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Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo
Fotografia
Alla galleria Mondoromulo arte contemporanea di Castelvenere, in provincia di Benevento, è visitabile Now I See You, Now You See Me, nuova mostra di Alessandro Trapezio a cura di Francesco Creta. L’esposizione rientra anche nel programma degli Art Days Napoli Campania 2025 – in programma dall’1 al 7 dicembre e giunto alla sua quinta edizione – con un calendario straordinario di aperture quotidiane dedicato alla fotografia e alle arti visive.

Due sono i progetti di Trapezio esposti da Mondoromulo, suddivisi in entrambe le sale dello spazio espositivo. La prima sala accoglie Closer, omaggio alle fotografie di Dino Pedriali dedicate a Pier Paolo Pasolini. Qui il visitatore diventa spettatore silenzioso: l’obiettivo di Trapezio cattura la performer Gaia Ginevra Giorgi in un’intimità sospesa, che sembra svelarsi solo a chi sceglie di soffermarsi davvero.

Il passaggio alla seconda parte della mostra rappresenta un capovolgimento improvviso. Nei poster di Power, Corruption & Lies ci si ritrova investiti dallo sguardo intenso delle modelle, in un completo ribaltamento della dinamica del precedente progetto. Non siamo più noi a scrutare, siamo noi a essere fissati con una presenza quasi fisica.

Questa oscillazione continua è il cuore dell’intera esposizione. Trapezio sovverte i codici classici del ritratto per mettere in primo piano la relazione che si crea tra fotografo e soggetto. Non cerca la posa impeccabile ma il momento in cui un’espressione si apre o si ritrae. Il risultato è un racconto fatto di incontri, mai di oggettificazione: chi è ritratto resta sempre padrone della propria immagine. Il nudo femminile, sottratto a ogni intenzione erotica, diventa superficie e specchio, un luogo in cui, sorprendentemente, a essere osservato è chi guarda.

Il titolo Now I See You, Now You See Me diventa così una dichiarazione d’intenti: un gioco di specchi in cui lo sguardo del fotografo, quello delle modelle e quello del pubblico si inseguono senza tregua.
Chiunque voglia addentrarsi nella poetica di questo fotografo, nato a La Spezia, nel 1981, e ormai bolognese d’adozione, potrebbe farlo proprio in concomitanza con il ricco calendario di eventi pensato per il 7 dicembre, data per la quale la galleria propone, a partire dalle ore 16, una serie di appuntamenti che intrecciano fotografia, pittura, disegno e critica attorno a un unico tema: il corpo.

ONEDAY è la Project Room di Dario Molinaro, una stanza di un solo giorno per un diario visivo intimo e diretto: il corpo qui è quotidiano, legge, si specchia, posa, si espone anche nel suo lato erotico e pornografico, restituendo la complessità dell’esistenza. In programma anche Il Corpo. Pillole di fotografia e non solo, incontro a cura di Francesco Creta, un percorso che indaga il corpo nella storia della fotografia e nelle sue relazioni con le altre arti, diventando punto di connessione tra i lavori di Molinaro e Trapezio.














