11 agosto 2025

The Others Art Fair 2025: l’arte che abita il futuro

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Le candidature per partecipare alla fiera sono aperte fino al 5 settembre. A un mese dalla deadline, The Others lancia un’edizione che è già un manifesto

the Others Art Fair
The Others Art Fair 2024, Paolo Sbalzer

A Torino, l’autunno dell’arte contemporanea torna a parlare con voce giovane, indipendente e radicale. Dal 30 ottobre al 2 novembre 2025, la quattordicesima edizione di The Others Art Fair si preannuncia come un appuntamento imperdibile per chi cerca nell’arte non soltanto estetica ma visione, sperimentazione e interrogativi sul presente. La sede è nuovamente il suggestivo Centro Internazionale di Formazione dell’ILO, campus torinese delle Nazioni Unite, che apre eccezionalmente le porte a uno dei format più vitali e trasversali del panorama fieristico europeo.

Con il titolo The future is here, right now!, questa edizione si configura come una chiamata all’azione collettiva più che una semplice esposizione. La fiera è pensata come un organismo vivo, in cui gallerie emergenti, spazi indipendenti e collettivi artistici agiscono in simbiosi. Niente compartimenti stagni né sezioni tematiche: The Others punta da sempre su una struttura orizzontale, in cui il valore sta nel metodo e nella capacità degli espositori di costruire un dialogo attivo con il pubblico.

La direzione artistica di Lorenzo Bruni insiste sull’idea di un’arte che esplora il futuro da dentro, non come profezia ma come costruzione attiva e condivisa. E lo fa ampliando i punti di accesso: installazioni, performance, sound art, talk, video, open call e progetti in residenza popolano ogni angolo della fiera, dal cuore architettonico della Palazzina ILO fino ai suoi spazi di passaggio.

The Others Art Fair
The Others Art Fair 2025

A oggi, le candidature per partecipare alla fiera sono ancora aperte: artisti, gallerie e spazi indipendenti hanno tempo fino al 5 settembre per sottoporre i propri progetti. Una chiamata rivolta a chi intende portare in fiera non solo opere, ma pratiche capaci di generare confronto e rigenerazione collettiva. La selezione avverrà a cura del comitato curatoriale, che ha già assegnato sei suite a realtà italiane e internazionali come Artra, Davide Di Maggio, Contour Art Gallery, Gaze-Off, A.MORE Gallery e Antonio Colombo Arte Contemporanea.

La residenza dell’artista Giacomo Erba, vincitore del premio PDA Amore e Colore, anticipa idealmente il programma della fiera: il suo progetto in divenire, nato dall’interazione tra paesaggio alpino e immaginari digitali, verrà presentato durante la manifestazione. Una ricerca che incarna bene lo spirito di contaminazione che pervade tutta l’iniziativa.

Due nuove open call arricchiscono il programma: Digital-Craft Journey AI, rivolta a studenti delle Accademie di Belle Arti italiane per la produzione di video legati all’intelligenza artificiale, e Risonanze Urbane, competizione internazionale per opere sonore site-specific pensate per lo spazio urbano e l’ingresso della fiera. Iniziative che confermano la vocazione inclusiva e la spinta sperimentale di un progetto che continua a interrogare le soglie tra arte, tecnologia e società.

The Others conferma così il suo DNA ibrido: è una fiera, sì, ma anche una piattaforma curatoriale, un laboratorio permanente e un dispositivo politico. Un luogo in cui l’immaginazione si esercita non come evasione, ma come pratica trasformativa. Nell’epoca delle intelligenze artificiali, dei social istantanei e delle polarizzazioni lampo, l’arte proposta qui sembra tornare a essere una delle poche esperienze in grado di rallentare il tempo, creare spazi di sospensione, e aprire interrogativi piuttosto che fornire risposte.

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