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Ora è la volta di Ben Hur. Remake 2015 del celebre kolossal di William Wyler, firmato oggi dal regista kazako Timur Bekmambetov. E prima c’era stato Mel Gibson, con la sua discutibile The passion e prima ancora Pasolini con il suo poetico e ruvido Vangelo secondo Matteo. Tutti a Matera a girare filmoni, insomma.
Che Matera guadagni soldi e fama trasformandosi in set cinematografico, ci fa piacere. Se lo merita, di essere conosciuta in tutto il mondo, bella e unica com’è.
Basta che non vada avanti quel processo di patinatura del Sasso, che si è instaurato da un po’ di anni, con bed & breakfast ogni pie’ sospinto e localini trendy (per quel che si può) che spuntano da vari anfratti. Tendenza pericolosamente in atto alla quale l’essere capitale europea della cultura 2019 rischia di dare una brusca accelerata.
Sia chiaro, non vogliamo fare i pauperisti a tutti i costi, né ci piace per forza il Sasso tosto e schietto e ognuno campa come può, specie di questi tempi. Ma al Sasso fighetto diciamo no!

















