05 aprile 2024

Art Paris 2024, un giro alla fiera parigina, tra gallerie, opere e quotazioni

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Art Paris apre la sua 26ma edizione: una fiera caleidoscopica, dal focus sul Surrealismo alla sezione Art & Craft, fino agli artisti emergenti, con un’ampia varietà di quotazioni per far crescere il collezionismo

Art Paris 2024
Art Paris 2024

Art Paris Art Fair apre la 26ma edizione al Grand Palais Éphémère con 136 gallerie d’arte moderna e contemporanea, che propongono pittura, scultura, fotografia e installazioni diverse. Diretto da Guillaume Piens, l’evento parigino accoglie il 60% di espositori francesi e il 40% stranieri, provenienti da 25 Paesi, confermando la volontà della fiera di promuovere la ricchezza dell’ecosistema delle gallerie francesi.

Il sostegno all’arte francese: la lezione di Art Paris 2024

Art Paris, che si è conquistata nel tempo un posto importante nel panorama delle fiere internazionali, conta quest’anno il 42% di nuovi espositori rispetto alla precedente edizione e tantissimi nuovi progetti creati per l’occasione.Dal 2018, la fiera sostiene la scena francese associando lo sguardo storico e critico di un curatore alla selezione di progetti di artisti francesi proposti dalle gallerie partecipanti. In questo contesto, la fiera accoglie Fragili utopie: uno sguardo sulla scena francese, un percorso curato dallo storico dell’arte Éric de Chassey, con 21 artisti come Vieira da Silva e Sonia Delaunay o artisti contemporanei come Raphaël Zarka.

Il sostegno alla creazione francese si avvale da quest’anno del Premio BNP Paribas Banque Privée di 30mila euro, che ricompensa la carriera di un artista scelto nella selezione di Éric de Chassey. Il riconoscimento è stato assegnato a Nathalie Du Pasquier (1957). L’artista francese, dopo aver lavorato come designer, dal 1987 si dedica alla pittura oscillando tra figurazione e astrazione. Rappresentata dalla galleria Yvon Lambert, le sue creazioni sono vendute tra i 10mila e i 100mila euro.

Art Paris 2024
Art Paris 2024

Sezioni e percorsi curatoriali

Affidato a Nicolas Trembley, critico d’arte e curatore indipendente, il percorso Art & Craft mette in risalto la creazione di una ventina artisti internazionali, tra le gallerie partecipanti, che lavorano nel campo del saper fare artigianale, lungo un percorso tematico fuori dagli schemi consueti. Si va dalle figure pionieristiche degli anni Sessanta presso la londinese Richard Saltoun, che presenta un gruppo di artiste tessili come Magdalena Abakanowicz (Polonia, 1930-2017) e Barbara Levittoux-Świderska (Polonia, 1933-2019) della rimarchevole scuola polacca. Contemporanee e originali sono invece le creazioni tessili di Jeanne Vicerial, vedi Buste n°1 Minerva, “celle qui mesure” (2024), un pezzo unico venduto tra i 20mila e i 30mila euro presso la parigina Templon. Belle le sculture in vetro soffiato, come Tales of the floating world (2019) di Michele Ciacciofera presso la Michel Rein, venduta tra i 20mila e 30mila euro. Sono tante le creazioni tessili qui presenti e non poteva certo mancare Joana Vasconcelos, con Happy Hour (2021), venduta tra i 20mila e i 30mila euro presso la Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea di Milano.

Michel Rein – Michele Ciacciofera – Tales of the floating world

Raggruppata nel settore Promesses – di cui Art Paris copre il 45% del costo di partecipazione – la creazione emergente conta nove giovani gallerie con opere di uno o tre artisti al massimo. Troviamo un solo show di Giulia Marchi (1976) presso la bolognese Labs Contemporary Art con la bellissima serie Sono Soltanto Linee (2023) e una di fotografie analogiche da negativo, Sculture anonime (2024). «I miei lavori sono estremamente concettuali e mettono in discussione la fotografia come documento», asserisce Giulia Marchi. Le sue opere vanno dai 3mila ai 10mila euro. La polacca Molski propone un focus sull’astrazione attraverso tre artisti di generazioni diverse, quali Kinga Popiela, Sebastian Krzywak eTamara Berdowska. Quest’ultima, pittrice e autrice di installazioni, crea affascinanti astrazioni geometriche op-art che rivelano giochi ritmici di forme coloratissime. È qui con lavori recenti come Spatial object e Untitled 7e Acidseriesdel del 2023.

Giulia Marchi

Sono 17 i solo show che permettono al pubblico di scoprire o riscoprire in profondità il lavoro di creatori di generazioni diverse. Troviamo Gilles Barbier (1965) presso la Huberty & Breyne con Naufrages, una serie inedita di acrilici e Posca che vanno dai 28mila ai 65mila euro. Un lavoro che ispirandosi all’Odissea di Omero ci parla di instabilità sociale e politica. La galleria Patrice Trigano propone un focus su Jean Hélion (1904-1987), uno dei pionieri dell’astrazione passato poi alla figurazione, che è attualmente in mostra al Musée d’Art Moderne de Paris. Interessante il solo show di Samantha McEwen (Regno Unito, 1960) presso la belga Modesti Perdriolle, che riunisce una serie di opere che vanno dal 1983 al 2023. Il suo lavoro è stato a lungo minimizzato e riscoperto solo di recente. Ricordiamo che è stata amica di Keith Haring e di Jean-Michel Basquiat, mentre Francesco Clemente e Alex Katz hanno entrambi ritratto questa singolare artista britannica.

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Art Paris 2024: il focus sul Surrealismo

Sulla scia del centenario dal manifesto di André Breton e della retrospettiva su André Masson (1896-1987) al Centre Pompidou Metz, sono presenti diversi artisti surrealisti. La parigina Jacques Bailly accoglie una mostra monografica dedicata ad André Masson con una serie di opere che vanno dagli anni ’30 agli anni ’50, di cui alcune mai viste prima. Figura interessante del surrealismo, Jacqueline Lamba (1910-1993), moglie di André Breton, amica di Frida Kahlo, Dora Maar e Picasso, è qui presente con il dipinto Ciel rose émeraude (1980) venduto tra 50mila e 100mila euro presso la parigina Pauline Pavec. La monegasca Retelet, specializzata nel movimento surrealista e nella sua eredità, presenta tra gli altri Icare et Dédale (1942) di Félix Labisse venduto tra 50mila e 100mila euro, e Jane Graverol (1905-1984). La pittura di Graverol, perfettamente in linea con il movimento artistico, si avvale di elementi ricorrenti come la presenza della donna, di animali, di corpi ricoperti di piante o microrganismi. È una delle poche artiste donne che hanno preso parte al movimento surrealista belga. Ricordiamo che il 27 marzo scorso, presso la casa d’aste Bonhams, Le bon bout de la raison di Graverol è stato venduto per 71.250 euro mentre alcuni dipinti di Labisse sono stati battuti a 7.040 e a 9.600 euro.

Art Paris 2024

Sono ugualmente presenti alcuni cubisti, come la pittrice francese Juliette Roche (1884-1980), moglie dell’artista cubista Albert Gleizes. Ignorata dalla storia dell’arte, i suoi quadri, emblematici delle rivoluzioni artistiche, sono stati messi all’asta per la prima volta un anno fa presso ad Artcurial. Oggi, la troviamo presso la parigina Pauline Pavec con Donne e uccelli in un parco (1918), venduto tra 50mila e 100mila euro, e Composizione (1918) tra 30mila e 50mila euro.

La presenza italiana ad Art Paris 2024

Sono tanti gli artisti italiani scelti da gallerie francesi e internazionali. La parigina Jeanne Bucher Jaeger accoglie le creazioni di Antonella Zazzera (1976), tra cui Trama 16G23 (2023) a 5.500 euro, e Trama D/S 06 (2023) a 7mila euro. Sono eleganti sculture in rame che catturano la luce ridefinendo lo spazio fisico. L’artista intreccia a mano questo materiale come un tessuto, seguendo una raffinata tecnica in cui nulla è lasciato al caso.

Art Paris 2024
Art Paris 2024

La galleria strasburghese J.P. Ritsch-Fisch espone i lavori di Carlo Zinelli (1916-1974), in un solo show che celebra i 50 anni dalla scomparsa di questa figura di spicco dell’Art Brut. Colori, scrittura, personaggi, simboli e metafore, che ritroviamo qui in una serie di dipinti, anche bifacciali, e sculture in bronzo che vanno dal 1960 al 1973. Ricordiamo che il lavoro di Zinelli è stato esposto ai Giardini durante la Biennale di Venezia del 2013, al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, presso l’American Folk Art Museum e al Museo di Castelvecchio di Verona. Jean Dubuffet ha acquistato molte sue opere a partire dal 1963. Oggi i 99 pezzi fanno parte della Collection de l’Art Brut – un museo dedicato all’Arte Outsider situato a Losanna – che diventa così l’istituzione pubblica che conserva il maggior numero di creazioni dell’autore italiano. Ci sono anche Giulio Camagni (1973), Flavio Paolucci (1934), Marco Tirelli (1956) presso la Ditesheim & Maffei Fine Art (Neuchâtel) o Antonio Recalcati presso la parigina Kaléidoscope.

Art Paris 2024
Art Paris 2024

Infine, troviamo ben otto gallerie specializzate in fotografia con tre nuove partecipazioni: Galerie XII, Bildhalle e Clémentine de la Féronnière. Quest’ultima accoglie diverse fotografie di Juliette Agnel (1978), come la bellissima serie Taharqa e la notte (2019). Si tratta di scatti notturni dove la terra delle piramidi e dei faraoni neri, nel Nord Sudan, si stagliano su un magnifico cielo stellato per rivelare un suggestivo paesaggio senza tempo. I colori scuri e caldi di questa serie si contrappongono a quelli limpidi e freddi della notevole serie Grotte di ghiaccio (2024).

Gallerie Laurentin, Jean Dewasne, 1972

Uno sguardo alla fotografia

La parigina Polaris presenta la serie fotografica Flea Market di Yto Barrada (1971). Fotografa e artista franco-marocchina, appassionata collezionista, guarda ai legami postcoloniali tra il Marocco e l’Occidente, e alle avanguardie del XX secolo. Usa mezzi e tecniche diverse come il disegno, il film o la fotografia. La serie Flea Market (2018-2023), realizzata nei mercati delle pulci di Tangeri, coglie sistemazioni temporanee dettate da esigenze del momento di merci, scarti di costruzioni o mobili da riciclare. Ogni foto, inquadrata con maestria, rivela un’ossatura, un’architettura a sé e tante storie umane da immaginare.

Art Paris è un evento imperdibile che mette in risalto la molteplicità della creazione e permette di scoprire artisti e gallerie emergenti e, perché no, di iniziare una collezione con edizioni d’arte convenienti in termini di prezzo. Per saperne di più si può fare un tour virtuale su artparis.com, o magari leggere gli scritti dei curatori ospiti e guardare la sezione dedicata alle opere e agli artisti.

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