08 novembre 2019

Aspettando il 2020, tutte le novità della prossima edizione di Arte Fiera

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Cosa vedremo ad Arte Fiera 2020? Ecco tutte le gallerie invitate e le altre novità, tra sezioni dedicate alla pittura, performance e progetti sul collezionismo

Artefiera 2020

Chiusa Artissima, vuol dire che il 2019 se ne sta ormai andando. Ma per fortuna il calendario dell’arte contemporanea si riavvolge in maniera ciclica. E così, a meno di catastrofi Maya, possiamo già proiettarci al 2020. Che si aprirà ufficialmente a Bologna, con Arte Fiera, dal 24 al 26 gennaio, con press preview il 23. Si tratta della 44ma edizione e toccherà a Simone Menegoi, al secondo anno di direzione artistica, confermare le buone impressioni dello scorso anno. Dopo tempi non facilissimi, già l’edizione del 2019 sembrava bilanciata in maniera più equilibrata (come scrivevamo qui) e anche più piacevole tra un evidente progetto curatoriale e le tendenze del mercato.

Simone Menegoi. Ph. Adelaide Corbetta

Cosa vedremo alla prossima edizione di Arte Fiera

Arte Fiera 2020 presenterà la canonica Main Section, con il limite di tre artisti per gli stand di medie dimensioni e un massimo di sei artisti per quelli più grandi. Unica eccezione alla regola, tra le novità della 44ma edizione, la possibilità di eccedere il limite di sei artisti con un progetto curatoriale dedicato a un gruppo, un movimento, una corrente artistica, per privilegiare l’aspetto curatoriale. Proprio su questo tema ha insistito Menegoi, la cui direzione sembra orientata verso la predilezione dei progetti monografici.

Tra le novità, la sezione Pittura XXI, una sezione curata da Davide Ferri che, come lascia intendere il nome, sarà focalizzata sulla pittura che, a prescindere dalle considerazioni sul suo stato di salute, sembra rimanere il linguaggio più praticato dall’arte contemporanea. Già possiamo anticipare che, tra le gallerie straniere interessate a questa nuova sezione, vedremo Bernhard Knaus di Francoforte e Arcade di Londra. Altra novità di Arte Fiera 2020 è Focus, dedicata all’arte della prima metà del XX secolo e ai Post-War Masters, affidata di anno in anno a un curatore diverso. Si inizia con Laura Cherubini, che ha scelto la rivoluzione della pittura italiana tra gli anni Cinquanta e i Settanta.

Ampio spazio per Fotografia e immagini in movimento, arrivata alla sua seconda edizione e affidata, come nel 2019, alla piattaforma curatoriale Fantom, fondata tra Milano e New York nel 2009 e costituita da Selva Barni, Ilaria Speri, Massimo Torrigiani e Francesco Zanot.

Tra gli espositori, graditi ritorni per Giorgio Persano (Torino), Galleria Fonti (Napoli), Galleria d’Arte Maggiore G.A.M. (Bologna), FPAC – Francesco Pantaleone Arte Contemporanea (Palermo-Milano), per la Main Section. Nelle sezioni dedicate, ritornano poi A arte Invernizzi (Milano), Ex Elettrofonica (Roma), Otto Zoo (Milano), The Gallery Apart (Roma), 1/9unosunove arte contemporanea (Roma). Segnaliamo anche De’ Foscherari, Forni, P420 e Studio G7, che giocano in casa, poi Umberto Di Marino (Napoli, Mazzoleni (Londra, Torino), Federica Schiavo (Milano, Roma), Michela Rizzo (Venezia), Monitor (Roma, Lisbona, Pereto), Pinksummer (Genova), Richard Saltoun (Londra), Studio Trisorio (Napoli).

Per l’elenco completo di tutti i 130 espositori, potete cliccare qui.

I progetti collaterali e il public program

Secondo capitolo per Courtesy Emilia-Romagna, il ciclo di esposizioni che, allestite nell’ambito della Fiera, puntano l’obiettivo sulle più importanti collezioni d’arte moderna e contemporanea, sia pubbliche che private, del territorio emiliano-romagnolo. L’anno scorso, l’esposizione era molto ricca e apprezzabile, quest’anno la mostra sarà curata da Eva Brioschi, che ha annunciato anche il titolo “L’opera aperta”.

Ritorna anche il progetto OPLA’ – Performing Activities, a cura di Silvia Fanti (Xing), che presenterà un calendario di performance di Alessandro Bosetti, Luca Vitone, Zapruder filmmakersgroup e Jimmie Durham che, dopo aver ricevuto il Leone d’Oro alla carriera durante la 58ma Biennale di Venezia (qui la nostra intervista) proporrà al pubblico di Arte Fiera un nuovo lavoro ispirato a una delle sue performance iconiche.

Jimmie Durham at the Serpentine on September 30, 2015. Photo by Eamonn M. McCormack/Getty Images for Serpentine Galleries

Come annunciato in occasione della XV edizione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, Eva Marisaldi sarà l’artista protagonista di Arte Fiera 2020 con un’opera creata ad hoc per l’occasione. Il progetto, in cantiere dalla scorsa primavera, si intitola Welcome, e si compone di due parti: una grande installazione che accoglierà i visitatori all’ingresso della Fiera e un intervento diffuso in vari punti dei padiglioni fieristici e della città di Bologna. L’artista interverrà inoltre al Teatro Comunale di Bologna, a suggellare la collaborazione fra la Fiera e l’importante istituzione cittadina.

Riconfermata la collaborazione con il Comune di Bologna, che nei giorni della manifestazione presenterà l’ottava edizione di ART CITY Bologna, il programma di eventi e mostre diretto da Lorenzo Balbi, Direttore Artistico del MAMBO – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

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