25 marzo 2022

Parigi val bene Paris+: tutte le novità della nuova fiera targata Art Basel

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Svelato il nome e il board della nuova fiera d'arte contemporanea di Parigi, promossa da Art Basel al Grand Palais: sarà un evento che coinvolgerà tutta la filiera della cultura, dalla moda alla musica

Grand Palais Éphémère

Si chiamerà Paris+, la nuova, attesissima fiera organizzata da Art Basel nella capitale parigina, la cui prima edizione si svolgerà dal 20 al 23 ottobre 2022 al padiglione temporaneo del Grand Palais Éphémère, prima di spostarsi all’iconico Grand Palais a partire dal 2024, una volta completati i lavori di ristrutturazione da 600 milioni di euro. Date che hanno anche un altro significato: in quel periodo infatti, gli spazi del Palais erano tradizionalmente occupati dalla FIAC – Foire Internationale d’Art Contemporain. Solo che la fiera cittadina d’arte per eccellenza è stata spodestata da Art Basel, provocando un vero terremoto nel settore e in particolare tra gli addetti ai lavori francesi.

Ma MCH Group – la società che, tra le altre cose, organizza Art Basel ed è stata recentemente rivitalizzata dall’ingresso di Lupa System del magnate James Murdoch – è un colosso e le sue strategie hanno bisogno di spazi e tempi adatti, ai quali gli altri si devono adattare. Anche se gli altri sono FIAC e la fiera non avrà direttamente il brand di Art Basel, come d’altra parte avevamo già immaginato qualche mese fa, quando fu annunciata la notizia.

Il bando per l’affidamento degli spazi del Grand Palais, infatti, insisteva sulla necessità di creare un marchio specifico per Parigi, ha chiarito Marc Spiegler, direttore globale di Art Basel. MCH ha pagato 10,6 milioni di euro per un contratto di sette anni con il Grand Palais, quindi Paris+ dovrebbe durare almeno fino al 2028. Tuttavia, Spiegler non esclude che il suo nome e la sua forma cambino con le future edizioni. Ovviamente la fiera potrà beneficiare della potente rete di contatti del colosso svizzero e del know-how dei suoi team.

Paris+: il board della fiera, all’insegna della continuità

Ci sarà quindi molta Francia: Paris+ sarà infatti diretta da Clément Delépine, che ha lavorato con gallerie quali Bortolami, a New York, e Jean-Gabriel ed Edward Mitterrand, a Parigi, oltre che nelle fiere, come co-direttore di Paris Internationale, fiera dedicata all’arte emergente che, dal 2015, si svolge parallelamente a FIAC.  «Ci sono stati suggeriti una ventina di nomi ma quello di Clément è stato proposto da personaggi molto diversi tra loro, il che è un buon segno. Non fa parte di una cricca. Sa ascoltare e risolvere i problemi», ha rivelato Spiegler, sottolineando come Paris+ non sarà un terremoto.

Delépine sarà supportato da Virginie Aubert, ex vicepresidente di Christie’s France, nominata vicedirettrice della nuova fiera. E poiché non si tratta di fare piazza pulita del passato, il team è completato da un ex FIAC, Maxime Hourdequin. Infine, Jennifer Flay, che per 18 anni è stata la direttrice della FIAC, dovrebbe entrare a far parte de gruppo a partire però da marzo 2023. «Non vogliamo ribaltare il tavolo e spezzare una dinamica che c’era, ma andare oltre», ha precisato Marc Spiegler, che ha anche annunciato come la quota di espositori francesi, in media intorno al 28-30%, sarà preservata.

La composizione del comitato di selezione della fiera Paris+ garantisce inoltre che questa continuità sia preservata. Sei dei dieci membri facevano già parte del comitato di selezione della FIAC, tra cui Niklas Svennung, direttore della galleria Crousel, Isabelle Alfonsi, co-fondatrice di Marcelle Alix, e Florence Bonnefous, della galleria Air de Paris. A questi si aggiunge ora il gallerista Georges-Philippe Vallois, presidente onorario del Comitato Professionale delle Gallerie d’arte.

Un evento diffuso su tutta la filiera della creatività

E dunque, cosa vedremo? Come sembra suggerire il nome, Paris+ sarà un evento focalizzato sul contesto cittadino: la promessa è diventare qualcosa di più di una fiera d’arte, includendo una programmazione parallela nelle istituzioni della capitale per incorporare gli ambiti della musica, del cinema, della moda e del design, tutti settori nei quali Parigi è considerata tra i centri più avanzati. Qualcosa di simile ad Art Basel Cities, progetto sperimentale – se non pilota – andato in scena in una unica edizione a Buenos Aires nel 2018? Come sarà esattamente questa Paris+ non è ancora chiaro ma Spiegler ha assicurato che la fiera rimarrà centrale.

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