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Jumpology! Che vuol dire? Inutile cercare di tradurlo. Perché si tratta di uno stile, di un modo di fotografare in cui il soggetto salta e il fotografo lo immortala esattamente nel momento in cui è sospeso per aria.
L’invenzione è di Philippe Halsman, lituano di nascita, parigino e poi newyorkese d’adozione. Celebre, appunto, per i ritratti di potenti, star del cinema, artisti. Tutti un metro sopra terra. L’idea nasce con Salvador Dali, perché Halsman rimane catturato dal Surrealismo e con l’artista spagnolo riesce a realizzare Dalì Atomicus, dove lui e i suoi baffoni, i gatti, le sedie e l’acqua fluttuano nello spazio. Un successo, più che meritato
Dopo sono venuti Marylin con le sue curve che svettano in alto, Gace Kelly, Il Duca e la Duchessa di Windsor, Audrey Hepburn, Jacques Tati, Dean Martin e Jerry Lewis, Brigitte Bardot e così via saltando.
Fino al 24 gennaio, Philippe Halsman è in mostra al Jeu de Paume di Parigi.
















