23 novembre 2022

Martin Parr, Master of Photography a Photo London: inediti in mostra

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Il grande Martin Parr è stato nominato master of photography della prossima edizione di Photo London: in mostra una ricca selezione di scatti inediti, realizzati negli ultimi 50 anni

Whitchurch Country Show, Dorset, England, 2022. Courtesy of Martin Parr and Magnum Photos

All’età di 70 anni e con qualche acciacco fisico, Martin Parr è uno dei narratori più acuti, attenti, influenti e raffinati della cultura visiva contemporanea, osservata e fotograficamente riprodotta sempre con profonda leggerezza, attraverso uno sguardo limpido e non gerarchico, orizzontale e densissimo. Nato il 23 maggio 1952 a Epsom, la casa del Derby – e quanto peso avrebbero avuto le grandi manifestazioni sportive nella sua lunga ricerca –, nominato nel 2021 Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico per i servizi alla fotografia, Martin Parr è stato eletto Master of Photography della prossima edizione della fiera Photo London, che si terrà dal 10 al 14 maggio 2023.

Il Photo London Master of Photography viene attribuito ogni anno a un artista vivente che ha dato un contributo eccezionale alla fotografia. Negli scorsi anni: Sebastiao Salgado (2015), Don McCullin (2106), Taryn Simon (2017), Edward Burtynsky (2018), Stephen Shore (2019), Shirin Neshat (2021), Nick Knight (2022).

Photo London 2023, immagini dal mondo

In occasione di Photo London, espositori specializzati nei linguaggi della fotografia, provenienti da tutto il mondo – per ora confermati Australia, Canada, Cina, Finlandia, Francia, Germania, Iran, Italia, Giappone, Messico, Norvegia, Taiwan, Regno Unito e Stati Uniti – si riuniranno negli spazi della Somerset House. In scena, dunque, il meglio dell’immagine, sia vintage che contemporanea, con una sezione specifica per i talenti emergenti.

Fan Ho, Approaching Shadow, Hong Kong, 1954, Credit Fan Ho Trust and Estate

Tanti i momenti salienti, tra cui “From Welfare to Wellbeing: Women Photographers from the Hyman Collection”, mostra che accende i riflettori sulla fotografia al femminile, che presente le opere, tra le altre, di Edith Tudor-Hart, Grace Robertson, Jo Spence, Sonia Boyce, Juno Calypso, Laura Pannack. Prevista anche una nutrita presenza di fotografi iraniani, tra cui la O Gallery di Teheran, che esporrà una serie di stampe rare di Kaveh Kazemi, le cui fotografie della rivoluzione del 1979 e delle sue conseguenze rappresentano uno degli archivi più importanti di questo periodo.

Kaveh Kazemi, Photographs on Sale – Enghelab Street, 1979, Revolutionaries – the First Decade, O Gallery and the artist

Martin Parr, ironia e coraggio

Per questa occasione, un autore vulcanico come Martin Parr non poteva essere da meno e presenterà una mostra completamente nuova di immagini scattate nel Regno Unito, «Un progetto a cui ho lavorato negli ultimi 50 anni!», ha specificato il grande fotografo, esprimendo anche quel suo tipico gusto per l’esagerazione che, però, non va mai fuori posto. Universalmente noto quanto la produzione di Martin Parr, già presidente di Magnum Photos dal 2014 al 2017, sia impressionante anche solo contando i numeri. 117 sono i libri fotografici pubblicati e più di 50 le mostre all’attivo. Cifre che esprimono la sua incidenza sul mezzo visivo oltre che fotografico, talmente radicata in tutte le immagini da andare ben oltre il suo successo personale come fotografo. Per fare ordine, nel 2017 ha aperto la rinomata Martin Parr Foundation a Bristol, dove sono ospitati il ​​suo archivio e le opere di altri fotografi, principalmente britannici e irlandesi.

Martin Parr, England. Bristol. Playing bowls. 1995-1999. Courtesy of Martin Parr and Magnum Photos

«Martin non è solo una figura imponente nella scena fotografica del Regno Unito, ma gli inglesi in tutta la loro eccentrica gloria sono stati il ​​suo grande tema per oltre mezzo secolo», hanno dichiarato Michael Benson e Fariba Farshad, fondatori di Photo London. «Scattate con il marchio di colori intensificati che Parr ha fatto suo, le sue fotografie non sono solo individualmente brillanti ma cumulativamente equivalgono a niente di meno che a un inno abbagliante alla nazione brillante e un po’ fuori di testa che chiamiamo casa e alle persone con cui noi viviamo, lavoriamo e giochiamo», continuano, specificando che «Senza la pratica esemplare di Martin Parr, la scena fotografica britannica di oggi sarebbe molto impoverita e sicuramente molto meno divertente».

Spike Island, Bristol, England, 2022. Courtesy of Martin Parr and Magnum Photos

Una selezione dei suoi lavori sarà esposta dunque all’ottava edizione di Photo London e occuperà la Embankment East Side Gallery a Somerset House. Dalle sue opere a colori ai suoi primi lavori in bianco e nero, il sesto senso di Parr nel cogliere tutte le eccentricità degli inglesi – ma anche degli altri popoli, dei gruppi di persone, degli individui, dai tifosi da stadio ai bagnanti delle spiagge italiane – scandirà una mostra adatta a tutti i gusti. Anche per chi indossa i calzini con i sandali. Moda che Parr ha contribuito a sdoganare quando nessuno avrebbe avuto il coraggio.

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