicuro interesse, in una cornice che esalta bellezza e natura.

L’idea della riscoperta dell’arte del passato e del dialogo proficuo tra tradizione e innovazione è, dunque, anche quest’anno la linea guida della fiera, che vedrà coniugarsi, come già gli anni scorsi, pregiati espositori di arte moderna e soprattutto di antiquariato, fianco a fianco con manifestazioni artistiche decisamente radicate nel tempo presente e anche per questo significative anche da un punto di vista sociale e condiviso. Sono queste le esperienze artistiche partecipative, che coinvolgono il pubblico, anche quello solitamente più distante dall’arte contemporanea e dal suo mondo esclusivo. Per questa ragione, anche quest’anno, non poteva mancare la testimonianza, prima fra tutti, che riguarda l’esperienza ormai collaudata di Opera Viva, la serie di mostre evento che coinvolgono la cittadinanza delle periferie cittadine, così come gli spazi pubblici, artistici e architettonici che le abitano, curata e ideata dall’artista Alessandro Bulgini con la collaborazione di Jon Gràrr.

Sono poi in programma alcune esposizioni internazionali tematiche, tra le quali è senz’altro da ricordare la collettiva sulla giovane arte cubana curata da Giacomo Zaza, con ventidue artisti provenienti dalla repubblica caraibica. A completare il progetto della fiera è infine previsto un fitto programma di eventi tra incontri, talk e molto altro.

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