29 settembre 2019

Gli Erranti di Flashback 2019. La fiera torinese presenta la settima edizione

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Arrivata alla settima edizione, Flashback ritorna al futuro, con un programma 2019 ispirato alla fantascienza e al grido di "L'arte è tutta contemporanea"

Flashback 2019 ovvero, riavvolgere la storia ma anche, nel caso della Fiera torinese dedicata al dialogo tra arte moderna e contemporanea, ritornare al futuro. Arrivata alla settima edizione, dal 31 ottobre al 3 novembre, negli abituali spazi di Pala Alpitour, la kermesse ideata da di Ginevra Pucci e Stefania Poddighe rimane fedele al proprio manifesto – “L’arte è tutta contemporanea” – presentando The Wanderers, il nuovo programma ispirato a The Time Wanderers, romanzo di fantascienza scritto nel 1986 dagli autori di culto Arkadij e Boris Strugackij. E quindi, chi sarebbero questi erranti? Nel rispetto dei canoni fantascientifici, si tratta dei viaggiatori nel tempo, ergo, nella storia dell’arte, coloro in grado di osservare ciò che è espressione del presente e del passato senza pregiudizi e senza timore di errare, appunto. Gallerie, visitatori e collezionisti sono quindi invitati a entrare nella macchina del tempo, immaginandola un po’ come si preferisce, con le leve e le rondelle di H. G. Wells oppure con le quattro ruote di Emmett “Doc” Brown e Marty McFly, o nella sembianze delle otto opere “non identificate” create da Sergio Cascavilla per la copertina di Flashback.

«È con grande entusiasmo che accogliamo la settima edizione di Flashback – ha affermato Francesca Leon, Assessora alla cultura della Città di Torino – progetto di qualità che riesce ad avvicinare il pubblico ai grandi capolavori dell’arte antica in dialogo con quella moderna e contemporanea, con una comunicazione fresca, giovane e grintosa».

«Ogni anno leghiamo al titolo un po’ tutta la manifestazione, questo si riflette sia sui lavori esposti, sia sui progetti delle gallerie in fiera, sia nelle mostre all’interno della manifestazione, ma anche nel progetto speciale in Barriera e nei talk, quest’anno intitolati Le parole nomadi. Poi la fiera sarà tutta a libera interpretazione, l’allestimento sarà diverso così come le opere, ma tutti saranno dei piccoli tasselli che andranno a raccontare il tema scelto, gli erranti», hanno raccontato Ginevra Pucci e Stefania Poddighe alla nostra Chiara Gallo, in una intervista in anteprima che potrete trovare sul nostro prossimo onpaper, il 106, con una sezione dedicata alla Torino Art Week.

Cosa vedremo a questa Flashback 2019? Una nutrita selezione di gallerie da tutta Italia e non solo, dalla Galleria dello Scudo di Verona alla Open Art di Prato, dalla Tornabuoni Arte di Firenze alla Gian Enzo Sperone di New York, dalla Galleria Allegra Ravizza di Milano alla Aleandri Arte Moderna di Roma. Un viaggio nel tempo tra le allegorie stagionali di Giorgio Vasari (Piacenti), le Pietre di poliuretano di Piero Gilardi (Biasutti & Biasutti), la statua dorata di Romano Alberti (Flavio Pozzallo), l’archeologo coloniale di Giorgio De Chirico (Galleria dello Scudo), gli orologi Luigi XV (La Pendulerie) e il quadro a quadretti Liber di Aldo Mondino (Benappi).

Questo racconto polimaterico sarà anche polifonico, con un di special project, exhibition, lab, sound, talk, video, food & drink.

Il Flashback special project Opera Viva Barriera di Milano è il progetto di arte urbana ideato da Alessandro Bulgini e curato da Christian Caliandro che, con il susseguirsi di cinque manifesti 6x3m in Piazza Bottesini a Torino, ha segnato il count down alla fiera. Oltre ai lavori di Rebecca Moccia, Laura Cionci e a quello conclusivo di Alessandro Bulgini, anche le opere di Emanuela Barilozzi Caruso e Nero/Alessandro Neretti, vincitori della Open Call, si traducono in un manifesto simil-pubblicitario che nega il linguaggio della pubblicità nel momento stesso in cui lo si usa.

Le Flashback exhibition sono le mostre che per l’edizione 2019 saranno tre: il wall painting dei The Wanderers di Sergio Cascavilla; la doppia personale di Eva Marisaldi e Hidetoshi Nagasawa, “Cambiando dimora: i passi nel tempo”, un progetto di Michela Casavola; la mostra “Gli anni 80”, dedicata a Marco Gastini, uno degli artisti italiani del secondo Dopoguerra più apprezzati.

Marco Gastini

E poi Flashback lab, a cura di Mariachiara Guerra, Flashback sound, il palinsesto dedicato alla musica a cura di Mauro Battisti e Ivan Bert, Flashback video, affidata al collettivo Ramingo, tutto raccontato dallo storytelling di quattro allievi della Scuola Holden.

Per tutte le informazioni sul programma completo, potete dare un’occhiata qui.

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