18 dicembre 2014

Italia che vince

 
Basta col dire che in Italia nulla funziona! I giovani artisti, per esempio, vengono premiati. All'estero

di

La verità? Non sappiamo valorizzarci a casa nostra. E allora ci pensano gli altri: è un po’ la storia delle eccellenze enogastronomiche: in California imparano a fare il vino da Italia e Francia, e poi lo fanno più buono e si arricchiscono pure!
Stavolta, come spesso accade in questi casi, c’è di mezzo l’arte. Siamo a Paris Photo, tempio mondiale delle immagini dove ci si spintona per entrare, e l’occasione è il prestigioso Prix du Livre, che mette sul podio i migliori libri con progetti fotografici dell’anno. E se lo si decide da queste parti vuol dire che davvero sono i “best”. La sorpresa? Che è un italiano a vincere 10 mila dollari per il “First Photobook of the year”. Si chiama Niccolò De Giorgis, è giovane, vive a Bolzano, e il suo è il risultato di un progetto iniziato in residenza nella italianissima Fondazione Bevilacqua La Masa nel 2008 e andato avanti fino all’anno scorso. «Sono felice, non me lo aspettavo», continuava a ripetere l’artista. Scelto da una giuria composta tra gli altri da Urs Stahel, curatore anche per il MAST di Bologna e dai curatori del MoMA Quentin Bajac e Anne Ehrenkranz, la verità è che “Hidden Islam”, titolo del libro edito dalla casa tedesca Rorhof è una bellissima pubblicazione, che narra della sacralità che i musulmani attribuiscono a luoghi comuni, squallidi e industriali, del nord est italiano, trasformati in moschee. In attesa di una regolarizzazione del loro culto in Italia. Come l’Italia è in attesa di una “regolamentazione” del proprio parterre di creatori di buona arte. Premiati oltreconfine, chissà perché!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui