01 giugno 2023

Il Ravenna Festival 2023 celebra le Città Invisibili di Italo Calvino

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Oltre cento alzate di sipario e più di mille artisti coinvolti: dal 7 giugno al 23 luglio 2023, torna per la 34ma edizione il Ravenna Festival, dedicato alle Città Invisibili del grande Italo Calvino

Fatoumata Diawara © Alun Be

Al via a Ravenna, dal 7 giugno al 23 luglio 2023, la 34ma edizione di Ravenna Festival, la manifestazione che riunisce i linguaggi della musica, del teatro, della danza e delle arti performative, invitando a scoprire alcuni dei luoghi più belli della città dell’Emilia Romagna, dalle basiliche patrimonio Unesco agli eleganti teatri storici, tra chiostri, piazze e antichi palazzi, ma anche in archeologie industriali e paesaggi naturali, come la pineta che ispirò Dante Alighieri. E sempre in tema di altissima letteratura, in un omaggio al grande Italo Calvino, in occasione del centenario della sua nascita (l’anno scorso, il Festival fu dedicato al centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini) questa 34ma edizione, diretta da Franco Masotti e Angelo Nicastro, si intitolerà “Le città invisibili”, per riflettere sulle molteplici dimensioni degli agglomerati urbani, crocevia di culture, idee e narrazioni.

Ricchissimo il programma, con oltre 100 alzate di sipario. Dopo la doppia inaugurazione del 7 e 8 giugno, protagoniste rispettivamente Laurie Anderson e Martha Argerich con Mischa Maisky, gli appuntamenti del Festival proseguiranno fino al 23 luglio e oltre. Dal 16 al 22 dicembre, Riccardo Muti – già sul podio della sua Orchestra Cherubini per Le vie dell’Amicizia e un concerto con il primo violoncello dei Wiener Tamás Varga – dirigerà un trittico composto da un gala verdiano e due titoli d’opera del repertorio italiano.

Riccardo Muti © Todd Rosenberg

Dunque, tornando alla stagione estiva, numerosi gli autori che si susseguiranno sulle scene, da Anne-Sophie Mutter a Leōnidas Kavakos, fino a Beatrice Rana per l’omaggio a Rachmaninov con le stelle del balletto e Yefim Bronfman al pianoforte per Beethoven nel concerto con l’Orchestra Cherubini diretta da Julian Rachlin. La danza conta anche la prima assoluta di WE, the EYES di Emio Greco e Pieter C. Scholten con la ICK Dans Amsterdam e il gala Les étoiles a cui partecipano Eleonora Abbagnato e Sergio Bernal.

Ai titoli che esplorano il volto terribile della civiltà – come la Trenodia per le vittime di Hiroshima di Penderecki e i “canti dolorosi” di Górecki con la Sinfonia Varsovia – si contrappone la celebrazione del dialogo fra culture e mondi sonori: dal pacifismo di Acarnesi di Aristofane nella rilettura di Marco Martinelli a Yellow Shark di Frank Zappa e le Folk Songs di Luciano Berio. Stefano Bollani è in scena per il suo Concerto Azzurro in dialogo con la Cherubini diretta da Kristjan Järvi.

Mutter © The Japan Art Association, The Sankei Shimbun

La programmazione nelle basiliche patrimonio Unesco include i Tallis Scholars e il Tenebrae Choir; con i King’s Singers, ospiti al Teatro Alighieri, compongono il trittico della grande vocalità inglese. Due le nuove sacre rappresentazioni per San Vitale: Stabant Matres di Paolo Marzocchi e Interrogatorio a Maria su testo di Giovanni Testori, il cui centenario della nascita si ricorda anche con I Promessi sposi alla prova del Teatro Franco Parenti e Gli angeli dello sterminio letti da Sandro Lombardi. A Palazzo S. Giacomo di Russi, l’Orchestra Notturna Clandestina di Enrico Melozzi, con Niccolò Fabi e Giovanni Sollima fra gli ospiti, e la cantautrice maliana Fatoumata Diawara. Arriva invece dalla Norvegia il sognante pop di Aurora.

Sergio Bernal, costume Roberto Capucci

Per il programma completo, potete dare un’occhiata qui.

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