20 novembre 2025

Roma Arte in Nuvola 2025: tra moderno, contemporaneo, installazioni e retrospettive si apre la fiera capitolina

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Torna l’appuntamento annuale con Roma Arte in Nuvola: la fiera di arte moderna e contemporanea inaugura la sua quinta edizione con un fitto programma di mostre, talk e progetti che si mescolano tra gli stand

arte in nuvola
Gino Marotta, Universo Naturale-Artificiale (in Nuvola)

Fino al 23 novembre, gli spazi della monumentale architettura della Nuvola di Fuksas tornano ad accogliere la Fiera internazionale di arte moderna e contemporanea, tra i principali appuntamenti culturali del calendario autunnale. Dopo il successo della precedente, l’edizione 2025 si presenta ancora più ricca di contenuti con una proposta culturale trasversale: 140 espositori, tre mostre, rispettivamente dedicate a Gino Marotta, Mario Airò e Fabrizio Clerici, tante performance e diversi talk. Un fitto programma che offre uno spazio di dialogo e confronto tra gli artisti, galleristi, collezionisti esperti, curatori e appassionati. Una grande occasione per Roma, in particolare, per il complesso urbano dell’EUR, di mostrarsi come punta di diamante nel panorama artistico contemporaneo.

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Roma Arte in Nuvola

Alessandro Nicosia, ideatore e direttore di Roma Arte in Nuvola, ha affermato che il compito della fiera è quello di «colmare un vuoto di proposta, affacciandosi sulla scena nazionale e internazionale, con una specifica piattaforma dedicata all’incontro tra arte moderna e contemporanea e a nuove proposte artistiche, con l’obiettivo di rivestire un ruolo propulsore nei confronti del Mezzogiorno e di tutta l’area mediterranea». Con riferimento all’importanza simbolica che assume il luogo in cui si inscrive questo appuntamento fieristico, il Presidente di EUR S.p.A ha ribadito che «l’EUR è la parte di Roma che più delle altre ha l’ambizione di parlare al mondo contemporaneo. Nascendo dall’idea dell’Expo che non abbiamo, purtroppo, mai avuto come città, continuiamo a mantenere vivo il dialogo tra l’EUR e il panorama artistico internazionale. Questa manifestazione coglie perfettamente questo obiettivo».

Un lavoro corale che ha goduto della partecipazione di privati e istituzioni, di galleristi e musei pubblici, del Ministero della Cultura, di Roma Capitale, della Regione Lazio e del Patrocinio del Dicastero per l’Evangelizzazione della Città del Vaticano. L’ambizioso progetto per questa edizione prevede tre mostre che animano diversi spazi espositivi del Roma Convention Center. Prima tappa, al momento dell’ingresso in fiera, è la mostra Universo naturale – artificiale (in Nuvola) dedicata a Gino Marotta e curata da Andrea Viliani in collaborazione con l’Archivio Marotta. Una serie di figure dei Rilievi si stagliano lungo le pareti assumendo una dimensione scultorea. Sono alberi che fanno da sfondo ai Metacrilati, sculture frutto dell’intersezione di superfici piane trasparenti che rievocano animali, vegetali, creature reali e immaginarie che animano lo spazio creando una “giungla”. Tra un lama, una giraffa, un serpente , incontriamo anche l’Eva della creazione. Emerge con brutale evidenza il contrasto tra le forme in polimetacrilato e un’oasi naturale, dimensione primigenia a noi sconosciuta.

Mario Airò, Tra acqua e luce

Tra Acqua e luce è la mostra curata da Adriana Polveroni, che si offre come omaggio a Mario Airò, e che si snoda in una selezione di opere tra cui Aurora (2023), Ottavia di Cadmio e Laser, suggellata dalla installazione Modellare l’acqua, prezioso prestito della Fondazione Menegaz di Castelbasso. La terza proposta è rappresentata dalla mostra Ultra Memoriam, un viaggio nell’immaginario fantastico di Fabrizio Clerici tra archivi e collezioni a cura di Giulia Tulino. Accanto alle opere dell’artista, il progetto accosta figure di spicco della scena internazionali quali Pavel Tchelitchew, Eugene Berman, Christian Bérard, Leonor Fini ed Eros Renzetti.

Ospite della quinta edizione della fiera è la Corea del Sud, che si colloca in una posizione di primo piano nel panorama contemporaneo ed esercita da tempo il suo fascino sul pubblico occidentale. Tale fascinazione per la cultura coreana, dal cibo alle serie tv alle arti figurative, si avverte sensibilmente anche in Italia, con cui il paese intende mantener vivo un sodalizio politico e culturale. La Corea del Sud, in veste di ospite della fiera capitolina, presenta la sua esposizione dal titolo Fever State, che si inscrive nell’Anno degli scambi culturali Corea – Italia 2024-2025, istituito per celebrare il 140° anniversario di relazioni diplomatiche. Al piano inferiore dell’area fieristica, questa mostra ci accoglie con i suoi sei artisti – Yun Choi, Jongwan, Minhoom Kim, Yanghhee Lee e Kai Oh. Fever state rivela l’intensità, l’urgenza e l’energia trasformativa dell’arte coreana contemporanea emergente. La “febbre” richiamata dal titolo evoca una condizione condivisa di un’intera generazione e si riflette in una sensibilità irrequieta nei vari linguaggi adottati dagli artisti. Da sculture radicate nella tradizione artigianale, collage tessili stratificati a produzioni video sperimentali e satiriche sulla cultura del consumo e dipinti realizzati su pelle animale. Una mostra che parla di una generazione coreana in cerca di un’identità e parla ad una generazione che avverte tale febbre nella propria sfera personale.

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Samuel Nnorom

Questo piano è dedicato in larga parte a grandi artisti del Novecento e vi si collocano gallerie tra cui Artemisia Fine Art, ArteA Gallery, Galleria Lombardi, Galleria d’arte Mirò, Primo Marella Gallery e Dep Art Gallery. Non mancano spazi dedicati a figure emergenti, come Samuel Nnorom, artista nigeriano presente in mostra con la Primo Marella Gallery che impiega come veicolo per le proprie sperimentazioni creative un tessuto pregiato detto ankara che testimonia l’ancoraggio alla tradizione e all’artigianato locale.

Altra testimonianza del fervore creativo di gruppi di artisti internazionali è la Bettini&Co Gallery con il progetto GRANDI ARTISTI CUBANI che celebra l’arte cubana del Novecento e contemporanea. Una rassegna di opere che si offrono come sintesi tra il surrealismo e un certo primitivismo, che coniugano lo spirito caraibico al tribale, come quelle di Alfredo Sosabravo che celebra la cultura precolombiana, in particolare azteca e maya. Molti artisti del Novecento italiani e internazionali come Valerio Adami e Roberto Bernandi sono esposti da Mucciaccia Gallery o Angelo Accardi e Jeff Koons presentati in fiera da Deodato Arte, che porta al pubblico romano anche due opere di Johnny Depp dal titolo Study I e Study II.

Se il piano terra è scandito dai grandi maestri del Novecento, è al primo piano che si raccoglie il cuore pulsante del contemporaneo, con gallerie romane e non quali Ex Elettrofonica, che riunisce le opere di Gabriele Picco, Agostino Iacurci, Arianna Marcolin, Federico Pietrella e Julie Polidoro; Michela Rizzo, con uno stand curato che presenta i lavori scultorei di Ivan Barlafante, i paesaggi di Marcela Cernadas e le stampe di Mauro Ghiglione. E ancora la Galleria 196, che con le raffigurazioni architettoniche di Mauro Reggio e gli animali di Valentina de Martini pare offrire un singolare omaggio alla città.

A completare il programma fieristico, una serie di talk per promuovere la divulgazione culturale che si svolgeranno durante tutti i giorni della manifestazione, mettendo in dialogo tra loro i diversi soggetti presenti. Si parte con la presentazione, prevista per venerdì 21 novembre, del volume Fabrizio Clerici. Scritti. Simili, sognanti, fantasticherie, a cura di Luca Scarlini, che raccoglie per la prima volta in modo organico i testi, gli appunti e gli scritti dell’artista restituendo la complessità e la profondità teorica del suo pensiero. Per poi passare per incontri come Arte urbana in Italia. Dal graffitismo e la Street Art al neomuralismo che ripercorre l’evoluzione dell’arte urbana italiana: dalle origini del graffitismo e della Street Art alla maturità espressiva del neomuralismo fino alla sperimentazioni di linguaggi quali, tra gli altri, quelli della performance, della fotografia e dell’installazione. L’austerità geometrica del Roma Convention Center nasconde al suo interno un brulicare di creatività che si declina in mille linguaggi molteplici e inattesi. Roma Arte in Nuvola si configura come un appuntamento ormai consolidato per il pubblico capitolino che racchiude una grande opportunità: quella di vedere la propria città raccontarsi attraverso il suo volto più attuale.

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