05 febbraio 2004

fino al 17.II.2004 Roberto Giovetti. Note in Bianco & Nero Trieste, Knulp

 
Negli anni ’60 e ’70 si consumò uno scontro generazionale senza precedenti. Fu un’epoca in cui i figli contestarono la cultura dei loro genitori attraverso un movimento di protesta di cui, spesso, la musica era portavoce. Una mutazione di costume significativa che talvolta ancora sopravvive e che questa mostra richiama...

di

Già negli anni ’50 Liverpool era il principale porto attraverso il quale la Gran Bretagna commerciava con il mondo, Stati Uniti compresi. Per questo la città era la porta d’accesso al Regno Unito anche di una parte della cultura americana; in particolare di quella musicale che, con i dischi di jazz e rock and roll, quasi contrabbandati dai marinai, iniziava a contaminare la tradizione melodica europea. E Liverpool sarebbe stato un porto come un altro se non fosse stato che lì nacquero i Beatles, un mito della cultura contemporanea che tutt’oggi sopravvive e si manifesta tra questa grande città inglese e Londra.
Roberto Giovetti (Cuggiono – Mi, 1954) ha realizzato in questi luoghi il suo reportage in bianco e nero. Tra il 1991 e il 2003 ha scattato una serie di fotografie, tutte legate in qualche modo ai Fab Four, che testimoniano quanto il costume sia stato influenzato dal loro fenomeno. Un “Lennon da Vinci”, o la statua di Eleanor Rigby (non si sa nemmeno se sia realmente esistita) sono prove manifeste di quanto il mito sia Giovetti lennondavinci ancora radicato. Un fenomeno transgenerazionale e internazionale che Giovetti coglie anche nel Cavern club, il locale nel quale si esibivano i Beatles all’inizio della loro carriera e dove, soprattutto durante l’appuntamento annuale con la Beatleweek di agosto, si cimentano piccoli gruppi musicali, imitando lo stile del famoso complesso.
In un’altra immagine si vede un gruppo di persone in coda per il fotografo Mike McCartney (fratello del più famoso Paul) da cui è possibile ottenere un autografo dopo aver acquistato un suo libro per circa 15 sterline.
Ma nello spazio espositivo di Knulp, Giovetti accosta ai propri scatti anche una piccola parte della sua straordinaria e particolare collezione. Si tratta di fotografie di cantanti e di gruppi musicali perlopiù degli anni ’60 e ’70, stampe fotografiche originali in bianco e nero distribuite dalle industrie discografiche del tempo per promuovere i propri personaggi (in questa selezione contemporanei ai Beatles).
Per gli appassionati di musica, di linguaggio fotografico o per i sociologi assicuro esserci dei documenti imperdibili. Troverete Baglioni, Paoli, Tenco, Celentano, Venditti, Cocciante… e molti altri, ma li vedrete sfoggiare un campionario di stivaletti e sandali, di pantaloni a sigaretta o a zampa d’elefante, che avevate dimenticato. I capelli sono lunghi e sciolti piuttosto che tagliati a caschetto o con la banana in fronte.Giovetti inchino Insomma, li vedrete trasformati, improvvisamente distanti dall’immagine che oggi danno si sé, testimoni di un costume che ha riguardato mezza Italia di quegli anni.

giulio aricò
mostra vista il 16 gennaio 2004


“Roberto Giovetti, Note in Bianco & Nero ”. Fino al 17 febbraio 2004. Spazio Espositivo Knulp – Bar equo e solidale, Libreria specializzata in Cinema e Musica – via Madonna del mare, 7/a, Trieste. Info Tel (+39) 040300021- knulp@knulp.it . Orari: ogni giorno 10-24, mercoledì chiuso.

[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui