20 ottobre 2023

Non solo Paris+: le altre fiere da non perdere nella Ville Lumière

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Da Asia Now, AKAA, Paris Internationale. Sguardo all'offerta eterogenea di Parigi nei giorni bollenti del colosso di Art Basel

paris+
AKAA

La settimana parigina dedicata all’arte contemporanea propone diverse fiere e mostre di qualità, un mercato dinamico e internazionale con un’offerta originale e molto variegata. Il bellissimo palazzo della Monnaie de Paris accoglie Asia Now, una fiera rappresentativa del vasto mercato dell’arte asiatico con ben oltre sessanta gallerie. Questa nona edizione ha prestato particolare attenzione alle diaspore asiatiche, si va dai flussi migratori generati da guerre, ai conflitti civili e disastri ecologici, ma anche al sentimento di esilio e di sradicamento. In questo contesto la galleria parigina Eric Mouchet presenta opere di Kubra Khademi e di Sher Ali, entrambi artisti afgani in esilio. Khademi utilizza la metafora per schierarsi contro il patriarcato, l’ignoranza e la violenza, le sue opere vanno dagli 8mila ai 25mila euro. Ali invece ci parla dell’esilio contemporaneo attraverso immagini realistiche dipinte in modo tradizionale, le sue opere vanno dai 2500 ai 6500 euro. Inoltre, il collettivo curatoriale Slavs and Tatars, invitato per questa edizione, presenta alcune opere tessili di Kubra Khademi esposte all’interno della Monnaie de Paris. Bella la scelta della giovane galleria Louis & Sack che presenta quattro superbi artisti coreani Lee Hyun Joung (1972) Sung-Pil Chae (1972), Seungsoo Baek (1979) e Sangwoo Kim (1980). Korea Thread è il titolo e il sottile filo conduttore che lega questi artisti il cui lavoro invita alla contemplazione della natura nella sua universalità. Mentre i loro materiali sono diversi come carta, tela o inchiostro, ma anche grès e porcellana. I lavori vanno dai 28mila ai 54 mila euro.

Asia Now
Asia Now

Also Known As Africa (AKAA), la principale fiera d’arte contemporanea e design dedicata alle scene artistiche dell’Africa e delle sue diaspore, accoglie au Carreau du Temple 37 gallerie, un’installazione monumentale dell’artista Cosmo Whyte esposta nel cuore dell’evento, ma anche diversi progetti speciali come Talents237, un percorso curato da Carine Djuidje, con otto giovani e talentuosi artisti della creazione camerunese contemporanea. Molti i lavori interessanti, vedi quelli tessili di Abdoulaye Konaté presso la milanese Primo Marella. Le opere vanno dai 30mila ai 50mila euro. C’è anche la parigina 193 gallery con l’artista April Bey, e la sua opera sfavillante, cioè I Grew It Myself and It Was a Brilliant Blue (tessuti jacquard, tessuto cucito a mano, 2022).

Imperdibile Paris Internationale, un’associazione no-profit fondata nel 2015 che supporta gallerie d’arte emergenti. Si tratta di una fiera che cambia sempre sede e per questa nona edizione, accoglie 77 gallerie di 25 paesi presso la ex centrale telefonica Le Cœur, eretta nel 1911. Grazie alla collaborazione con il Cnap (Centre national des arts plastiques), la fiera sostiene la creazione artistica presentando il lavoro di quattro artisti francesi, provenienti da generazioni e pratiche diverse, quali Eva Barto, Béatrice Lussol, Malik Nejmi e il duo Grout/Mazéas.

AKAA

Ma non solo! C’è anche Private Choice che festeggia il suo decimo anniversario nell’intimità di un magnifico appartamento parigino, in cui propone 30 giovani artisti nella mostra-evento dal titolo Eclosion de talents. Da non perdere lungo gli Champs Elysées l’esposizione Les Fleurs du mal presso Givenchy – partner di Paris+ Art Basel – che per la sedicesima edizione ha scelto una tematica ispirata all’opera di Charles Baudelaire del 1857. Incrociamo creazioni di Laurent Grasso, Anselm Kiefer Francesco Clemente, Ghizlane Sahli, Jennifer Steinkamp e Lise Stoufflet.

Bellissimo Offscreen, un evento dedicato agli artisti che lavorano con le immagini sotto forma di installazioni, immagini fisse o in movimento, presso il Grand Garage Haussmann, nel cuore di Parigi. L’ospite d’onore di questa seconda edizione è Rosa Barba, figura di spicco dell’arte contemporanea, presenta qui Inside the Outset: Evoking a Space of Passage (2021). Si tratta di un film girato nelle acque sottomarine di Cipro, sul luogo del famoso naufragio di Mazotos, ma è anche un’installazione permanente di cinema all’aperto, costruita per proiettare il film medesimo nel cuore della linea verde tra Cipro e i territori sotto controllo turco. Sono presentati altri due lavori dell’artista italiana, ossia Color Clock (Blue): Verticals Lean Occasionally Consistently Away from Viewpoints, 2012 e Weavers (Blue) 2021. Rosa Barba è rappresentata dalla galleria pescarese Vistamare.

Offscreen
Offscreen

Sono ben altri i luoghi emblematici della ville lumière che accolgono la creazione contemporanea. Il Jardin des Tuileries accoglie La Cinquième Saison, un percorso all’aperto curato da Annabelle Ténèze, neo direttrice del museo Louvre-Lens, che esplora il giardino come spazio di attività e di convivenza minerale, acquatica e vegetale. Sono tante e diverse le creazioni che si incrociano, come Double Hearts Lamp, (2022) di Gaetano Pesce, che vede due cuori trafitti di più di 5 metri per un invito a celebrare l’amore annidato nel cuore della capitale. C’è anche Windy (2022) di Meriem Bennani, una scultura cinetica costituita da dischi di schiuma motorizzati, che gira in modo irregolare, come un tornado dei cartoni animati o la scultura parlante The Politics of Black Silhouettes (bronzo, 2023) di Zanele Muholi.

Place Vendôme propone Wave (2018), un’opera monumentale di Urs Fischer, della scuderia Gagosian. È una scultura in alluminio di cinque metri che nasce da un pezzo di argilla pressata e impastata dall’artista, poi ingrandita per evidenziare i segni lasciati sopra. La facciata principale dell’Institut de France accoglie Towards New Horizons (2023) di Sheila Hicks, una colonna di sei metri ricoperta di multicolori fili, impermeabili e resistenti. L’artista statunitense è rappresentata dalla Frank Elbaz, Meyer Riegger e Massimo Minini. Infine, il Centre Pompidou presenta nove dibattiti sul discorso culturale contemporaneo ossia Conversazioni organizzate da Pierre-Alexandre Mateos e Charles Teyssou. Decisamente da non perdere 10 cose da sapere sull’acquisto di opere d’arte nel 2023, un dibattito animato dalla consulente d’arte Patricia Marshall, il collezionista Philippe Dian e il gallerista Felipe Dmab (Mendes Wood DM). Ma anche Berg, una performance di quaranta minuti dell’artista britannico Blackhaine, che lavora con il corpo, combinando contorsioni e movimenti convulsi per evocare condizioni fisiche estreme su note noise, drill, ambient, punk e hardcore.

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