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Fotografia Calabria Festival 2025: le radici dell’immagine contemporanea
Fotografia
di redazione
Fotografia Calabria Festival 2025 ritorna a San Lucido con una ricchissima quarta edizione che, dall’1 agosto al 12 ottobre, intreccerà mostre, incontri, pubblicazioni e residenze artistiche in un programma capillare, partecipato e intensamente connesso al territorio affacciato sul Tirreno cosentino.
Promosso dall’Associazione Culturale Pensiero Paesaggio, con la direzione artistica di Anna Catalano, il festival è sostenuto da Strategia Fotografia 2024 del Ministero della Cultura, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e la collaborazione di numerose istituzioni nazionali e internazionali. In pochi anni, si è imposto come uno degli appuntamenti più vivaci e coraggiosi nel panorama italiano dedicato alla fotografia d’autore.

Una riflessione visiva sui luoghi e sulle radici
Il tema scelto per il 2025, Radici comuni: luoghi, esplora il rapporto profondo tra spazio e identità, tra geografie reali e interiori. Le 16 mostre in programma, allestite in luoghi simbolici del centro storico, interrogano la dimensione del luogo come archivio vivente di memoria, affetto, conflitto e desiderio.

Tra i lavori esposti, quello di Marie Tomanova (It Was Once My Universe), che indaga il ritorno alla Repubblica Ceca dopo anni vissuti negli Stati Uniti, e di Lys Arango (The River Ran Blank), che documenta la transizione post-industriale delle Asturie. La dimensione politica si fa cruda nei reportage di Mykhaylo Palinchak, dedicato all’Ucraina devastata dalla guerra, e di Hashem Shakeri, che racconta le promesse mancate delle periferie iraniane. La tensione poetica e affettiva si ritrova nelle immagini di Alessandro Mallamaci, Kazuaki Koseki, Chiara Negrello, Melissa Peritore, Paul Gambin, Andrea Salvucci, Claudia Fuggetti, Sofia Pagliaro e Gaia Tognoni.

Il Fotografia Calabria Festival Award 2025 è stato assegnato a Valentin Joseph Valette, per il progetto Ashes of the Arabian’s Pearl, che racconta l’Oman come paesaggio di stratificazioni culturali, tra deserti urbani, miti e resti migranti.

Il programma si aprirà ufficialmente il primo agosto, in Piazza della Libertà, con una grande proiezione notturna nel chiostro del Comune: I Lupi, video inedito del Collettivo Cesura, a cura di Alex Majoli, con gli scatti di Andrea Nicotra, Camilla Pedretti, Alessandro Sala e Marco Zanella. Sabato, 2 agosto, sarà la volta dell’inaugurazione delle mostre, di un seminario con Lys Arango sul tema della memoria industriale e della transizione ecologica, delle letture portfolio con esperti internazionali – tra cui Diego Orlando, Marco Pisciottani e Paul Gambin – e della presentazione di tre libri fotografici, tra cui Un luogo bello di Alessandro Mallamaci e Silence is a gift di Ciro Battiloro.

Internazionalità, accessibilità e formazione
Il festival si distingue per una vocazione educativa e inclusiva. Quest’anno nasce Fotografia Calabria Festival Educational, programma rivolto alle scuole secondarie con il supporto della Fondazione Deloitte: il progetto pilota ha coinvolto l’IIS S. Lopiano di Cetraro, e la mostra degli studenti è parte integrante del percorso espositivo. Sul fronte dell’accessibilità, sono stati introdotti dispositivi tiflodidattici a cura dell’architetto Fabio Fornasari, in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, per rendere il festival fruibile anche a persone cieche e ipovedenti.

In chiave internazionale, il festival rilancia le sue residenze artistiche. Tra queste, Residenza Radicale, curata da Diego Orlando, ha portato tre giovani fotografi – Alessandra Gatto, Arianna Mattietti Orani e Alvin Ng – in viaggio tra le memorie industriali della Calabria, con una tappa presso la Fabbrica di Liquirizia Amarelli. E proprio Alvin Ng, fotografo di Singapore, sarà tra i protagonisti della nuova fase della Singapore Exchange Residency, in tandem con Camilla Marrese, selezionata per un periodo di ricerca a Singapore nel 2026.














