19 settembre 2022

Sulla fotografia e oltre: il volume di Enrico Gusella, tra storie e società

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Vicende e protagonisti del linguaggio visivo per eccellenza: da Atipografia si presenta la riedizione di “Sulla fotografia e oltre”, volume di Enrico Gusella, pubblicato da Silvana Editoriale

Mimmo Jodice, Frattura op. 1, 1971 © Mimmo Jodice

532 pagine, 135 immagini a colori e in bianco e nero, per raccontare la storia della fotografia, anzi le storie dei suoi maggiori interpreti, dall’Ottocento ai giorni nostri. Disponendo, lungo il filo di una narrazione approfondita e unitaria, sia i protagonisti della scena contemporanea che i nomi storicizzati. Sarà presentato giovedì, 22 settembre, dalle ore 18:30, presso gli spazi di Atipografia, ad Arzigano, la riedizione aggiornata di “Sulla fotografia e oltre”, volume di Enrico Gusella, edito da Silvana Editoriale in collaborazione con Fondazione Alberto Peruzzo, che accompagna il lettore in un viaggio al di là dell’immagine fotografica.  Interverranno Elena Dal Molin, direttrice e fondatrice di Atipografia e l’autore. L’appuntamento fa parte della programmazione culturale legata al mondo dell’editoria e dell’arte, che accompagna le attività espositive della galleria, rinnovata con un importante lavoro di restauro e ridisegno funzionale pochi mesi fa, a giugno 2022.

Sulla fotografia e oltre, tra città, corpi e astrazioni

Il rapporto tra testo e immagine, il dialogo tra cultura e società, la sovrapposizione tra i linguaggi dell’arte e della fotografia e le sue molteplici diramazioni, dal paesaggio all’architettura, dai corpi all’astrazione, sono alcuni dei temi affrontati da Gusella, critico delle arti e studioso del medium fotografico. Il volume si apre con un’intervista del 1995 a Mimmo Jodice dedicata alla sua mostra “Tempo interiore” e alla sua città natale, Napoli.

E sono proprio le città e i paesaggi a caratterizzare il volume con la nutrita sezione dal titolo “Paesaggi”. Oltre 200 pagine che scandagliano i territori del nostro Paese e del mondo: tra gli altri autori, oltre a Nadar, Henri Cartier-Bresson, Berenice Abbott, Luigi Ghirri, Ugo Mulas e Thomas Struth, ritroviamo le metropoli e le periferie di Gabriele Basilico tra Milano e Beirut, le geometrie astratte e cromatiche di Franco Fontana, il lirismo spirituale di Giovanni Chiaramonte, la “fotografia del no” in Mario Cresci, Parigi secondo Robert Doisneau, la Yosemite Valley di Ansel Adams, i paesaggi alpini di Albert Steiner, i luoghi nostalgici di Andrej Tarkovskij, il corpo della città in Vincenzo Castella e, ancora, la retrospettiva “L’Attesa” di Mimmo Jodice presentata al MADRE di Napoli.

Marco Maria Zanin, Chiesa di Sant’Agnese/ Officina, 2019 © Marco Maria Zanin
Marco Maria Zanin, Chiesa di Sant’Agnese/ Officina, 2019 © Marco Maria Zanin

Ancora luoghi ma come contesto pulsante di denuncia sociale, per la sezione “Reportage”, da Gianni Berengo Gardin ai fotografi di Epoca, passando dalle foto dai carceri di Davide Ferrario, l’Etiopia di Enrico Bossan, la Pittsburgh di W. Eugene Smith, e i nomi illustri del genere, come Robert Capa, Ferdinando Scianna, Vivian Maier, Letizia Battaglia e Lee Miller.

Nel terzo capitolo si passa ai corpi e ai ritratti. Non possono mancare, dunque, fotografi del calibro di Helmut Newton, Nan Goldin, Cindy Sherman, Stanley Kubrick, Spencer Tunick, David LaChapelle, Irving Penn, Anton Corbijn, Araki, Christian Dior, Stanley Kubrick e Peter Lindbergh. A fare da contrappasso, la sezione successiva, “Astrazioni”, che analizza la poetica di grandi artisti come Man Ray, Franco Vaccari, Mario Schifano, Leo Matiz, e i grandi testimoni della contemporaneità quali Thomas Ruff, Roni Horn, Douglas Gordon.

Italo Zannier, Valcellina, 1954. Collezione della Fondazione di Venezia – Archivio Italo Zannier
Italo Zannier, Valcellina, 1954. Collezione della Fondazione di Venezia – Archivio Italo Zannier

Una sezione è dedicata al collezionismo letto attraverso importanti esempi quali la Fondazione Venezia con l’Archivio Italo Zannier, la collezione di Mario Trevisan, quella di Fabio Castelli e le foto di Mauro Fiorese dedicate alle gallerie e alle collezioni museali italiane. Infine, a caratterizzare la nuova edizione, sono due capitoli dal titolo “Fotografia e letteratura” e “Fotografia e società”, che documenta e analizza alcuni facts della fotografia, come “l’affaire Capa” sul miliziano colpito a morte o le città all’epoca del coronavirus.

Biografia di Enrico Gusella

Nato a Padova, nel 1962, Enrico Gusella si è laureato in D.A.M.S. all’Università degli Studi di Bologna e si è perfezionato in “La circolazione dell’opera d’arte: tra cultura, tutela e investimento” all’Università di Brescia. Critico delle arti, è stato professore a contratto per l’insegnamento di Storia della Fotografia e delle Arti Visive all’Università Ca’ Foscari di Venezia; cultore della materia per l’insegnamento di Storia dell’Arte moderna all’Università di Verona, ed è membro del «LISaV» – Laboratorio Internazionale di Semiotica a Venezia. Si è specializzato in “Raccontare la verità. Come informare promuovendo una società inclusiva” – Corso di Alta Formazione istituito da Università di Padova e Federazione nazionale Stampa italiana.

Ha curato oltre 230 mostre dedicate ai grandi protagonisti della fotografia, tra i quali Mimmo Jodice, Eugene Smith, Tina Modotti, Vittorio Storaro, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Giovanni Chiaramonte, Albert Steiner, Buby Durini, Douglas Kirkland, Wim Wenders. Si occupa di critica delle arti, semiotiche, Diritti Umani, e culture della Pubblica Amministrazione. Giornalista-pubblicista, collabora con le pagine culturali de “L’Arena”, “Il Giornale di Vicenza”, “Bresciaoggi”.

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