05 ottobre 2025

Other Identity #174, altre forme di identità culturali e pubbliche: Ilenia Luzzara

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Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione, nel terzo millennio: la parola a Ilenia Luzzara

Ilenia Luzzara, gestualità ripetuta, 2023, fotografia digitale

Tratta dall’omonima rassegna ideata dall’artista e curatore indipendente Francesco Arena, la rubrica “OTHER IDENTITY – Altre forme di identità culturali e pubbliche” vuole essere una cartina al tornasole capace di misurare lo stato di una nuova e più attuale grammatica visiva, presentando il lavoro di autori e artisti che operano con i linguaggi della fotografia, del video e della performance, per indagare i temi dell’identità e dell’autorappresentazione. Questa settimana intervistiamo Ilenia Luzzara.

RITRATTO, Ilenia Luzzara

Other Identity: Ilenia Luzzara

Il nostro privato è pubblico e la rappresentazione di noi stessi si modifica e si spettacolarizza continuamente in ogni nostro agire. Qual è la tua rappresentazione di arte?

«Quando penso all’atto di fotografare, ricordo che è il mio stesso corpo a chiedermelo con urgenza, di fronte allo scorrere incessante degli eventi, come se l’impulso meccanico partisse dai miei occhi per arrivare al tasto di scatto della macchina. È un incontro dove ho l’esigenza di catturare il tempo e lo spazio definendo con cura i margini.

Direzionando l’obiettivo verso l’esterno il linguaggio fotografico mi permette di guardarmi dentro, Dandomi la possibilità di raccontare da che punto di vista guardo il mondo, con che colori lo osservo e in cosa mi identifico. L’osservare, quasi ossessivo, lascia spazio alla creazione quando riconosco gli elementi che mi assomigliano, che de-scrivono la mia condizione e il mio immaginario e quando questi assumono una forma li custodisco con cura cercando di dare lo spazio giusto ad ognuno».

Ilenia Luzzara, Corporis, 2023 fotografia digitale

Creiamo delle vere e proprie identità di genere che ognuno di noi sceglie in corrispondenza delle caratteristiche che vuole evidenziare, così forniamo tracce. Qual è la tua “identità” nell’arte contemporanea?

 «A oggi non sento di aderire a un identità definita e definitiva, penso di essere in una fase di costruzione della mia individualità nell’arte, dove sento famigliare l’idea di essere una creativa che ricerca e propone una personale visione affinando attraverso la sperimentazione di linguaggi diversi il proprio tono di voce.

Quello che mi interessa non è quindi tracciare dei bordi nitidi definendo il mio ruolo, ma piuttosto creare e cercare sempre nuovi elementi che arricchiscano il mio lavoro e i miei progetti».

Ilenia Luzzara, Incontro, 2023, fotografia digitale

Quanto conta per te l’importanza dell’apparenza sociale e pubblica?

«Penso sia complesso sfuggire dal peso di avere un´immagine pubblica. Da nativa digitale ho fatto precocemente i conti con l’impatto dei social media, ritrovandomi a sperimentare e codificare un linguaggio molto complesso ma al tempo stesso estremamente accessibile.

Mi diverte sempre sapere cosa la gente, senza conoscermi direttamente, riesce ad estrapolare dal racconto che faccio per immagini. E´ come giocare a un enorme telefono senza fili, tu lanci un tuo messaggio e questo ritorna manipolato, il che non è del tutto negativo, talvolta può fornire nuovi spunti e mettere in luce aspetti che non si aveva considerato».

Ilenia Luzzara, Modi di agire, 2023, fotografia digitale

Il richiamo, il plagio, la riedizione, il ready made dell’iconografia di un’identità legata al passato, al presente e al contemporaneo sono messi costantemente in discussione in una ricerca affannosa di una nuova identificazione del sé, di un nuovo valore di rappresentazione. Qual è il tuo valore di rappresentazione oggi?

«L’arte, ma in particolare la fotografia, è sempre stata il modo per analizzare me stessa e lo spazio circostante la possibilità di poter catturare singoli momenti della realtà e rassembrarli continuamente per creare un racconto che si possa leggere in ogni direzione.

Gli incontri fortuiti, questo è il titolo del mio ultimo progetto, sono soprattutto quelli con l’arte che fin da bambina ha sedimentato dentro di me riproponendosi nel mio immaginario sotto forma di simboli, colori ed atmosfere.

La mia fotografia racconta dei miei incontri, quelli con i margini, con i corpi scomposti e composti, di conversazioni, di pose e performance costruite e improvvisate, incontri che cambiano direzione per poi incontrarsi di nuovo».

Ilenia Luzzara, Spilli, 2023, Spilli, fotografia digitale

ll nostro “agire” pubblico, anche con un’opera d’arte, travolge il nostro quotidiano, la nostra vita intima, i nostri sentimenti o, meglio, la riproduzione di tutto ciò che siamo e proviamo ad apparire nei confronti del mondo. Tu ti definisci un’artista agli occhi del mondo?

«Mi definisco una fotografa, ma spesso mi sembra una convenzione, a volte limitante, che serve per far capire agli altri di cosa mi occupo, come ho detto in una delle risposte alle domande precedenti, non sono legata all’identità che rivesto ma maggiormente all’urgenza che percepisco nell’ideare e nel comunicare attraverso il mezzo fotografico.

La fotografia è come un stadio finale del mio processo creativo, prima ci sono una serie di fasi e step che coinvolgono i miei studi artistici, la performance, il teatro e il cinema.

Penso che in ogni sua forma, dalla più complessa alla più elementare, chi decide di creare decida di esporre una parte molto intima di sé; nel mio caso fatico a distinguere i confini tra arte e vita, da quando ne ho memoria non ho mai separato le questioni».

Quale “identità culturale e pubblica” avresti voluto essere oltre a quella che ti appartiene?

«Indubbiamente una regista, sogno ancora di poterla essere».

Ilenia Luzzara, Matrice, 2023, fotografia digitale

Biografia

Ilenia Luzzara è nata il 13 marzo 2000 a Parma. Fin da piccola ha coltivato la passione per l’arte, partecipando a diversi corsi e attività, che l’hanno portata a scegliere il Liceo Artistico Paolo Toschi, scuola dove si è avvicinata per la prima volta alla fotografia. Durante gli anni del liceo ha approfondito attività come la radio, il teatro e il cinema, collaborando con il Teatro delle Briciole e lo Spazio Giovani di Parma. Ha conseguito la Laurea triennale in fotografia presso l’Istituto Europeo di Design nell’aprile del 2023 e qualche mese dopo ha preso parte al Festival INTRECCI a San Geminiano, dove ha esposto il suo progetto di tesi INCONTRI FORTUITI. La sua foto-grafia è chiara sia nei toni che negli elementi e pone un’attenzione particolare ai margini, ai gesti e al corpo.

 

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