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Cartoline da Padova, a New York la mostra fotografica di Francesca Magnani
Fotografia
di redazione
Persone che aspettano il treno o che partecipano alle processioni di santi, che camminano per strada o fanno aperitivo ai tavolini di un bar, bambini che giocano, turisti che osservano le opere d’arte. Sono immagini di vita quotidiana, preziosi istanti bloccati di un tempo che fugge lasciando infinite tracce ma poco visibili sulla superficie delle cose. A raccoglierle e a illuminarle, invece, è l’obiettivo di Francesca Magnani che, con Padua Postcards, porta all’Istituto Italiano di Cultura di New York, in Park Avenue, immagini intrise di piccoli e grandi racconti, situazioni, occasioni, relazioni tra individui e spazi. Nello specifico, i luoghi di Padova, dalla stazione a Piazza dei Signori, fino al Battistero e a Palazzo Zuckerman. Si disvela così, in tutti i suoi colori e le sue prospettive, una città immersa nella storia, sede di due siti Unesco – l’orto botanico, il più antico al mondo e i cicli di affreschi del XIV secolo, conservati in otto complessi edilizi tra cui la cappella degli Scrovegni – e attraversata da flussi della contemporaneità.
«Quando vedo una fotografia di Francesca Magnani, cerco la gente», scrive la critica Julie Lasky nella presentazione della mostra. «Il più delle volte le persone riempiono l’inquadratura: figure intense e consapevoli, piene dei colori vividi degli incontri in strada, si rivolgono all’occhio della macchina fotografica con un gran sorriso o vengono magari catturate mentre assistono a uno spettacolo non di loro creazione: un corteo nuziale, una manifestazione Black Lives Matter, l’accensione delle luci che delineano i cavi del ponte di Brooklyn come una collana di perle, mentre il sole tramonta sulla baia di New York», continua Lasky, facendo riferimento anche ai tanti lavori incentrati sulla metropoli statunitense (che abbiamo anche pubblicato in varie occasioni) e a una certa corrispondenza. «La sua nuova mostra rappresenta un ritorno a casa in più di una maniera. Sono passati cinque anni da quando Magnani, che vive a New York dal 1997, è tornata nella nativa Padova. Ci mostra venditori di frutta e verdura che brilla come a gioielli, esperti esponenti dell’agitata vita politica nazionale, amanti distratti e turisti che attraversano la storica piazza, immigrati in transito in stazione, in bilico tra i mondi. È a migliaia di chilometri da New York e i soggetti sono gli stessi».
Le foto si susseguono senza ambizione di rigore filologico. «La mostra regala ai visitatori l’emozione del contesto umano in cui vivono Giotto e Guariento», afferma Fabio Finotti, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, anche lui padovano. «La sequenza visiva è dettata da quell’emozione che si accende al momento in cui i contesti affrontati vengono posti in parallelo e in induzione – dalla suggestione cromatica o dei ricordi – e che introduce il piacere di una più approfondita forma di conoscenza, superando la dimensione del clic singolo. Le immagini comunicano tra loro, e voi con loro».
Padua Postcards sarà visitabile fino al 31 gennaio 2024 presso l’Istituto Italiano di Cultura, in uno storico palazzo del 1917 al 686 di Park Avenue, New York. La mostra è fruibile anche online.
Francesca Magnani, da Padova a New York
La padovana Francesca Magnani fotografa, scrive, traduce da New York dal 1997 quando arrivò alla City University grazie a una borsa di studio Fulbright, dopo essersi laureata in Lettere Moderne a Bologna con una tesi in Letteratura Latina su Marziale e l’epigramma. Da allora racconta con immagini e parole le storie che la colpiscono, al contempo documentando la sua stessa vita.
Alcune delle sue immagini del 2020 sono state acquisite dal Museo Smithsonian di Washington nell’archivio storico permanente e fanno parte del primo set di documenti digitali sulla pandemia. Due foto a tema COVID-19 sono state esposte in New York Responds: The First Six Months al Museo della Città di New York e una di queste ha fatto parte della grande mostra collettiva all’International Center of Photography #ICPconcerned. E per tornare a Padova, i suoi ritratti newyorkesi sono stati esposti in via Roma alla Galleria Samonà, nel 2017, per la mostra Qui. Street stories tra Padova e New York e nella primavera del 2023, per Maschi e maschere. Ritratti newyorkesi.